Ossigenarsi a Taranto | teatro
La nuova drammaturgia racconta Taranto. Il Crest, che non poteva ignorare quanto il dramma Taranto-Ilva (ambiente, lavoro, salute) abbia scosso e coinvolto l’intera Italia, ispirando anche la giovane produzione teatrale, quella under35, promuove, sabato 22 febbraio 2014, il progetto “Ossigenarsi a Taranto”, nell’ambito del laboratorio di cittadinanza attiva “Apriticielo”. Con inizio alle ore 21, al TaTÀ, andranno in scena due spettacoli teatrali in sequenza: Instabili Vaganti con “L’eremita contemporaneo – Made in Ilva” (50′), una composizione drammaturgica originale di Anna Dora Dorno basata sugli scritti e le testimonianze degli operai dell’acciaieria più grande d’Europa intervistati dalla Compagnia (vincitore premio Antonio Landieri – Teatro d’Impegno Civile 2013, premio della critica Ermo Colle 2013, premio della giuria Museo Cervi 2013), e Isabella Mongelli con “my personal tarànto” (50′), uno spettacolo che procede drammaturgicamente in forma di zapping in cui una persona, anagraficamente di Taranto, guarda dal difuori la città, prendendone le distanze e vivendola come un turista o uno straniero. BigliettI: singolo 10 euro, serata 15 euro. Info ai numeri 099 4707948 – 366 3473430.
Parallelamente al teatro, dalle ore 18 nel foyer dell’auditorium di via Grazia Deledda ai Tamburi, è visitabile (a ingresso libero) la mostra fotografica “21PerCento” di Francesca Amoruso e Fabio Duma. L’esposizione resterà aperta, nelle serate di spettacolo, fino a venerdì 28 febbraio.
● schede artistiche
Instabili Vaganti
L’eremita contemporaneo – Made in Ilva
regia Anna Dora Dorno | con Nicola Pianzola | canti originali e voce dal vivo Anna Dora Dorno | musiche Andrea Vanzo | oggetti di scena Nicoletta Casali | scene e disegno luci Anna Dora Dorno | video Nicola Pianzola | con il sostegno di Spazio OFF di Trento | durata 50′
Una trasposizione artistica della vicenda dell’acciaieria più grande d’Europa, che condiziona la vita dell’intera città di Taranto e dei suoi lavoratori, intrappolati tra il desiderio di evadere dalla gabbia d’acciaio incandescente e la necessità di sopravvivere in quell’inferno di morti sul lavoro e danni ambientali. Ispirandosi al diario di un operaio e alle testimonianze di altri lavoratori dell’Ilva, attraverso i testi poetici di Luigi Di Ruscio e Peter Schneider, gli Instabili Vaganti, compagnia fondata a Bologna nel 2004 da Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola, realizzano uno spettacolo frutto di un accurato lavoro di ricerca fisica evocale sul rapporto tra organicità del corpo e inorganicità delle azioni legate al lavoro in fabbrica.
Isabella Mongelli, PDB
my personal tarànto
di Isabella Mongelli | con Isabella Mongelli e Valentino Ligorio | scene costumi e oggetti scenici Isabella Mongelli | luci Valentino Ligorio | sound design Alessandro Altavilla | attrezzeria M A R I O R O S S I | con il sostegno di ExFadda | durata 50′
In scena una donna/ragazza e un uomo/ragazzo, non hanno nomi, l’ambientazione è distopica, i colori intermedi, tanto fumo, sedie di plastica e cose che volano. Una terza persona ogni tanto entra e ruba qualcosa dalla scena. Taranto dal punto di vista di una persona anagraficamente appartenente alla città ma che se ne distanzia, la guarda da fuori, la vive come un turista o uno straniero con carta di identità a breve scadenza.