Bambina mia
domenica 25 gennaio 2015_ore 18
Bambina mia
ispirato a Peter Pan
drammaturgia e regia Tiziana Lucattini
con Monia Marini e Simona Parravicini
drammaturgia video e collaborazione alla regia Fabio Traversa
collaborazione artistica e proposte musicali Massimo Cusato
composizione visual e postproduzione Momchil Alexiev
costumi Monica Crotti, Massimo Cusato, Paola Romoli Venturi
disegno luci Martin Beeretz
Mia è una bimba timida e solitaria e forse proprio per questa sua natura, a passeggio al parco con la mamma, riesce a cogliere le meraviglie che la circondano, a giocare con le foglie, con gli alberi, con le coccinelle e con il vento. Mia riesce a percepire quella magia che gli adulti non sanno più trovare e sente alle spalle come un prurito, quel ricordo di volo e di ali di cui parla James Matthew Barrie, l’autore di “Peter Pan”. Una Fata-Albero l’aiuta a esaudire questo suo desiderio di autonomia ed è proprio grazie a questa strana, buffa e incantevole creatura che la bambina riesce a emulare Peter Pan. Ma, al contrario del mitico fanciullo, quando Mia torna a casa trova la finestra aperta. Infatti, la bambina ha conquistato la sua libertà, ma non ha rinunciato all’amore della mamma che, complice, avrà “dormito con un occhio solo”.
Lo spettacolo è ispirato a Peter Pan e al bisogno di volo inteso come metafora del bisogno primario del bambino di esplorazione e conoscenza. Le protagoniste sono Mia, una bambina normale e straordinaria insieme, una madre presente-assente, ma anche la natura dei giardini di Kensington con le sue presenze magiche, che, come tutti i giardini, si rivelano verso l’ora di chiusura.
età consigliata: dai 3 anni | tecnica: teatro d’attore, clownerie e visual | durata: 60 min
Cooperativa Ruotalibera
Compare sul panorama culturale italiano nel 1977. La sua ricerca attraversa le pratiche di animazione teatrale per approdare a un lavoro d’autore e d’attore e alla scrittura scenica e drammaturgica. L’attenzione al mondo dell’infanzia e dei giovani è il tratto distintivo che la conduce a una poetica di impegno culturale e civile, ad ascoltare le voci di chi è senza voce: “in – fans”, in latino, è chi non sa, non può parlare. Già negli anni ’80 con spettacoli come “Oz” di Marco Baliani, ma soprattutto a partire dagli anni ’90, sotto la direzione artistica di Tiziana Lucattini, l’infanzia è interpretata come condizione di differenza, di abbandono. Infatti, lo spettacolo “Scarpette rosse” indica chiaramente la direzione: un teatro necessario, un teatro sensibile ai temi civili e alle istanze del mondo contemporaneo.
Bambina Mia – photo © Patrizia Lucattini