apriticielo 2014

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l’edizione 2014 all’Auditorium Ta
contenitore di incontri, laboratori, proiezioni cinematografiche, letture pubbliche e tanto altro con l’obiettivo di pensare una città diversa, possibile

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ossigenarsi. Perché la questione Taranto ha generato, nella sua drammaticità, una produzione artistica senza precedenti: videomaker, registi di cinema e teatro, attori, fotografi, danzatori, scrittori e cantanti hanno preso Taranto e l’hanno messa al centro della propria ricerca artistica. Giovani, a volte giovanissimi, artisti si sono calati nella realtà, l’hanno elaborata, trasformata o semplicemente raccontata. Ed è così che la città dei due mari, nella fase più critica della sua storia recente, ha generato un’energia creatrice di cui il Crest vuole dare testimonianza con questo progetto.

corti

venerdì 21 febbraio 2014_ore 21

Alle corde di Andrea Simonetti (24′)
Cosimo ha 30 anni. Vive a Taranto assieme al padre Giuseppe, un ex pescatore di 70 anni, che, col vizio del gioco, si è indebitato fino al collo, perdendo anche il suo peschereccio. I due vivono in una vecchia casa al quartiere Tamburi. Cosimo è un pugile talentuoso che aspetta di fare il salto nei professionisti, i pesi medi della federazione nazionale italiana. Lavora all’Ilva per mantenere sé e il padre e, non di meno, per coprire mensilmente i debiti di Giuseppe. Il suo desiderio di riscatto è fortissimo. Vuole arrivare tra i professionisti, e riprendersi la sua vita. Ma vuole anche ricomprare il peschereccio al padre, per restituirgli la libertà e il mare. Vince due incontri molto importanti e davanti a lui si prospetta il match decisivo, quello del famoso “salto”…

 

E se domani… di Iyas Jubeh e Gabriele Papa (22′)
Il falso casting e il timido Luca. E se domani nasce come un’avventura dall’esito incerto tra frammenti di racconti, desideri e aspirazioni dei ragazzi di Taranto inconsapevoli protagonisti di un finto casting e Rinata, il piccolo e ostinato sogno di Luca. “Nulla è impossibile”, “e se domani potessi viaggiare, vorrei poter conoscere nuove culture, popolazioni” “ se domani tutto il paese in cui vivo iniziasse ad appassionarsi al teatro e la musica…”. “Accocciare un sacco di soldi e andare in giro con la moto”. E Rinata? Luca, l’unico che non è riuscito a raccontare il proprio sogno, riuscirà a realizzarlo?

 

Storie di Taranto di Paolo Pisanelli (20′)
Un viaggio attraverso le tensioni e le passioni di una città immersa in una nuvola di smog. Le rabbie e i sogni dei suoi abitanti sono accompagnati dalla cronaca di una radio nomade e intermittente, un cine-occhio digitale che scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra rumori alienanti, odori irrespirabili e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio. Quella di Taranto è una storia che riguarda tutti: è lo specchio del degrado di un’Italia in crisi esistenziale che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro.

biglietto serata 3 euro

teatro

sabato 22 febbraio 2014_ore 21

Instabili Vaganti
L’EREMITA CONTEMPORANEO – MADE IN ILVA 
regia Anna Dora Dorno | con Nicola Pianzola | canti originali e voce dal vivo Anna Dora Dorno | musiche Andrea Vanzo | oggetti di scena Nicoletta Casali | scene e disegno luci Anna Dora Dorno | video Nicola Pianzola | con il sostegno di Spazio OFF di Trento | durata 50′ 
La composizione drammaturgica trae ispirazione dal diario di un operaio dell’Ilva di Taranto e dalle testimonianze di alcuni operai, intervistati dalla compagnia che lavorano nella stessa fabbrica, l’acciaieria più grande d’Europa, per incontrare i testi poetici di Luigi di Ruscio e Peter Shneider.

 

Isabella Mongelli, PDB
MY PERSONAL TARÀNTO
di Isabella Mongelli | con Isabella Mongelli e Valentino Ligorio | scene, costumi e oggetti scenici Isabella Mongelli | luci Valentino Ligorio | sound design Alessandro Altavilla | attrezzeria MARIOROSSI | con il sostegno di ExFadda | durata 50′ 
In scena una donna/ragazza e un uomo/ragazzo, non hanno nomi, l’ambientazione è distopica, i colori intermedi, tanto fumo, sedie di plastica e cose che volano. Una terza persona ogni tanto entra e ruba qualcosa dalla scena. Taranto dal punto di vista di una persona anagraficamente appartenente alla città ma che se ne distanzia, la guarda da fuori, la vive come un turista o uno straniero con carta di identità a breve scadenza.

biglietto singolo spettacolo 10 euro; serata 15 euro

 

fotografia

sabato 15 febbraio 2014_inaugurazione mostra ore 20

 21PerCento di Francesca Amoruso e Fabio Duma
La percentuale di ossigeno contenuto nell’atmosfera è del 21%. Qui a Taranto sembra di meno. “Ma Taranto è bella, ha il mare, una storia secolare. Nessuno ha una città così bella.  Sì, ma è invivibile, è inquinata, la gente muore”.  Contraddizioni. Quello che è la nostra città, una contraddizione. Se questa è Taranto, allora anche quest’altra lo è. La mostra fotografica vuole essere un momento di riflessione su ciò che ci rende unici, in positivo e in negativo. Inoltre, non tralascia di raccontare l’esperienza di progettazione e di sviluppo della stessa, perché rappresentativa della realtà in cui ci siamo trovati ad operare.

 ingresso libero

 

apriticielo 2014

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Progetto | LA MEMORIA CHE RESTA
la residenza teatrale Armamaxa “abita” per una settimana l’Auditorium TaTÀ, nell’ambito del Progetto Re|Mix, rete una.net
dal 7 all’11 aprile 2014 seminario condotto da Enrico Messina e Micaela Sapienza

11 aprile 2014_ore 21
Armamaxa teatro
BRACCIANTI
di e con Enrico Messina e Micaela Sapienza | disegno Luci Francesco Collinelli | progetto e coordinamento Enrico Messina, Giovanni Rinaldi, Federico Toni | liberamente ispirato a La memoria che resta. Vita quotidiana, mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia di Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero. [I ed. 1981, n.e. Edizioni Aramirè, Lecce 2004] | durata 60′
Nello spazio vuoto del palcoscenico poche sedie e, sul fondo, un grande velo bianco dove sono proiettate immagini che prendono vita dai gesti degli interpreti: volti, mani, stalle, strade, campi, vigne, povere stanze dove il ritratto di Giuseppe Di Vittorio, l’uomo che fece della lotta contadina il proprio credo, affianca una grande icona di Cristo. E la terra, quella terra che inghiotte e prosciuga le forze, torna nelle voci, nei racconti, nelle parole dei testimoni di allora.

biglietto unico 10 euro

 

INNOVAZIONE NELLA RETE DELLE RESIDENZE TEATRALI
per la creazione di nuovi contenuti, servizi e modelli economici e per l’innovazione tecnologica
Intervento finanziato dalla Regione Puglia coi fondi europei FESR 2007/2013, attuato con il Teatro Pubblico Pugliese.

 

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