La storia di Hansel e Gretel | tournée
Nel bosco della strega. In tournée “La storia di Hansel e Gretel”, testo Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Cinzia Greco, Giuseppe Marzio, Luigi Tagliente, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico di scena Vito Marra, foto di scena Mario Ieva, produzione Crest, vincitore premio “L’uccellino azzurro” (edizioni 2009 e 2015). Durata 60′. Prossime repliche: Vezzano – TN (14 gennaio, ore 17, Teatro Valle dei Laghi), Vignola – MO (16 gennaio, ore 10, Teatro Fabbri), Cecina – LI (17 gennaio, ore 9 e ore 11, Teatro De Filippo), San Casciano – SI (18 gennaio, ore 10, Teatro Niccolini). Ufficio distribuzione Crest: 099.4725780 (int.3, responsabile Cinzia Sartini).
Nella regione tedesca dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa. Sembra essere questa l’origine della fiaba di Hansel e Gretel, racconto “ombroso” come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini. Nello spettacolo, come nella fiaba, la sua presenza getta una luce mutevole su ogni passaggio della storia: il giornaliero inganno dell’immagine nasconde verità opposte o semplicemente più complicate. La casa, il bosco, il sentiero illuminato dai magici sassolini, le piume lucenti del cigno, tutto gira e si trasforma, per poi ritornare con una luce nuova, come il sole ogni mattina.
In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della società dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli può non essere un esercizio di stile. Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella… dall’abbondanza.>
note bio
Crest. Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi. Nel 2023 vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro “per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale”.
Michelangelo Campanale. Artigiano, regista, light-designer, tecnico di scena e della fotografia, scenografo, formatore e insegnante. Dopo la maturità all’Istituto statale d’arte applicata, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti (sezione scenografia) di Bari. Dedica particolare attenzione al teatro per le nuove generazioni, consapevole che non esistono confini netti tra i generi e meno tra i “pubblici possibili”. Un’innata curiosità e la continua e minuziosa ricerca di “contaminazione dei generi” hanno portato a spettacoli nei quali confluiscono molteplici e diversi linguaggi. Innumerevoli le sue collaborazioni in Italia e all’estero. È regista e direttore artistico de La luna nel letto, compagnia da lui fondata a Ruvo di Puglia (Bari) nel 2002. Collabora da anni con il Crest, per il quale, ad oggi, ha firmato sei regie. “StorieGiganti” (2006), “La storia di Hansel e Gretel” (2009), “Sposa sirena” (2012), “Biancaneve, la vera storia” (2017, premio Eolo 2018), “L’Atleta” (2019, progetto Heroes) e “Bianca come la neve” (2022).
video della prima versione dello spettacolo (2009) con cast originale del debutto
[fonte consultata: canale YouTube Crest CoopTeatrale]
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