Namur
sabato 6 dicembre 2014_ore 21
Namur
(o della guerra e dell’amore)
di Antonio Tarantino
regia Teresa Ludovico
con Teresa Ludovico e Roberto Corradino
spazio scenico e luci Vincent Lounguemar
costumi Luigi Spezzacatene realizzazione Artelier
collaborazione al movimento Elisabetta Di Terlizzi
assistente alla drammaturgia Loreta Guario
tecnico suono e luci Gianvito Marasciulo
durata spettacolo: 75 minuti
19 giugno 1815. L’armata francese è in rotta. Napoleone fugge verso Parigi. Namur, ormai un paese di retrovia, è percorso dalla soldataglia inglese e prussiana che, casa per casa, cerca i nemici. E’ notte, nei campi di grano cavalli sventrati, soldati sgozzati, sciabolati, ammassati si confondono nell’oscurità , fra gli arbusti e le fronde. In una capanna fuori Namur, Marta, una vivandiera imperiale, non più giovane ,sta facendo l’amore con Lucien, un imberbe fantaccino che alle pressanti richieste di conferma d’amore da parte della donna, cercherà, fino all’alba, di sfuggire con imbarazzo e finzione. I loro dialoghi crudeli sveleranno universali meccanismi di coppia e la feroce assurdità della guerra.
Marta è una donna che ha scelto di rinunciare alla tranquilla finzione della vita domestica per seguire una libertà che paga a caro prezzo. Ha vissuto tutto, troppo, stanca è pronta anche a morire, ma l’amore per il giovane soldato le restituisce forza e dignità. Lucien, giovane impaurito e confuso, sconvolto dagli orrori della guerra, per salvarsi, propone uno scambio di abiti che innescherà un grottesco gioco di ruoli .
Paura, coraggio, ribellione, sottomissione, verità, finzione, violenza, tenerezza, odio, amore, e la guerra con il suo odore, i suoi colori, i suoi suoni, i suoi nomi, le sue battaglie, la sua geografia, che demolisce ogni costruzione, ogni ordine, ogni grado, ogni certezza e… magma e caos.
Antonio Tarantino, con pennellate mirabili crea un affresco visionario di grande potenza evocativa. I fitti dialoghi dei due personaggi, con la loro bruciante universalità ,travalicano la capanna di Namur e risuonano nell’immensità della notte che si popola di Storia.
Lo spettacolo è candidato al premio Ubu per il teatro come “migliore novità 2014”. Promossi dall’Associazione Ubu per Franco Quadri, i premi Ubu saranno annunciati e consegnati il 15 dicembre al Piccolo teatro di Milano.
Teatro Kismet
Nasce a Bari nel 1981 come compagnia teatrale ragazzi per iniziativa di giovani attori provenienti da una scuola universitaria di formazione all’attore diretta da Carlo Formigoni. Seguendo poi il suo “felice destino” – kismet in sanscrito – viene riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Teatro Stabile d’Innovazione. Nel 1989 inaugura la sua casa teatrale, scegliendo volutamente un ex capannone industriale, luogo preposto a valorizzare un’idea di teatro come officina artistica, fucina di idee, luogo d’incontro, centro di cultura e di dialogo permanenti. Negli anni l’Opificio per le Arti Kismet OperA configura sempre più la sua attività attraverso differenti percorsi produttivi e si fa polo di attrazione di artisti italiani e stranieri, diventando modello di mediazione tra il teatro e le altre forme di comunicazione/creazione quali la scrittura, la pittura, il video, la fotografia, la musica.
Namur – photo © Francesco Confalone