Il mercante di Venezia | matinée scolastica

Il teatro dopo la peste. Per il cartellone “Scena futura”, rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, venerdì 4 novembre, alle ore 10 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Il mercante di Venezia. Il teatro dopo la peste”, liberamente tratto da William Shakespeare, elaborazione drammaturgica Stefania Marrone, regia Cosimo Severo, musiche originali Fabio Trimigno, con Salvatore Marci, musicisti in scena Antonietta Pilolli/Michela Celozzi (violoncello), Andrea Stuppiello (percussioni), Fabio Trimigno (violino) e la partecipazione di Giovanni Salvemini (voce e ukulele), scene e disegno luci Luca Pompilio e Cosimo Severo, produzione Bottega degli Apocrifi. Tecnica: teatro d’attore con musica dal vivo. Durata 80′. A seguire “Quando teatro e musica si incontrano” con Fabio Trimigno e musicisti di Bottega degli Apocrifi.

Dopo la peste che aveva colpito Londra a fine ‘500 in città non si respirava una bella aria, i ricchi erano guardati con invidia, i poveri con disprezzo, quelli che professavano un’altra religione con sospetto… A Shakespeare venne commissionato di scrivere un’opera antisemita in un momento in cui gli ebrei col loro sistema di prestiti tenevano in vita – e quindi sotto scacco – tutta Londra.
Un racconto per attore e musici. Un monologo a più voci, una storia d’amore e debiti. Si rischia di ridere in questa storia. L’ha scritta Shakespeare del resto! E, spesso nelle sue opere, al riso si arriva come una liberazione, come una risalita insperata dopo aver toccato il fondo dell’animo umano.

Come nasce la musica per il teatro? Forse il teatro, sin dalle sue origini, ha sempre fatto uso della musica. Ma allora cosa serve la musica nel teatro?
L’incontro con i musicisti dopo lo spettacolo sarà l’opportunità per il pubblico di un confronto e di un ascolto guidato di alcune delle musiche di scene che sono nate non solo attraverso l’intreccio della drammaturgia e il lavoro con il regista, ma anche da una ricerca e analisi musicale di alcuni temi della tradizione ebraica e della tradizione canora veneziana.

Bottega degli Apocrifi. Fondata a Bologna nel 2000 dal regista Cosimo Severo, dalla drammaturga Stefania Marrone e dal musicista Fabio Trimigno, nel 2004 compie una migrazione controcorrente e si trasferisce a Manfredonia (Foggia), città d’origine di alcuni membri del gruppo, con l’obiettivo politico di “coltivare il deserto”, che meno d’effetto suonerebbe “per portare il mestiere del teatro dove non c’era”, scommettendo che il teatro possa essere un lavoro anche in Italia, anche a Sud. La vicinanza a Borgo Mezzanone, che ha ospitato fino allo smantellamento il CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) più grande del Mezzogiorno, l’ha trasformata in una compagnia multietnica. Il lavoro con gli adolescenti, scelti da subito come interlocutori privilegiati per la costruzione di una comunità teatrale, ha portato alla meticolosa mescolanza di professionisti e non professionisti, fino a generare il format della Produzione di Comunità, che oggi assieme alla drammaturgia originale e alla musica dal vivo è parte integrante della sua cifra stilistica.

Info e prenotazioni al numero 099.4725780: Ufficio Scuola Crest, interni centralino 3 (Cinzia Sartini, responsabile) e 8 (Carla Molinari).


 

Il progetto “Scena futura” – decima stagione – è realizzato dal Crest, in collaborazione con associazione Il Serraglio – VicoliCorti. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

crediti immagine: Studio P2

 

 

 

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