Quanno nascette Ninno
La storia di una tradizione natalizia. Mercoledì 28 dicembre, alle ore 19 nel cortile del MuDi – Museo Diocesano di Arte Sacra, in vico I Seminario, nell’antica isola tarantina, il Crest presenta “Quanno nascette Ninno” a cura del laboratorio urbano “I neri per strada” diretto da Giovanni Guarino. Ingresso libero.
Una conferenza/spettacolo sulla storia del presepio, dal primo dell’eremo reatino di Greccio, dove Francesco d’Assisi celebrò il Natale del 1223, a quelli napoletani del ‘700, a quelli pugliesi e di tutte le altre regioni italiane, sconfinando a quelli europei e di altri continenti. La comunicazione si svilupperà attraverso testi e immagini concernenti tutti i momenti cruciali della Natività (l’annuncio, i pastori, l’arrivo dei Magi), su musiche del ‘700 di Cristoforo Caresana, compositore, organista e tenore, uno dei primi rappresentanti della scuola operistica napoletana. Inoltre, saranno lette poesie di importanti scrittori e poeti, da Bertolt Brecht a Gabriele D’Annunzio, passando per Guido Gozzano, sul tema della Natività e dell’Avvento del Cristo, con momenti narrativi realizzati con ombre e movimenti coroplastici. Al termine sarà proiettato un video sul presepe Cuciniello, tra i più noti al mondo, conservato a Napoli al Museo Nazionale di San Martino.
Un processo lungo e assolutamente senza fine né finali è il lavoro quotidiano per fare del TaTÀ, la casa del Crest al quartiere Tamburi, non un mero luogo di aggregazione, ma un vero e proprio spazio di crescita collettiva per il territorio sulle assi portanti delle tematiche della socialità, dell’integrazione, della cultura e dell’arte. Il laboratorio urbano “I neri per strada” vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile. La collettività acquisisce attraverso il laboratorio la capacità consapevole di autoprogettarsi, grazie alle forme della cooperazione e del confronto reciproco, non ultimo quello generazionale, dato che l’età dei partecipanti è la più disparata. Sarà dunque soddisfatto l’obiettivo di generare una ricaduta sociale nel territorio, rafforzando i legami sociali, le forme della solidarietà e il senso di appartenenza alla comunità, ma tutelando al contempo le risorse ambientali del quartiere e della comunità.