Maria d’Enghien, la regina in catene a Ginosa
Tra storia e leggenda. Giovedì 20 luglio, alle ore 21.15 in Piazza dell’Orologio a Ginosa (centro storico), il Crest presenta “Maria d’Enghien, la regina in catene”, narrazione teatrale di e con Giovanni Guarino, liberamente ispirato al romanzo “La regina in catene” di Giuseppe Russo, rievocazione storica e combattimenti a cura dei “Cavalieri de li Terre Tarentine”, inserita nel calendario eventi estivi del Comune di Ginosa. Accesso libero. Info: 099.8290332 (IAT Ginosa).
Maria D’Enghien, contessa di Lecce e sposa del Principe di Taranto Raimondo Orsini Del Balzo, fu madre adorabile di quattro figli e fu molto amata dal marito. Rimasta vedova, convolò a seconde nozze con il re di Napoli Ladislao I d’Angiò, il Magnanimo, venuto ad assediare la città per impossessarsene. Il matrimonio tra Ladislao e Maria fu combinato dalla diplomazia nemica perché la Principessa di Taranto, prendendo il posto del primo marito, guidava la resistenza della città ad oltranza. Le nozze si celebrarono nella Cappella di San Leonardo del Castello Aragonese di Taranto. Fu bene accolta dal popolo di Napoli, ma i rapporti con il marito non furono sereni. Morto Ladislao, il regno passò alla sorella Giovanna II, donna di facili costumi, che arrivò crudelmente ad imprigionarla. Liberata successivamente, tornava a Lecce dove trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi al suo popolo, ad opere d’arte e di fede.
Socio e vicepresidente della cooperativa Crest, Giovanni Guarino è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le storie di Giovanni Guarino si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Egli non racconta della Città ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui.