La fiaba della principessa e del bosco addormentato

La fata sbadata racconta. Per il cartellone “favole&TAmburi“, rassegna di teatro ragazzi, in scena “Nel bosco addormentato”, drammaturgia Stefania Marrone e Cosimo Severo, regia Cosimo Severo, con Bakary Diaby, Miriam Fieno, Raffaella Giancipoli, Matteo Miucci, Fabio Trimigno, musiche originali Fabio Trimigno, Luca Lalla, Vincenzo Raddato, scene e costumi Iole Cilento e Porziana Catalano, disegno Luci Giuseppe De Luca, vincitore premio Eolo 2011 come migliore novità, premio Rosa d’oro 2010 e premio L’Uccellino azzurro 2011, produzione Bottega degli Apocrifi. Durata 55’.

In una notte di luna piena la regina di un reame fantastico esprime il desiderio di avere una figlia. Aiutata dalla Fata Bianca, bellissima ma senza cuore, la regina ottiene che il suo sogno si avveri, ma ad una condizione a lei ignota: “quando la principessa compirà 16 anni si pungerà con un ago da cucito e morirà”. Una fata buona, sconvolta da questa terribile sentenza, riesce ad attenuare il maleficio, ottenendo che la fanciulla si addormenti per cento anni in attesa che un principe innamorato la risvegli.

Nonostante siano state rappresentate innumerevoli versioni della fiaba “La bella addormentata”, intriso di valori sociali attuali, lo spettacolo della Bottega degli Apocrifi ha la straordinaria capacità di sorprendere lo spettatore sfruttando fantasiose trovate che mirano a sovvertire i canoni classici della caratterizzazione dei personaggi: la fata cattiva è bellissima e chiamata “fata bianca”; la luna è nera ed ironica; le due fate madrine hanno modi rudi; il folletto forzuto si commuove davanti a un bacio; il clown triste che tenta di rubare con un secchio i raggi della luna; il principe azzurro ha la pelle nera…

«Liberamente ispirato a Charles Perrault, ai fratelli Grimm, a Tahar Ben Jelloun, a Giambattista Basile, a Italo Calvino e a tutti coloro che un giorno nel bosco hanno incontrato la Bella Addormentata e ce l’hanno raccontato», sottotitola così lo spettacolo nato nel 2010 e riallestito in occasione del suo decennale dalla compagnia sipontina. “La bella addormentata nel bosco”, detta anche più semplicemente “La bella addormentata”, più semplicemente “La bella addormentata”, è una delle fiabe tradizionali più famose in tutta Europa grazie alle molteplici varianti di cui oggi siamo in possesso. Viene ricordata soprattutto per la versione di Charles Perrault, pubblicata ne “I racconti di mamma oca” (1697), e per quella dei Fratelli Grimm in cui la principessa è chiamata Rosaspina – proprio per i rovi in cui è avvolta – da cui nacque l’adattamento realizzato dalla Disney nel 1959. Anche Italo Calvino nelle sue “Fiabe Italiane” (1956) cataloga molte versioni del tema, tra cui “La bella addormentata ed i suoi figli” testo di tradizione calabrese, molto simile a “Sole, Luna e Talia” di Giambattista Basile (1636, raccolta “Lo cunto de li cunti”) dal quale lo stesso Perrault sembra aver tratto spunto. Tahar Ben Jelloun ha scritto la celebre fiaba per parlare di razzismo ai bambini. Nel 2003, Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino di religione islamica, ha riscritto la celebre fiaba per parlare di razzismo ai bambini.

Bottega degli Apocrifi. Nasce a Bologna nel 2000 nelle aule del CIMES (Centro di Musica e Spettacolo) dall’incontro tra il regista Cosimo Severo, la drammaturga Stefania Marrone e il musicista Fabio Trimigno e nel 2004 compie una migrazione controcorrente trasferendosi a Manfredonia (Foggia), città d’origine di alcuni membri del gruppo, scommettendo che il teatro possa essere un lavoro anche in Italia, anche a Sud. La vicinanza a Borgo Mezzanone, che ha ospitato fino allo smantellamento il CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) più grande del Mezzogiorno, l’ha trasformata in una compagnia multietnica. Nel 2010 si avvicina alle nuove generazioni, immaginando i più giovani – di cui fa quotidiana esperienza nei laboratori teatrali e musicali – come pubblico, e produce il pluripremiato “Nel bosco addormentato”, seguito da “Schiaccianoci swing”, Sinbad il viaggiatore”, “Il carnevale degli animali – Esopo in Africa”.

Cosimo Severo. Regista, pedagogo e direttore artistico. Dal 2009 è direttore artistico della Residenza teatrale attiva al teatro comunale “Lucio Dalla”: cura le rassegne teatrali rivolte al pubblico adulto e alle nuove generazioni, definisce e guida percorsi di avvicinamento al teatro, si occupa della relazione con gli artisti e del loro incontro con la Comunità. Firma le regie degli spettacoli “Il mercante di Venezia”, “Uccelli” (menzione Premio Rete Critica), “Lorenzo Milani”, “Controra”, “SottoSopra”, “Nel bosco addormentato” (Eolo Award 2010). Dal 2004 incontra in teatro ogni anno oltre duemila adolescenti e nel 2013 crea la pratica del Teatro Diffuso, che mette insieme oltre cento ragazzi dagli 11 ai 19 anni appartenenti a scuole, quartieri e ceti sociali differenti, guidandoli alla rimessa in vita dei classici teatrali. Nel 2005 istituisce il Festival di teatro delle scuole “Con gli Occhi Aperti”. Nel 2018 concepisce un nuovo format artistico denominato Produzione di Comunità, per l’attivazione delle comunità attraverso la pratica artistica, e nel 2019 ne fa un format esportabile anteponendo la circuitazione dei processi (ricerca) alla circuitazione di prodotti (spettacoli).

Stefania Marrone. Autrice e formatrice. “Contaminazione” è la parola d’ordine della Bottega degli Apocrifi, dell’azione scenica e, quindi, della sua drammaturgia, sempre più orientata ad innescare processi di attivazione di Comunità attraverso la pratica artistica. Cura la drammaturgia degli spettacoli “Il mercante di Venezia”, “Umana commedia”, “SottoSopra”, “Controra”, “Nel bosco addormentato” (Eolo Award 2010); “Orlando Suite”, “Sinbad il viaggiatore”, “Lorenzo Milani; “Sonetti. Cantare Shakespeare”. Tra i progetti speciali, si segnalano “#inCoro” e “Uccelli”. Autrice delle pubblicazionii “A un piede e mezzo dal Muro” (Fara Editore, 2003), “Lorenzo Milani” (Historica Edizioni, 2018) e di saggi raccolti nei volumi “Nobiltà e miseria delle Residenze teatrali” editi da L’arboreto di Mondaino. Dal 2004 è formatrice teatrale per ragazzi. Dal 2007 guida percorsi di drammaturgia e scrittura collettiva, nel 2018 crea il laboratorio di scrittura ironica “Ironia della sorte”.

Biglietto unico 7 euro. Promozione “Famiglie al TaTÀ”: biglietti a 6 euro per nuclei familiari composti da almeno quattro persone (*). Info al numero 366.3473430 (anche whatsapp). 

(*) La promozione è riservata ad uno stesso nucleo familiare. Pertanto, al fine di evitare disguidi, al momento della prenotazione e/o dell’acquisto, occorre specificare che si tratta di nucleo familiare avente diritto alla riduzione.

 


 

Il progetto “favole&TAmburi” – quattordicesima stagione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

crediti immagine: Studio P2

 

 

 

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