Periferie 2010_11
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la stagione 2010_11 all’Auditorium TaTÀ
rassegna di teatro e danza
19 – 20 – 21 novembre 2010_ore 21
Crest
TEMPI COMICI
testo e regia Gaetano Colella | con Gaetano Colella e Raffaele Zanframundo
Due attori sono disperati: non sono più in grado di far ridere. Il loro pubblico diminuisce di sera in sera e non sanno spiegarsi come mai. Scoraggiati, se la prendono con tutti. La loro infelicità è universale, il loro disadattamento è senza tempo. E poco importa che l’epoca sia quella della grande depressione o quella dei ruggenti anni ’70, perché una caduta su una buccia di banana è sempre comica, ora come cento, mille anni fa. Non c’è comicità, se non c’è il tragico. Dove c’è la disperazione, c’è il buffo. Solo dal dramma e dalla miseria può nascere la comicità. Tuttavia esiste una sostanziale differenza tra saper far ridere ed essere comici. Cosa c’è di più comico di due comici che presumono di non essere più comici?
18 dicembre 2010_ore 21
Teatro di Dioniso
CORSIA DEGLI INCURABILI
di Patrizia Valduga | regia Valter Malosti | con Federica Fracassi
Una donna “soldato del dolore”, malata terminale, giace in una stanza d’ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti. I muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi: respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti.
14 gennaio 2011_ore 21
Muta Imago
(a+b)3
di e con Riccardo Fazi e Claudia Sorace
Una coppia d’amanti, due figurine felici che si preparano per uscire: mettono il vestito bello, i capelli hanno la piega appena fatta, un giro di perle al collo, le scarpe lucide. Si muovono rapidi, la loro danza si ferma di fronte ad uno specchio, che ne incide i nomi sulle ombre sottili. Poi arriva la guerra. Plinio il Vecchio racconta che la pittura nacque quando una ragazza ricalcò il contorno dell’ombra del suo giovane innamorato sulla parete della sua stanza. Il ragazzo sarebbe partito la mattina successiva, allora lei, la notte, tenendo la lanterna vicino al viso di lui e vedendo proiettarsi un’ombra sul muro, disegnò i contorni della sua ombra.
23 gennaio 2011_ore 21
Scena verticale
LA BORTO
di e con Saverio La Ruina | musiche dal vivo Gianfranco De Franco
Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, soprattutto negli atteggiamenti maschili, racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud.
5 febbraio 2011_ore 21
Fibre Parallele
MANGIAMI L’ANIMA E POI SPUTALA
ispirato dall’omonimo romanzo di Giovanna Furio | di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
La donna, il femminile, avanza lentamente fino a rivelare il suo volto. L’uomo, il maschile, è appeso a un grande crocifisso, immobile, capelli lunghi e panno bianco. Aspetta. La preghiera di redenzione che innalza la donna fa compiere il miracolo inatteso: il Cristo muove la sua testa fino a incontrare lo sguardo della disperata. Il racconto, ombroso ed introverso, a tratti sfiora una sorta di formulario del kitsch, che domina il senso religioso del Sud, tra altarini-museo e riti personali, trasformando la scena in una discarica religiosa.
19 febbraio 2011_ore 21
ResExtensa
STUDI D’ESTASI
Sine Nomine Maria di Magdala + Erodiade
coreografie e interpretazione Elisa Barucchieri e Anna Moscatelli
Il progetto affonda nella necessità umana di capire e carpire il mistero di vita e morte, di passione della carne in contrasto con quella dello spirito. L’infinito dialogo e l’infinita tensione tra immanenza e trascendenza: intrecci e sublimazioni di anima e corpo, vissuti in particolare attraverso la figura femminile, nella sua passione e nella sua estasi spirituale, erotica, esistenziale. Il punto di partenza è lo studio di quadri e trattati del tardo Rinascimento e primo Barocco italiano, vibranti, pregni di questa domanda, estremamente contemporanei nella loro passionalità, bellezza e brutalità, per arrivare ad un segno che ci possa toccare, coinvolgere, emozionare.
5 marzo 2011_ore 21
Pupkin Kabarett
TINGELTANZ
ovvero essere diversamente scemi in tempi di forte idiozia percepita
di Stefano Dongetti, Laura Bussani e Alessandro Mizzi |con Laura Bussani, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi, Ivan Zerbinati | musiche dal vivo Flavio Davanzo, Riccardo Morpurgo, Luca Colussi
Un grottesco bizzarro cabaret (molto poco televisivo…) sugli anni vuoti in cui viviamo e sui paradossali personaggi che li animano. Un viaggio giocoso e impertinente nell’assurdo dell’Italia di oggi, un girotondo tra improbabili pusher di nuovi partiti politici, barboni filosofi, donne in carriera, folli giornalisti-censori, statisti da avanspettacolo d’altri tempi e altro ancora. Un grottesco inventario degli anni vuoti e demenziali in cui viviamo e dei paradossali personaggi che li animano. O che li animeranno tra non molto… come un disgraziato lavoratore interinale zombie, donne-robot chirurgicamente modificate e demenziali corpi paramilitari inviati dal governo a presidiare i teatri.
19 marzo 2011_ore 21
Reggimento Carri Teatro
CUORE. COME UN TAMBURO NELLA NOTTE…
da Edmondo De Amicis ad oggi
drammaturgia e regia Roberto Corradino
Questo “cuore” è particolarmente dedicato a noi, al nostro tempo, alla nostra vita, ai luoghi dove viviamo e respiriamo ogni giorno, alla nostra persona, alle persone che incontriamo ogni giorno, alla nostra famiglia, al nostro modo di stare insieme, ragazzi. Cittadini, persone, famiglie, scuola, lavoro, disagio… sembrerebbe un documentario o un telegiornale. Appunto o più o meno. Fai un respiro. Guarda a sud, a nord, a est, a ovest. Riprendi il tuo centro. Facciamo il punto. Questo è il paese che amo. Questo è il paese che non amo. Questo è il paese del sole. Questo è il paese del mare. Siamo eroi, poeti, santi, naviganti, emigranti, precari, clandestini. Sì, ma il cuore, il punto, il centro dov’è?
25 marzo 2011_ore 21
Fondazione Teatro Piemonte Europa
L’OPERAZIONE
commedia di disperazione in 5 quadri
testo e regia Rosario Lisma | con Andrea Nicolini, Andrea Narsi, Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma
e con la partecipazione di Franco Sangermano
Una piccola compagnia di quattro attori professionisti prova e mette in scena un testo sul terrorismo italiano degli anni Settanta. Tra sbalzi d’umore, scontri artistici sulla modernità del teatro e dei suoi generi, storie private, aspirazioni e difficoltà economiche, si ostinano a cercare critici per essere recensiti e promossi, mirando ad invitarne soprattutto uno, il più autorevole, Marco Rotondi. Ma, pur avendolo promesso, Il famoso critico non verrà mai. Gli attori, esausti e odiosamente infarciti dell’ideologia brigatista che recitano ogni sera, decidono di eseguire un’operazione terroristica, sequestrando e costringendo il critico a vedere lo spettacolo. Ma forse sarà del tutto inutile.
2 aprile 2011_ore 21
Scena verticale
LA BORTO
di e con Saverio La Ruina | musiche dal vivo Gianfranco De Franco
Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, soprattutto negli atteggiamenti maschili, racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud.
2 aprile 2011_ore 21
ANTICORPI eXpLo
tracce di giovane danza d’autore
I Wanna di e con Riccardo Fusiello e Agostino Riola
Un’indagine sul tema della frustrazione, del desiderio inappagato ispirato dal forte interesse alla poetica di Garcia Lorca. Un’indagine che si concentra su cosa accade al corpo in questa lotta contro i propri istinti, la frustrazione che può muoverlo o l’immobilità in cui può fissarsi, come si può deformare nell’attesa di realizzare i propri desideri, in costante riferimento a un tempo inesorabile che scorre. Dall’ultima fotografia scattata a Federico Garcìa Lorca seduto al Cafè Chiqui-Kutz pochi mesi prima della sua morte, si passa una situazione contemporanea: un locale, musica pop, due corpi, desideri più o meno espliciti, frustrazione. Durata 14’.
Man Size di e con Daniele Ninarello
Prendendo spunto da “Logica della sensazione” di Gilles Deleuze, in cui il filosofo esamina i lavori del pittore Francis Bacon, concentrandosi sulla Figura, sul suo isolamento, sulla struttura che la circonda, la performance riflette sull’abisso di uno spazio che l’uomo si costruisce a misura propria, dove si deve imparare a stare. Un ascolto rivolto alla trasformazione che lo spazio esterno induce su quello interno che si fa anima. Inciampando fra le intenzioni che si fanno lucide si rendono visibili le forze e le sensazioni che ci animano, sperimentando una danza intenta a trovare un allineamento con l’intorno. Durata 15’.
Leoni di e con Matteo Fantoni
Preparato per più di cinque anni nel suo garage, ecco il risultato del suo lavoro quotidiano di “allenamento del coraggio”. Il coraggio di andare oltre i propri limiti, di alzarsi ogni mattina per andare a fare un lavoro che non gli piace, di superare le sue paure, di rischiare, di fare una telefonata, di licenziarsi, di parlare, di accettare il proprio giudizio, di vivere. Si aiuta come può, si carica con la musica, si protegge: solo sentendosi sicuro potrà vincere le sue paure più grandi? Ecco quindi il risultato di anni di lavoro in solitudine, di serale allenamento, di prove, di conquiste, di errori e di verifiche, per arrivare, forse, alla fine, semplicemente a vivere. Leoni è un pezzo assurdo, è un pezzo tragico travestito da comico, è qualcosa che appartiene a tutti. Durata 20’.
10 aprile 2011_ore 21
Bottega degli Apocrifi
SOTTOSOPRA
la città salvata dalle donne e altri scherzi simili
regia Cosimo Severo | drammaturgia Stefania Marrone e Cosimo Severo | con Livia Gionfrida, Nunzia Zoccano, Franck Nassirou e 15 donne di Taranto | musiche dal vivo Fabio Trimigno, Luca Lalla, Vincenzo Starace e Vincenzo Raddato
Sottosopra la terra, sottosopra le sedie, sottosopra i giornali, sottosopra una città, sottosopra il potere. Un respiro. Succede a Manfredonia nel 1988 quando un movimento di 3 mila donne protesta contro una fabbrica chimica che da 20 anni minaccia la città con ripetuti incidenti. Sottosopra le abitudini: mogli, madri, figlie, nonne, lavoratrici, casalinghe si ritrovano tutte le sere in piazza. Sottosopra le parole: nessuno crede più alla politica, nessuno crede più alla stampa, la piazza crede solo alla piazza. E le donne provano a credere alle donne. Sottosopra i ruoli: gli uomini osservano, applaudono, incitano, frenano, richiamano all’ordine, sospettano. Sottosopra i giorni e i mesi per due anni. In piedi solo la piazza. Un respiro e la parola delle donne.
19 aprile 2011_ore 21
Emilia Romagna Teatro Fondazione
TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE
di e con Danio Manfredini
L’assolo dipinge tre figure che evocano la condizione drammatica degli esseri umani appartenenti al mondo contemporaneo. I tre percorsi individuali tratteggiano un’umanità capace di accogliere dentro di sé le stimmate di una vita frastagliata. Manfredini incontra queste tre figure. Il primo personaggio, che vive in un contesto psichiatrico, dà voce con fragilità e simpatia ai fantasmi della sua memoria. Il secondo è ispirato ad un personaggio di Rainer Werner Fassbinder: il transessuale Elvira che viene colto nel bilancio della sua vita prima del gesto tragico che la conclude. E’ il drammaturgo francese Koltès a ispirare il terzo studio, ritraendo un extracomunitario alle prese con una grande capitale europea: strade, parchi, barboni, polizia.
13 maggio 2011_ore 19.30 | piazza Immacolata e dintorni
TARANTO IN MOVEMENT
danza urbana
UNBALANCE/2
di e con Michela Minguzzi
E’ una metamorfosi lenta, inesorabile quella che trasporta il corpo in questo spazio vergine ed effimero. Il brivido del bilico si annida insidioso nelle pieghe di un alito di vento, di una vertigine improvvisa nell’assoluta precarietà di un equilibrio vulnerabile al tutto. Non siamo mai stati qui, questo non è il nostro peso, non conosciamo queste correnti che ci destabilizzano. La sospensione, il galleggiamento in un’aria indifferente e casualmente avversa sono l’unica certezza in questa dimensione urbana. Tutto è capovolgibile in un istante spietato, è sangue alla testa, inversione, vortice, spinta e pressione. Durata 20’.
IN A LANDSCAPE
di e con Daniele Albanese
Questo lavoro si definisce attraverso una particolare struttura e organizzazione di spazio, movimento e suono e nella lettura geometrica del luogo dove si svolge. Sono stati isolati quegli eventi e meccanismi del vivere quotidiano e urbano che provocano cambiamenti e alterazioni. Abbiamo definito questi meccanismi come vento, non in senso atmosferico, ma come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche. Come il vento atmosferico anche in questo caso ciò che agisce è invisibile: l’apparire, fisicamente e sonoramente, è il risultato di un passaggio in un paesaggio urbano. Durata 20’.
SEGMENTS
di e con Riccardo Buscarini e con Antonio de la Fe
Due performers si affrontano in una partita a scacchi che diventa simbolo della tensione e del conflitto che si generano quando lo spazio personale di uno viene invaso. Mentre lo spazio viene costantemente manipolato dai due, il pubblico prende parte all’azione come spettatore e protagonista, testimone di attimi di cooperazione e competizione, intrusione e difesa, autorità e gerarchie descritti dalle configurazioni spaziali nei quadri di movimento in cui il duo si articola. Durata 25’.
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Periferie 2010_11
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