Arturo | matinée scolastica

Noi siamo il ponte di due generazioni che non si incontreranno mai. Per il cartellone “Scena futura”, rassegna in matinée per studenti delle scuole secondarie di II grado di Taranto e provincia, lunedì 2 maggio, alle ore 10.30 all’auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Arturo” di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, scena Fiammetta Mandich, sound design Dario Costa, light design Marco Guarrera, illustrazioni e grafica Margherita Nardinocchi, assistenza e cura Anna Ida Cortese, produzione Florian Metateatro | Rueda/Habitas, con il contributo di Associazione Scenario, Teatro Due Mondi, ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), residenza produttiva Carrozzerie, n.o.t. e con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale, vincitore Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo e finalista Premio In-Box 2020. Durata 60′. Ufficio scuola Crest: 099.4725780 (int.3).

“Arturo” non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro.
È nato durante un viaggio in Puglia, d’estate, in un pessimo ristorante. Qui Niccolò ha manifestato a Laura il desiderio di costruire insieme un lavoro che avesse come tema il rapporto con i propri padri, con la perdita dei propri padri e che fossero proprio lui e Laura in scena, pur essendo autori e non attori.
“Arturo” è così diventato la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si sono trasformati in pezzi, per la precisione dodici, di un grande puzzle.
Un gioco a cui gli spettatori non solo assistono come testimoni, ma sono anche invitati a partecipare attivamente: alcuni scrivono un proprio pensiero sul padre, mentre altri scrivono i titoli delle scene sui pezzi di puzzle, aggiungendo qualcosa di personale intorno alla figura del padre.
Qual è il rapporto con i padri e cosa resta (resterà) alla loro scomparsa?
I pezzi capovolti vengono poi disposti nello spazio e svelati casualmente, così che le scene possano agire come i ricordi: arrivano all’improvviso, senza poterli prevedere.
“Arturo” ha quindi una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni: l’ordine delle scene nelle varie repliche sarà sempre differente.
“Arturo” vuole trasformare il dolore in atto creativo, con l’intento di rendere una memoria privata collettiva e universale.

Il cartellone “Scena futura” è realizzato dal Crest. Con il sostegno della Regione Puglia. In collaborazione con Provincia di Taranto e Comune di Taranto.

crediti immagine: Simone Galli

 

 

 

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