Col tramonto su una spalla
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Col tramonto su una spalla
spettacolo-concerto di Enzo Mancuso (chitarra classica, ghironda, saz baglama, violino, canto) e Lorenzo Mancuso (chitarra classica, harmonium, percussioni, canto) e con Gaetano Colella, foto di scena Gianni Giacovelli
«Ogni volta che sono partito era per non ritornare». Si apre così il viaggio che i Fratelli Mancuso e Gaetano Colella intraprendono nel Col tramonto su una spalla. Un percorso fra suoni arcaici, melodie primordiali, parole e versi presi a prestito da grandi autori di ieri e di oggi per raccontare tutte le fughe e tutti i ritorni dal Sud. Uno spettacolo che vuole farsi racconto di quell’inquietudine che abita ogni partenza, ovvero quel sentimento di disperazione, nostalgia del futuro, curiosità mista a rassegnazione che allontana tutti i figli di questa terra. Ma, al tempo stesso, di quella rabbia e di quell’ardore che accompagna ogni ritorno. È, tutto ciò, molto di più di un superficiale rapporto di amore/odio nei confronti della propria terra natia. Appartiene più specificamente ad un percorso negato, reciso di identità e di memoria delle proprie origini.
Il mondo complesso e immaginifico del Sud evocato dalla poesia e dalle voci dei Fratelli Mancuso è contrappuntato dalla moltitudine di voci evocate da Gaetano Colella: Elio Vittorini, Gaetano Salvemini, Carlo Levi, i contemporanei Franco Arminio, Carmine Abate e i poeti Vittorio Bodini, Salvatore Toma, Assunta Finiguerra.
Fratelli Mancuso
Nati a Sutera in provincia di Caltanissetta, in una delle zone più aride e povere della Sicilia (Lorenzo nel 1952, Enzo nel 1957), negli anni ’70 sono costretti ad emigrare in Inghilterra in cerca di lavoro. Per otto anni lavorano in fabbriche metalmeccaniche e, a contatto con circoli culturali e teatrali, elaborano una forma particolare di folk attingendo sia alle radici siciliane che alle esperienze vissute da emigranti. Agli inizi degli anni ’80, ospiti di associazioni culturali, cantano in rassegne e festival in Germania e Francia. Ritornati in Italia nel 1981, si stabiliscono in Umbria, a Città della Pieve dove risiedono attualmente. Nel 1986, in Spagna, incontrano lo studioso e musicista Joaquin Diaz, con il quale stringono un forte sodalizio artistico che li porterà a registrare i primi due dischi. In seguito, partecipano a numerosi festival europei, toccando anche Giappone, Russia, Brasile e Indonesia. Con il brano “Comu è sula la strata” hanno vinto il Soundtrack Stars Award, premio collaterale della Musica nella Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2013.
Gaetano Colella
Attore, regista e drammaturgo tarantino, si è formato nella compagnia de “Le belle bandiere” di Elena Bucci e Marco Sgrosso, con la quale lavora da più di quindici anni. Vincitore del Premio Scenario 2005 con lo spettacolo “Il deficiente” e del bando nazionale Storie di Lavoro 2015 con “Capatosta”. È autore degli spettacoli “Sonniloqui” (2008), “Popeye srl” (2007) e “La coda di Dio” (2006, finalista premio Extra Candoni) e di radiodrammi andati in onda su Radio2 e Radio3. Come attore teatrale ha lavorato in “Macbeth” di Shakespeare, “La locandiera” di Goldoni, “Santa Giovanna dei macelli” di Brecht, “Svenimenti” da Cechov, tutti per la regia di Elena Bucci, “Riccardo III”, regia di Claudio Morganti, “Medea” regia di Emma Dante. Diverse sono le partecipazioni in fiction tv (Rai e Mediaset) e nel cinema. Dal 2010 è direttore artistico (con Clara Cottino) del Crest, collettivo di ricerca teatrale di Taranto. Del 2016 è il suo libro “Capatosta e altre storie”, edito dalla casa editrice e libraria Edit@ per la collana “I chicchi del melograno”.