MILITE IGNOTO – quindicidiciotto

sabato 14 novembre 2015, ore 21:00
Auditorium TaTÀ, quartiere Tamburi

Permàr/Archivio Diaristico Nazionale/dueL/La Piccionaia

MILITE IGNOTO – quindicidiciotto

uno spettacolo di e con Mario Perrotta | tratto da “Avanti sempre” di Nicola Maranesi e dal progetto “La Grande Guerra, i diari raccontano” a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi | collaborazione alla regia Paola Roscioli | luci e suoni Eva Bruno | organizzazione Silvia Ferrari | durata 70 minuti

E chi scende da qui? Ci misi giorni di fatica e bestemmie a salire, tra cadaveri maleodoranti e rocce e grida di morte, ci misi l’orrore stampato negli occhi e il coraggio, tutto questo ci misi, tanto che adesso non scendo! Resto quassù.
Che poi, se anche scendo, nessuno mi può riconoscere, che la faccia me la fece saltare un mortaio e la voce fu graffiata da schegge. E il mio nome sparì dalla testa quando fu il grande scoppio. Lo scoppio che tutti ammazzò qui all’intorno. Tranne me che, però, non so più chi sono.
A volte mi paio uno, a volte un altro… Io sono uno, nessuno e tutti quelli saltati per aria, morti sparati, alla baionetta, asfissiati di gas e ghiacciati di freddo. Che tutti me li sento addosso e mi credo nei loro pensieri. Certo, alle volte, penserò di sicuro coi miei veri sentimenti, ma non so quando. Perché io mi ignoro. Sono ignoto persino a me stesso, figurati al mondo!
Ma io, il mondo, lo aspetto qui sopra, in trincea – tutto lo aspetto – che il mondo tutto è coinvolto. E questa è l’unica cosa che ricordo: che sono in guerra, una guerra enorme, mondiale addirittura e io – io che non so più chi sono, da dove vengo e chi mi ha messo al mondo; io sconosciuto anche alla sola madre che mi resta, la Madre Patria – io per essa, la patria, giurai di morirmene, proprio come le altre 90.000 tonnellate di muscoli e ossa, morte prima di me. Io non scendo!

 

Ho scelto questo titolo, Milite Ignoto, perché la prima guerra mondiale fu l’ultimo evento bellico dove il milite ebbe ancora un qualche valore anche nel suo agire solitario, mentre da quel conflitto in poi, anzi, già negli ultimi sviluppi dello stesso, il milite divenne, appunto, ignoto. E per ignoto ho voluto intendere “dimenticato”: dimenticato in quanto essere umano che ha, appunto, un nome e un cognome. E una faccia, e una voce. E proprio per questo – come sempre accade nel mio lavoro – andrò controcorrente e la mia attenzione sarà diretta alle piccole storie, agli sguardi e le parole di singoli uomini che hanno vissuto e descritto quegli eventi dal loro particolarissimo punto d’osservazione, perché questo è il compito del teatro, o almeno del mio teatro: esaltare le piccole storie per gettare altra luce sulla grande storia.

Mario Perrotta

 

Riannodando i fili della Storia con una lingua d’invenzione che impasta tutti i dialetti del nostro Paese, Mario Perrotta racconta il primo, vero momento di unità nazionale, esperienza umana e politica, prima ancora che militare. Lo spettacolo riporta in teatro l’eco lontana delle voci e delle sofferenze dei soldati della prima guerra mondiale che si incontrano in trincea, metafora della perdita di identità di un popolo disgregato nell’immane massacro. Proprio nelle trincee di sangue e fango del primo conflitto mondiale veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi si conoscono e si ritrovano vicini per la prima volta, accomunati dalla paura e dallo spaesamento. È questo l’ultimo evento bellico in cui il milite ebbe un qualche valore anche nel suo agire solitario, mentre da quel conflitto in poi il milite divenne “ignoto”, dimenticato in quanto essere umano con un nome e un cognome, un volto e una voce. Nella prima guerra mondiale, gradatamente, anche il nemico diventa “ignoto”, perché non ci sono più campi di battaglia per i “corpo a corpo”, dove guardare negli occhi chi sta per colpire a morte, ma ci sono trincee dalle quali partono proiettili e bombe anonime, senza un volto da maledire prima dell’ultimo respiro. Un conflitto spersonalizzato in cui gli esseri umani coinvolti diventano semplici ingranaggi del meccanismo e non più protagonisti eroici della vittoria o della sconfitta. Così, seduto su sacchi da trincea, tra il fetore del sangue e della carne, Perrotta racconta le piccole storie, gli sguardi e le parole di singoli uomini che hanno vissuto quei tragici eventi per gettare altra luce sulla grande Storia.

 

Mario Perrotta
 
Attore, regista e drammaturgo. Diplomato nel 1993 alla scuola di teatro Colli di Bologna, è considerato una delle figure di spicco del nuovo teatro italiano. Nel 2003 riceve la targa commemorativa della Camera dei Deputati per “l’alto valore civile e la straordinaria interpretazione di “Italiani Cìncali”, spettacolo dedicato all’emigrazione italiana del secondo dopoguerra. Nel 2004 è finalista al premio Ubu, sempre con “Italiani Cìncali”, come “migliore drammaturgia originale”. Vince il premio Hystrio per la drammaturgia 2009 per il testo di Odissea. Nello stesso anno, sempre con “Odissea”, è finalista al premio Ubu come “miglior attore protagonista”. Nel dicembre 2011 riceve il premio Ubu per la sua “Trilogia sull’individuo sociale”, composta da “Misantropo – Molière” (2009), “I Cavalieri – Aristofane cabaret” (2010) e “Atto finale – Flaubert” (2011). Nel settembre 2012 debutta con il suo primo progetto lirico “Opera migrante” per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Dopo essere passato in tournée da Gualtieri, si è “innamorato” del paese e della figura di Ligabue e a lui ha deciso di dedicare un progetto triennale, vincendo con lo spettacolo “Un bès – Antonio Ligabue” il premio Ubu come “miglior attore nel 2013” e il premio Hystrio Twister 2014 come “miglior spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico” e ottenendo il riconoscimento di evento di interesse nazionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’ultimo lavoro “Milite Ignoto – quindicidiciotto” è parte degli eventi ufficiali per il centenario della prima guerra mondiale.

 

Milite Ignoto – quindicidiciotto [ph Luigi Burrroni]

 

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Periferie 2015_16

biglietto intero 15 euro, ridotto (under 30 e over 65) 10 euro
abbonamento (6 spettacoli) 60 euro
tre spettacoli a scelta 33 euro

 

 

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