L’Atleta

Chi siamo > Archivio > Teatrografia

Crest

L’Atleta

esito finale dei laboratori di drammaturgia dello spazio diretto da Paolo Baroni e Marco Guarrera, in collaborazione con Liceo artistico “Calò”, in collaborazione con Liceo artistico “Calò”, e di danza fusion e coreografia diretto da Vito Cassano, in collaborazione con Centro Studi Danza Koros e A.S.D. Studio Teatro Danza, e con gli attori Salvatore Marci e Antonella Ruggiero e i danzatori della Compagnia Eleina D, costumi Maria Pascale, regia Michelangelo Campanale, foto di scena Peppe Frisino, nell’ambito del progetto triennale “Heroes”, in ATS con associazione culturale “Tra il dire e il fare” (Ruvo di Puglia, BA)

 
 
 
 
 
 
 

Nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Taranto spiccano alcuni oggetti legati al mondo dello sport e dell’atletismo. Dalla brochure pubblicata dal MiBACT nel 2016 in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento del secondo piano del MArTA: «Sorprendente e unica è la Tomba dell’Atleta, databile al 500-480 a.C.: rinvenuta nel 1959, ospitava lo scheletro di un giovane uomo di circa trent’anni. Con lui erano deposte quattro anfore panatenaiche, a testimonianza di altrettante vittorie negli agoni ateniesi. Accurati studi antropologici e paleopatologici hanno consentito di far luce non solo sulle attività sportive che il giovane praticava, ma anche sul suo stato di salute e sulle sue abitudini di vita. Di statura medio-alta per la sua epoca – poco meno di 170 cm – doveva pesare tra i 65 e i 70 kg. Lo stato delle ossa nasali sembra escludere la pratica del pugilato. L’analisi dello scheletro, e in particolare degli arti inferiori, fa invece ritenere che l’atleta svolgesse soprattutto attività che sollecitavano al massimo i muscoli delle gambe. La corsa, a piedi e con i carri, e il salto in lungo furono quindi, senza dubbio, le discipline sportive in cui l’atleta dovette eccellere nella prima metà del V secolo a.C. Secondo alcuni, questo giovane sportivo andrebbe identificato con Icco da Taranto, noto dalle fonti come vincitore, tra l’altro, del pentathlon alle Olimpiadi del 472 a.C. e autore della dedica di un monumento nel tempio di Hera a Olimpia in ricordo delle sue vittorie. Icco viene citato dal filosofo Platone come esempio di virtù cittadina ed era conosciuto, oltre che come atleta, anche come medico. Il tessuto osseo ha rivelato un’elevata concentrazione di arsenico, riferibile a intossicazione cronica: i medici antichi utilizzavano questa sostanza per la cura delle ulcere, ma anche come tonico per il corpo. È dunque possibile che il ginnasta se ne servisse per mantenersi in forma e dare sempre il massimo nelle competizioni».

Evento multidisciplinare per un museo diffuso
Il percorso di produzione del Crest ha preso le mosse dallo sviluppo del progetto collettivo sul tema “portiamo il museo fuori, nella città” e, dalle suggestioni ispirate dalla Tomba dell’Atleta, sono stati avviati diversi processi di formazione intorno a linguaggi artistici diversi: artistico-scenografico, articolato sulla formazione e costruzione di una “macchina scenografica interattiva” e riservato agli studenti delle classi 3 H indirizzo “Arti figurative” e 3 I indirizzi “Architettura e Ambiente” e “Audiovisivo e Multimediale” della sede di Taranto dell’IISS “Vincenzo Calò”, e teatrale-coreografico, organizzato sulla ideazione e realizzazione di coreografie ispirate alle specialità del pentathlon e condiviso da danzatori provenienti da Centro Studi Danza Koros e A.S.D. Studio Teatro Danza. Gli artisti e i maestri coinvolti hanno perseguito l’obiettivo di arrivare alla rappresentazione di un evento in cui tutti i linguaggi, alla pari, concorrano alla costruzione di un unico corpo organico, per approdare ad una messinscena site specific di grande impatto, capace di creare visionarietà rispetto ad un progetto di futuro della città a partire dalla bellezza e dalla identità. Un evento che, favorendo una relazione felice tra passato e futuro, potrebbe costituire anche una sorta di primo momento per dare corpo alla candidatura avanzata dall’amministrazione comunale affinché la città di Taranto ospiti i Giochi del Mediterraneo del 2025.

 

L’Atleta – crediti fotografici Peppe Frisino