Quando teatro e musica si incontrano. Confronto e ascolto guidato

A cosa serve la musica nel teatro? Per il cartellone “Periferie e non solo”, rassegna di teatro e cinema, sabato 5 novembre, alle ore 22.15 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, “Quando teatro e musica si incontrano” con Fabio Trimigno e musicisti di Bottega degli Apocrifi. A precedere, alle ore 21, lo spettacolo teatrale “Il mercante di Venezia. Il teatro dopo la peste”, liberamente tratto da William Shakespeare, elaborazione drammaturgica Stefania Marrone, regia Cosimo Severo, musiche originali Fabio Trimigno, con Salvatore Marci, musicisti in scena Antonietta Pilolli/Michela Celozzi (violoncello), Andrea Stuppiello (percussioni), Fabio Trimigno (violino) e la partecipazione di Giovanni Salvemini (voce e ukulele), scene e disegno luci Luca Pompilio e Cosimo Severo, produzione Bottega degli Apocrifi.

Come nasce la musica per il teatro? Forse il teatro, sin dalle sue origini, ha sempre fatto uso della musica. Ma allora cosa serve la musica nel teatro?
Ne “Il mercante di Venezia” di Shakespeare ci sono tutti gli ingredienti perché una commedia finisca in tragedia, e gli stessi ingredienti danno ritmo a suono ad una musica originale che pian piano racconta ciò che di impalpabile ha ogni personaggio. La musica è come un bisturi che esplora a fondo quei sentimenti come l’odio che non ha bisogno di una buona ragione e che, nel migliore dei casi, genera mostri.
Il lavoro musicale di Bottega degli Apocrifi, prima di esplorare ogni personaggio della storia, affonda le sue radici nella ricerca delle sonorità della musica tradizionale ebraica passando per quelle delle arie cantante anticamente sulle gondole veneziane. Ecco allora che un monologo a più voci, che mette in luce una storia d’amore e di debiti, diventa una pagina con pentagrammi e intrecci di note, mettendo a confronto due mondi diversissimi tra loro, dimostrando che sono uno lo specchio dell’altro. La musica eseguita dal vivo dai musicisti in scena pertanto diventa una doppia drammaturgia, una drammaturgia parallela, quel respiro tra le battute non dette, quell’azione in scena che racconta l’invisibile di una storia.
L’incontro con i musicisti dopo lo spettacolo sarà l’opportunità per il pubblico di un confronto e di un ascolto guidato di alcune delle musiche di scene che sono nate non solo attraverso l’intreccio della drammaturgia e il lavoro con il regista, ma anche da una ricerca e analisi musicale di alcuni temi della tradizione ebraica e della tradizione canora veneziana.

Bottega degli Apocrifi. Nasce a Bologna nel 2000 e nel 2004 compie una migrazione controcorrente e si trasferisce a Manfredonia (Foggia), città d’origine di alcuni membri del gruppo, con l’obiettivo politico di “coltivare il deserto”, che meno d’effetto suonerebbe “per portare il mestiere del teatro dove non c’era”, scommettendo che il teatro possa essere un lavoro anche in Italia, anche a Sud. La vicinanza a Borgo Mezzanone, che ha ospitato fino allo smantellamento il CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) più grande del Mezzogiorno, l’ha trasformata in una compagnia multietnica. Il lavoro con gli adolescenti, scelti da subito come interlocutori privilegiati per la costruzione di una comunità teatrale, ha portato alla meticolosa mescolanza di professionisti e non professionisti, fino a generare il format della Produzione di Comunità, che oggi assieme alla drammaturgia originale e alla musica dal vivo è parte integrante della sua cifra stilistica.

Fabio Trimigno. Violinista e compositore pugliese (classe 1978), diplomato al Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” di Foggia. Studia con i maestri Diego Conti, Giuseppe Lo Popolo, Orazio Sarcina, Federico Guglielmi e Geremy Choen, incontrando nel suo percorso di formazionee direttori d’orchestra come Leonardo Quadrini, Raffaele Napoli, Antonio Schirinzi, Domenico De Biase, Carmen Battiante e Gianna Fratta. Segue workshop di teatro e drammaturgia con Marco Martinelli, Laura Curino, Gerardo Guccini, Flavio Albanese, Sergio Rubini, Luigi Rignanese. Sperimenta il campo della vocalità con Annamaria Festa, Antonio Pizzicato, Fabio Concato, Paolo Frigoli e Tiziana Irti. Frequenta workshop di teatro danza e circo teatro con Valentina Franchino, Elisa Barucchieri, David Batigliani, Rosa Merlino, Yutaka Takei e Njamy Sitson. Socio fondatore della Bottega degli Apocrifi, cura la ricerca e la scrittura musicale per gli spettacoli prodotti dalla compagnia, lavorando con il regista Cosimo Severo e la drammaturga Stefania Marrone, anch’essi cofondatori del gruppo teatrale sipontino. Pedagogo nei percorsi di formazione musicale per bambini e guida dell’Orchestra dei Felici Pochi, progetto speciale di musica d’insieme per una ricerca della didattica inversa e della scrittura musicale alternativa.

Biglietto serale 12 euro, ridotto 10 euro (under 25 e over 65) e 6 euro (studenti universitari). Info e prenotazioni ai numeri 099.4725780 e 366.3473430.


 

Il progetto “Periferie e non solo” – terza edizione – è realizzato dal Crest, in collaborazione con associazione culturale Il Serraglio – VicoliCorti. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

crediti immagine: Studio P2

 

 

 

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