La bottega dei giocattoli | La scena dei ragazzi

Bambole, orsacchiotti, mamme cattive, fate buone… Lunedì 16 e martedì 17 aprile, alle ore 10.30 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, va in scena “La bottega dei giocattoli“, testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco, con Delia De Marco, Valentina Elia, Giuseppe Marzio, voci registrate Anna Ferruzzo e Giovanni Guarino, scene costumi e disegno luci Maria Pascale, musiche originali Mirko Lodedo, tecnico di scena Vito Marra, produzione Crest, per “La scena dei ragazzi”, la rassegna destinata alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado, promossa da Comune di Taranto e Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con Crest. Durata 55 minuti. Info: ufficio scuola Crest, tel. 099.4725780 (int. 3).
Storie intorno a giocattoli che si animano di vita propria abitano da sempre le fantasie dei bambini, che naturalmente giocano dando un’anima agli oggetti. La storia del Crest accade in una bottega di giocattoli, e le botteghe di giocattoli non sono forse delle città nelle quali i giocattoli vivono come delle persone? O, meglio, le città non sono forse delle botteghe di giocattoli nelle quali le persone vivono come dei giocattoli? C’è sempre una bambola più bella e c’è la bambola invidiosa, un orsacchiotto che si innamora e un soldatino geloso, una mamma cattiva e una buona fata, giostre e macchinine che non si stancano di girare. Un mondo parallelo che aiuta i bambini a fare esperienza di emozioni, imparando a non perdere “la bussola”, passando dalla gioia alla delusione, dalla malinconia all’allegria, dall’amore al risentimento. Una città solitamente notturna, perché vive nel profondo dei sentimenti. Non solo infantili.
Destinato ai bambini più piccoli, lo spettacolo è frutto del pluriennale lavoro svolto dagli operatori del Crest, anche nelle scuole materne, intorno al linguaggio teatrale più efficace rispetto ad un’utenza così particolare e impegnativa, al fine di verificare linguaggi e tecniche di lavoro che, ovviamente, lasciano poco spazio alle parole a favore di immagini, musica e… gioco. Lo spettacolo prende corpo anche dalle musiche originali di Mirko Lodedo, vero tappeto sonoro di azioni, danza e racconto che danno vita ai giocattoli. O sono i giocattoli a dar vita agli attori?

BIOGRAFIA

Crest
Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Inserito dal 1992 dalla presidenza del Consiglio dei Ministri nell’elenco delle “compagnie che svolgono ad alto e qualificato livello attività nel campo del teatro per l’infanzia e la gioventù”, il Crest ha scelto quali interlocutori privilegiati i bambini, i ragazzi e i giovani, con l’intento di creare un punto di riferimento culturale e professionale forte. È stato finalista per il Premio ETI-Stregagatto con gli spettacoli “La neve era bianca” nel 1999, “La mattanza” nel 2000, “Cane nero” nel 2001 ed ha prodotto lo spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, “Il deficiente”. Ha vinto tre edizioni del Premio “L’uccellino azzurro” (festival “Ti fiabo e ti racconto” di Molfetta) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013) e l’edizione 2017 del Premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati (XXXVI Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi) con lo spettacolo “Biancaneve, la vera storia”. Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 2009 dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, il TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi.

photo © Marco Caselli Nirmal