Periferie e non solo 2021
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la stagione 2021 all’Auditorium TaTÀ
pubblici e linguaggi diversi
12 novembre, ore 10 | matinée scolastica
13 novembre, ore 21
I Nuovi Scalzi
LA RIDICULOSA COMMEDIA
regia Claudio De Maglio / Savino Maria Italiano | testo originale I Nuovi Scalzi | con Savino Maria Italiano, Olga Mascolo, Ivano Picciallo, Piergiorgio Maria Savarese | luci Tea Primiterra | musiche originali Piergiorgio Maria Savarese | maschere Zorba Officine Creative | durata 80′
La storia è ambientata a Barletta, molto tempo dopo l’epico scontro cavalleresco della “Disfida”. Tuttavia i protagonisti sono pensati come discendenti di alcuni partecipi di quella vicenda storica romanzata anche da Massimo D’Azeglio. Invece, i temi trattati sono molto attuali, come il potere della speculazione edilizia e della politica corrotta, la libertà di scelta del proprio futuro, l’aver cura dei propri sogni e della propria terra.
In una giornata come tante altre Friariello, un semplice contadino, si trova ad essere preso di mira da Pantalon De Borghia, un avido imprenditore edilizio, e dal dott. Graiano d’Asti, un politico facile alla corruzione. In quello stesso giorno è di ritorno a casa Florenzia, figlia dell’imprenditore, che, dopo molti anni in viaggio alla ricerca della propria libertà, è costretta a tornare a casa avendo terminato ogni risorsa economica datale dal padre.
Uno spettacolo di alto livello, che ha ottenuto un grande successo all’estero, dove la tradizione delle maschere del teatro italiano e le tecniche della Commedia dell’Arte si uniscono ad un linguaggio moderno, dinamico, non formale e soprattutto accessibile a tutti.
a seguire proiezione del video
di e con Dario Fo (1977, video, 22′, lingua italiano e grammelot) | da “Mistero buffo” (1969)
foto di Enrico Scuro – Dario Fo in “Mistero buffo” al Palasport di Bologna (23 maggio 1977), per gentile concessione dell’autore.
Ispirato a due racconti medievali, il testo del monologo teatrale è la descrizione di una trasformazione: dalla condizione umana di sottomesso a quella di protagonista. Il contadino diventa giullare trovando la forza di raccontare sofferenze e ingiustizie non con autocommiserazione ma con l’arma potente della satira e dell’ironia. Ad incitarlo in questo ribaltamento è stato lo stesso Gesù Cristo, che vuole tutti liberi, consapevoli della propria forza e dell’importanza dell’agire collettivo per diventare padroni del proprio destino.
parliamone | modera il giornalista e critico teatrale Massimo Marino
3 dicembre, ore 10 | matinée scolastica
4 dicembre, ore 21
Tib Teatro
LA NAVE DOLCE
testo e regia Daniela Nicosia | con Massimiliano Di Corato | scene Bruno Soriato | aiuto regia Vassilij Gianmaria Mangheras | disegno luci e suono Paolo Pellicciari | scenotecnico Théo Longuemare | vincitore premio “Gigi Dall’Aglio” (giuria under 30) Festival Teatrale di Resistenza – Reggio Emilia 2021 | durata 70′
Tre i punti di vista: un giovane albanese, un barese, un bambino a testimoniare un evento che ha mutato per sempre la storia dell’immigrazione. Tre voci – quella di chi si mette in viaggio, quella di chi accoglie, quella di chi guarda – e una storia. Tre lingue: un idioma italo-albanese – per raccontare il viaggio, le attese, l’approdo; un idioma italo-pugliese – la coscienza critica; l’italiano – la lingua dello stupore.
8 agosto 1991, nel porto di Bari, attracca la nave Vlora carica di ventimila albanesi. 20.000 persone che arrivano, in un sol colpo, sono un paese intero. E un paese intero non lo si può rispedire a casa come fosse un pacco mal recapitato. Da un lato le autorità governative che vogliono quei ventimila, rinchiusi, tutti insieme, nello stadio cittadino trasformato da luogo di incontro in anfiteatro di una assurda lotta per la sopravvivenza, mentre gli elicotteri controllano dall’alto. Dall’altro la comunità di Bari, che accoglie anche a suon di paste al forno e focacce raccolte tra le famiglie.
Una vicenda esemplare che apre lo sguardo sul panorama politico europeo degli anni ‘90, sulle ferite ancora aperte. Questa storia ritrova oggi piena attualità. È una storia che parla di mare e di una nave presa d’assalto. È una storia di fuga e sogni. È una storia di desideri e pulsioni di libertà. È una storia che vive ancora sulla pelle di chi l’ha vissuta. È una storia di integrazione e incontro. È una storia intessuta di storie. È una storia che non è finita. Una storia che vuole ancora essere raccontata.
a seguire proiezione del cortometraggio
di Giuseppe Marco Albano (Italia, 2020, 15’, lingua albanese sottotitoli italiano) | adattato dal libro “La morte è certa la vita no” di Michele Pettene | interpreti Klaudio Ndoja, Elton Copa, Ilir Jacellari, Rimi Beqiri | prodotto da Apulia Film Commission e Mediterraneo Cinematografica
Klaudio è un ragazzo di 13 anni e il suo sogno è diventare un giocatore di basket. In un giorno come tanti, il rombo di un’auto irrompe nel silenzio di una casa di campagna dove Klaudio vive con la sua famiglia. L’Albania, non è più un posto sicuro.
parliamone | presenti in sala il regista Giuseppe Marco Albano e il direttore artistico di Vicoli Corti Vincenzo Madaro
17 dicembre, ore 10 | matinée scolastica
18 dicembre, ore 21
Teatro dei Borgia
CABARET SACCO & VANZETTI
da Michele Santeramo | ideazione e regia Gianpiero Borgia | con Raffaele Braia e Valerio Tambone | musiche Papaceccio MMC e Roberta Carrieri | costumi Manuela Paladin Šabanovic | scene Vincenzo Mascoli | in coproduzione con Teatri di Bari e Teatro Nazionale di Croazia Ivan Zaic/Dramma Italiano di Fiume | con il sostegno EticaArte | durata 75′
La storia di Bartolomeo e Nicola, due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti negli anni dieci del secolo scorso e transitati da Ellis Island, come tanti giovani oggi che emigrano dai loro Paesi e transitano da Lampedusa. I due, un pescivendolo e un calzolaio, cadono in un circo mediatico e giudiziario, che si conclude con la condanna alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso, quindi con la morte e la gloria postuma.
Le migrazioni, il pregiudizio razziale, l’intolleranza, la giustizia sono temi che attraversano la contemporaneità e scuotono la coscienza di tutti. E questo è il racconto, divenuto paradigmatico, di due umili, due ultimi, due migranti, eroi moderni e simbolo universale delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia, vittime di un processo farsa e di un crimine giudiziario.
Uno spettacolo che coniuga musica, prosa, poesia, dramma didattico e musical, azione e narrazione, muovendosi con grande agio tra un genere e l’altro, in una miscela esplosiva che sorprende e istruisce, diverte e fa riflettere.
Sottratta alle trappole della retorica e del melodramma, grazie al lavoro di Gianpiero Borgia sul testo di Michele Santeramo, la vicenda di Sacco e Vanzetti è così restituita alla dimensione della Storia attraverso le armi del teatro, il linguaggio del cabaret e il corpo di due attori istrionici e infaticabili, Valerio Tambone e Raffaele Braia, che si offrono senza riserve.
a seguire proiezione del cortometraggio
di Carmelo Segreto (Italia, 2020, 12′) | interpreti Aniello Arena e Miloud Mourad Benamara | musiche originali Giuliano Taviani | prodotto da Carmelo Segreto, in coproduzione con Raya Visual Art e Lorenzo Adorni
Humam è un immigrato algerino, costretto a fare i lavori più disparati in Italia per poter sostenere la sua famiglia, che vive lontana da lui. Un giorno, la sua più grande paura prende forma, trascinando l’uomo in un momento di terrore.
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Periferie e non solo 2021
biglietto 10 euro
ridotto 8 euro (under 25 e over 65)
info e prenotazioni al numero 366.3473430 (anche whatsapp) in orario di ufficio
per accedere all’area dell’evento è necessario il green pass, non richiesto ai minori di 12 anni
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Il cartellone “Periferie e non solo” è realizzato dal Crest nell’ambito del progetto regionale “Custodiamo la cultura in Puglia 2021”.
In collaborazione con Provincia di Taranto, Comune di Taranto e associazione Il Serraglio – VicoliCorti.
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