GRAMSCI, ANTONIO DETTO NINO
sabato 26 settembre, ore 10:00
teatro comunale di Massafra
Thalassia
GRAMSCI, ANTONIO DETTO NINO
di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
regia Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
consulenza scientifica Maria Luisa Righi (Fondazione Gramsci)
con la collaborazione di Carcere di Turi (Bari), Festival Collinarea (Lari), I Cantieri dell’Immaginario (L’Aquila), L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Thalassia – Residenza Memoria migrante di Mesagne
durata 75 min
Gramsci, Antonio detto Nino racconta frammenti della vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento. Vita assolutamente privata: sullo sfondo, e solo sullo sfondo, il tormentoso rapporto con il PCI e l’internazionale socialista, le incomprensioni con Togliatti e Stalin. E l’ombra di Benito Mussolini.
Invece, in primo piano la feroce sofferenza di un uomo che il fascismo vuole spezzare scientificamente, che vive una disperata solitudine, e in dieci anni di prigionia, giorno dopo giorno, si spegne nel dolore e nell’assenza delle persone che ama: la moglie Julka, i figli Delio e Giuliano. Il primo lo ha visto piccolissimo, il secondo non lo ha nemmeno mai conosciuto.
Proprio le bellissime lettere ai suoi figli sono state il punto di partenza: tenerissime epistole a Delio e Giuliano, ai quali Gramsci scrive senza mai nominare il carcere e la sua condizioni fisica e psichica, dando il meglio di sé come uomo genitore e pedagogo. Ma accanto a queste, le lettere di un figlio devoto a una madre anziana che lo aspetta in Sardegna e non capisce. Le lettere di un fratello. Di un marito.
Il corpus delle lettere di Antonio Gramsci ai familiari è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza, un romanzo nel romanzo, che apre a pensieri, dubbi, misteri che raccontare in teatro è avventura sorprendente.
In the foreground the terrible suffering of a man that Fascism wants to scientifically destroy, living in desperate solitude, who during his 10 years in prison, gives himself up to his physical pain and the absence of the people he loves: his wife, Julka, his children, Delio and Giuliano. He left his oldest child when he was still very small and the youngest he never met.
The charming letters he wrote to his children are the starting point for this play: tender demonstrations of love to Delio and Giuliano in which he never mentions either prison life or his mental and physical conditions and thereby shows his value as a parent and teacher. Alongside these letters are also those of a devoted son writing to a mother waiting for him in Sardinia unable to fully understand his situation; letters from a brither, letters froma husband to an estranged wife.
This collection of letters written by Antonio Gramsci to his family is a masterpiece of humanity, ethics, spiritual honesty and sufference. A novel within a novel which prokes thoughts, doubts and mystery and is a challenge to depict on stage.
Gramsci, Antonio detto Nino – photogallery © Alberto CaroppoVHS
info 099.4725780 – 366.3473430