Io

sabato 23 gennaio 2016, ore 21:00
Auditorium TaTÀ, quartiere Tamburi

Compagnia Mastrella/Rezza

IO

di Flavia Mastrella e Antonio Rezza | con Antonio Rezza | quadri di scena Flavia Mastrella | (mai) scritto da Antonio Rezza | assistente alla creazione Massimo Camilli | disegno luci Maria Pastore | consulente tecnico Mattia Vigo | durata 90 minuti

Il radiologo esaurito fa le lastre sui cappotti dei pazienti mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza ansimando su un campo fatto a calcio. Io cresce inumando e disumano, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere.
Il radiologo spossato avvolge un neonato con l’affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano fino a unirsi ad esse per lasciare tracce di seme sul tessuto del lavoro.
Tre persone vegliano il sonno a chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo stesso seme, scivola sotto l’acqua che si fa doccia e dolce zampillare. Io mangia la vita bevendo acqua rotta che è portavoce dell’amaro nascere, il piegatore di lenzora parte per la galassia rompendo l’idillio con il tessuto amato. Si gioca all’oca, parte il dado di sottecchio, Io si affida alla bellezza del profilo per passare sotto infissi angusti. Ogni tanto un torneo, un uomo che cimenta in imprese impossibili ma rese rare dalla sua enfasi, un ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle orecchie altrui. E Io, affacciato sul mondo terzo dove scopre che, tra piaghe e miseria, serpeggia l’appetito non supportato dalla tavola imbandita.
Infine la catastrofe: Io si ridimensiona…

SCENA E STRUTTURA

Anche questo allestimento scenico si avvale dei quadri di scena o teli intesi come arte. Le scene sono coinvolte completamente nell’azione drammaturgica, la struttura è di metallo sottile, sostiene i teli che, disposti in vari piani, risentono del movimento del corpo…
Tutto barcolla. Il colore dei quadri si espande, il metallo si insinua nella stoffa, i cambiamenti di scena frequenti rinnovano in continuazione l’andatura cromatica. Il giallo, il rosso, il blu di vari tessuti e intensità rispondono in modo diverso alla luce che ne esalta inoltre le diversità della trama.
I verdi in velo, i bianchi di seta, rete o traforati, compatti o trasparenti coprono il corpo rivelandone i contorni; i quadri mutanti hanno vita breve e vengono abbandonati in terra formando macchie colorate sparse in un mondo buio.
La simmetria non esiste, le forme giocano in verticale, i personaggi siano essi solitari o raggruppati, risultano sempre simpatici e vittime di un’agglomerazione.

 

Flavia Mastrella e Antonio Rezza
 
Uniti da più di vent’anni nella produzione di performance teatrali, cinematografiche, televisive e set migratori, Flavia Mastrella e Antonio Rezza sono due artisti che si occupano di “comunicazione involontaria”. Lei, scultrice che negli anni ha esposto sculture, video-sculture e fotografie in Italia e all’estero. Lui, autore e scrittore, ama definirsi “performer con il fiato rotto” e si distingue per una ricerca linguistica antinarrativa che approda alla pubblicazione di libri come “Non cogito ergo digito”, “Ti squamo”, “Son(n)o”, “Credo in un solo oblio”. Hanno realizzato dodici opere teatrali interpretate dallo stesso Antonio Rezza, tra le quali “Pitecus” presentato a Madrid e a Valencia in lingua spagnola, “7-14-21-28” rappresentato al Théâtre de la Ville di Parigi e al Na Strastnom Theater Center di Mosca. Nel 2007 hanno ottenuto il Premio Alinovi, a maggio 2013 il Premio Hystrio e nel dicembre dello stesso anno il Premio Ubu. Hanno prodotto tantissimi video, corti e micrometraggi, anche trasmessi da Rai 3 su “Blob” e “Fuori orario”. Nel novembre 2014 la casa editrice Il Saggiatore ha pubblicato il libro “Clamori al vento. L’arte, la vita, i miracoli” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza.

 

Io [ph Stefania Saltarelli]

 

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Periferie 2015_16

biglietto intero 15 euro, ridotto (under 30 e over 65) 10 euro
abbonamento (6 spettacoli) 60 euro
tre spettacoli a scelta 33 euro

 

 

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  Crest News | redazione web