Periferie 2009_10
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la stagione 2009_10 all’Auditorium TaTÀ
rassegna di teatro e danza
27 novembre 2009_ore 21
Cerchio di Gesso
UN AMORE DELL’ALTRO MONDO
la traccia fantasma di Kurt Cobain e di un’intera generazione
liberamente ispirato al romanzo “Un amore dell’altro mondo” di Tommaso Pincio | regia Simona Gonella | con Carlo Loiudice, Ruggiero Valentini, Vito De Girolamo
Homer Boda Alienson è un bambino cresciuto senza amore che si costruisce il paradosso di una vita senza sonno, circondato da giocattoli spaziali e vecchi film di fantascienza. In una notte di veglia incontra Kurt e un “sistema” inossidabile per poter finalmente dormire e – chissà – trovare anche quell’amore tanto desiderato. Ma chi è questo bambino? Cosa ha a che fare con l’idolo rock degli anni novanta Kurt Cobain? Dove lo porta la dipendenza da quella polvere bianca che lui chiama sistema? Una storia in cui la dipendenza, le crisi di astinenza, il bisogno di amare si intrecciano con l’ascesa, la caduta e l’impietoso sfruttamento mediatico dell’immagine e della musica di Cobain, “traccia fantasma” dell’opera fino al sorprendente quanto inaspettato finale.
5 dicembre 2009_ore 21
QuaLiBò
PARTITURA PRIVATA
coreografia e interpretazione Francesca Giglio e Maristella Tanzi
Il primo senso del verbo “prostituirsi” è: esporre in pubblico qualcosa che dovrebbe rimanere invisibile, esporre cose che richiedono un po’ di riservatezza e discrezione. Con questo lavoro esponiamo il nostro corpo “in verità”, la registrazione di uno stato. Esponiamo il ritratto fastidioso e sgrammaticato. Il moto involontario capace di costruire una partitura. Il recupero di qualcosa che già si conosce e l’ascolto di ciò che erompe. Esponiamo una relazione di intimità che sa dell’altro ma che non lo comprende e si impone per ciò che è, per energia e vulnerabilità. Ed è ciò che troverete in mostra, in vendita, “in verità”. Due figure femminili abitano uno spazio spoglio. Uno strip-tease azzoppato. Dedicato ad una assenza.
QuaLiBò
(DUEPERDUE) PER DUE
atto pubblico di “Partitura privata”
coreografia ed interpretazione Francesca Giglio e Maristella Tanzi
Questo nuovo studio è un proseguimento ideale nella ricerca intrapresa con “Partitura privata”, lavoro breve realizzato nel 2008. L’idea è nata da un’occasione: il riadattamento di un frame dello spettacolo su un tavolo da lavoro delle Manifatture Knos (Lecce). Se in “Partitura privata” le due figure femminili che abitano la scena sono fortemente concentrate sul proprio mondo interiore, tese a coinvolgere in maniera indiretta ma accecante il pubblico in una dimensione di profonda intimità, in “(dueperdue) perdue” sono due involucri vuoti. Pura apparenza, giochi di sguardi di due quasi-automi, belli e felici per convenzione, in uno spazio ristretto dove troneggia l’esibizione.
19 dicembre 2009_ore 21
Circo Bordeaux
DITTICO DELL’ATTESA
[CENTO + COMPENDIO GENERALE]
testo e regia Marco Andreoli | con Michele Riondino ed Enrico Roccaforte
CENTO
Livio è un centometrista; Bizio è il suo allenatore. Livio sistema i piedi sui blocchi; respira, fissa la pista e tende i muscoli; dietro di lui, Bizio, punta la pistola verso il cielo, conta fino a dieci e poi spara. Solo che Livio non scatta. Resta lì, bloccato in partenza. Sempre. Una commedia atipica, che usa l’atletica come metafora di tutta una vita. E allora, di scatto, attraverso sei piccoli quadri, si parla di Amore e di Fede, di Destino e di Felicità, oscillando lungo le gradazioni di una comicità soffusa, tra un tocco surreale e il più classico dei giochi di spalla.
COMPENDIO GENERALE
Il “Compendio Generale” è un contenitore. Dentro c’è tutto. Sebezio Zanussi, professore emerito, ha davvero tra le mani l’invenzione più importante nella storia dell’umanità. Il Compendio racchiude il bene e il male, ogni idea pensata, ragioni e sentimenti di epoche passate e future; dentro, sottovuoto si potrebbe dire, c’è proprio tutto quello che mai si è visto o immaginato. Fefè, servo a vita del professore, prepara il momento della consacrazione. Tra poco il mondo intero dovrà riconoscere i meriti del grande Zanussi. Già ma cos’è il tutto? Dov’è l’aleph? Negli occhi di Bianca, a dire il vero, c’erano Londra e Lisbona messe insieme. E c’era l’alba e la sera. E la circolazione del mio sangue. E tutte le formiche che esistono sulla terra.
16 gennaio 2010_ore 21
Teatrofficina Zerogrammi
INRI
regia coreografia e interpretazione Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea | coproduzione Festival Oriente Occidente/La Piattaforma Danza
Si va e si viene dalla chiesa per sfuggire alla monotonia del tempo che passa tutto uguale… Alzarsi e sedersi come una danza di corteggiamento… Il racconto di due fedeli, devote, addolorate, goffe, anziane distinte signore timorate di Dio. Improbabili pur nella loro veridicità, si muovono sulla scena in un percorso temporale che imita quello della liturgia, attingendo alla inesauribile fonte di ispirazione coreografica e gestuale che è il rapporto del fedele con la religione, con particolare riferimento al contesto meridionale.
30 gennaio 2010_ore 21
Teatro Kismet OperA
IL MALATO IMMAGINARIO ovvero LE MOLIÈRE IMAGINAIRE
regia Teresa Ludovico | con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Andrea Fazzari, Michele Cipriani, Serena Brindisi, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi
Una casa del Sud, in un bianco e nero da pellicola neorealista, con qualche lempo di colore. Un malato brontolone accudito da una serva petulante e ficcanaso, insolente e fedele come sapevano essere certe nostre donne, un po’ zie un po’ comari, un po’ tuttofare che governavano casali, masserie o palazzotti di signori o finti signori. Una figlia angelica, una moglie perfida, un fratello consigliere, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti, maschere farsesche in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni e il malato? Imaginaire…
8 febbraio 2010_ore 21
Familie Flöz
TEATRO DELUSIO
di Paco Gonzalez, Björn Leese, Hajo Schüler, Michael Vogel | regia Michael Vogel | con Hajo Schüler, Kautz, Paco Gonzalez, Björn Leese
Una porta si apre. Un tuono scuote la stanza. Siamo nel backstage di un mondo dietro le quinte, dove la scena diventa ciò che generalmente non possiamo vedere. È qui che Bob , Ivan e Bernd vivono la loro esistenza. Ciò che normalmente rimane all’ombra del palco, ora viene spinto nella luce. Le vite all’ombra della ribalta e delle le illusioni di gloria, improvvisamente si ritrovano sul palco. Teatro Delusio utilizza un originale e sorprendente variazione sull’eterno tema “tutto il mondo è un palcoscenico”. Tra l’opulento mondo dell’Opera, furiose battaglie di scherma, un elegante balletto e scene di amore, l’illusione si trasforma in realtà, portando il pubblico alla follia. Dietro le quinte, Bob, Bernd e Ivan cercano la realizzazione dei loro sogni – tre instancabili tecnici, che sono solo ad un passo dalle stelle, ma anni luce dietro i loro sogni.
13 febbraio 2010_ore 21
ANTICORPI eXpLo
tracce di giovane danza d’autore
P.P-P. 4.2 / plastic play-pen 4.2 di e con Olivia Giovannini
Un individuo fermo in un qualsiasi luogo, o non luogo, di transito: una stazione, un museo, una sala d’attesa, un supermercato. L’individuo indossa un soprabito di plastica ed è immobile. Il suo motore: un iPod inserito nel retro del soprabito… Un gioco, una distrazione durante il passaggio: la Serendipity, ossia trovare per caso una cosa mentre se ne cerca un’altra, è un evento che ha come scenario privilegiato la città.
A corpo libero di e con Silvia Gribaudi
Il lavoro nasce e si sviluppa durante il concorso Giovane Danza D’Autore Veneto 2009 (premio del pubblico e della giuria): in un tempo e in uno spazio non definito una “giovane” donna scopre l’inadeguatezza del suo corpo esibito, mostrato, esposto, attraverso l’ironia e la spregiudicatezza che contraddistinguono la cifra stilistica della danzatrice. Una risata amara nasconde lo stato d’animo di una donna come tante, divisa tra gli obblighi della quotidianità e la ricerca di se stessa, sulle note di Giuseppe Verdi e Iggy Pop. Durata 11’.
Unattimo di e con Silvia Gribaudi
La performance è una danza tragicomica dedicata a tutte le donne che nelle quattro pareti domestiche nascoste agli occhi del mondo, danzano, scrivono, cantano, tra la polvere e un aspirapolvere. Muovendosi dentro un canovaccio dettagliato, nasce la coreografia e prende vita una relazione nuova e vitale tra il movimento, l’emozione, la risata e il silenzio. Durata 20’.
Kalsh cdi e con Francesca Foscarini
Dall’osservazione di immagini fotografiche di corpi dimenticati, identità perse, nasce questo assolo: un’indagine sul tema dell’abbandono e su come questa condizione si traduca al corpo e al suo movimento. Abbandono come rinuncia, cedimento, non resistenza, riduzione della presa sul mondo e il conseguente sprofondare al suolo. Kalsh, da Kalashnikov. Un’arma che rende combattente anche una scimmia. Finalista al concorso GD’A Veneto 2009. Durata 15’.
27 febbraio 2010_ore 21
Ert Emilia Romagna Teatro – Compagnia De Summa
AMLETO A PRANZO E CENA
tratto da “Amleto” di William Shakespeare |ideazione e regia Oscar De Summa | con Oscar De Summa, Armando Iovino, Roberto Rustioni, Angelo Romagnoli
Una piccola e sgangherata compagnia teatrale tra invidie e gelosie, tenta di mettere in scena Amleto. Tra liti e complicità, gli attori si scambiano consigli non proprio disinteressati (un po’ come Rosencrantz e Guildenstern) e lasciano affiorare velenosi grovigli familiari (Amleto non è l’unico ad aver avuto problemi con la mamma). Così teatro e vita si intrecciano in un processo che vede attori e personaggi entrambi alle prese con le stesse difficoltà. Nella vicenda, apparentemente lontana, del principe danese emergono così questioni semplici, che riguardano il comune animo umano, e che mettono in luce quanto nulla sia cambiato dentro di noi, quanto quel dentro di noi sia possibile nominarlo anche grazie a Shakespeare, quanto Amleto abiti il nostro quotidiano, costantemente presente a pranzo e a cena.
6 marzo 2010_ore 21
Sosta Palmizi – On the Road Agency
CIELO
concerto per un corpo sonoro ed una voce danzante
di e con Giorgio Rossi e Paola Turci
Un concerto danzato tra la cantautrice e il danz’autore che nasce dalla necessità di accostare il canto di una donna alla danza di un uomo. Una voce semplice ad un corpo semplice. La condivisione di uno spazio scenico è stato lo stimolo che ha guidato il canto di Paola Turci a modulare i gesti di Giorgio Rossi e viceversa il movimento di quest’ultimo ad entrare nelle parole di Lei con ritmi e dentro spazi di azione flessibili e sempre diversi. Partendo dal repertorio dei due artisti la contaminazione non ha limite e le arti si conducono attraverso percorsi insoliti e territori inesplorati percorrendo un “cielo” di possibilità.
23 aprile 2010_ore 21
Babilonia Teatri/Operaestate Festival Veneto
MADE IN ITALY
di e con Valeria Raimondi e Enrico Castellani
“made in italy” non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Lo spettacolo procede per accumulo. Fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare, ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni, spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Vengono continuamente interrotte. Morsicate. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo.
24 aprile 2010_ore 21
amnesiA vivacE/Circo Bordeaux/Rialto Santambrogio/Voci di Fonte
RISORGIMENTO POP
memorie e amnesie conferite ad una gamba
testo regia e interpretazione Daniele Timpano e Marco Andreoli
«L’Italia non risorge. L’Italia non c’è. La Storia non c’è. Perché è sempre inattendibile, la Storia. Nella ricostruzione dello storico, come nei ricordi dei testimoni, nelle fiction, come nei romanzi, negli spettacoli dei Baliani e dei Paolini, dei Timpano, degli Enia e dei Celestini, così come nella tv di Alberto Angela. E allora bisogna prendere tutto con le pinze perché tutto, ahinoi, dev’essere interpretato, aggiornato e discusso. Le cinque giornate di Milano, l’impresa dei Mille, Porta Pia e Pio IX, Garibaldi e Mazzini». Uno spettacolo sul Risorgimento e i suoi protagonisti, da Mazzini a Garibaldi, da Cavour a Vittorio Emanuele, passando per Papa (antipapà) Pio IX. Due attori, immortali cadaveri, per raccontare l’Italia che non c’è, l’Italia che «se è risorta, è rimorta».
25 aprile 2010_ore 21
Fontemaggiore
RICORDI CON GUERRA
di e con Stefano Cipiciani
E’ la storia di un personaggio che visse per due estati, quelle del 1989 e del 1990, in due spettacoli di Marco Baliani, Corvi di luna e D’acqua la luna. Parlavano della Resistenza, traendo spunto da testi di Calvino e Fenoglio e furono realizzati con attori, a quel tempo giovani, provenienti da tutte le regioni d’Italia e impegnati nel settore del teatro ragazzi. Dall’Umbria arrivò la piccola storia, raccontata in perugino, di un fascista di campagna “un fascio piccolo piccolo”, che viveva da sfollato in mezzo agli altri. Vent’anni dopo raccontare questa piccola storia è una sfida alla memoria personale e a quella di un paese che oggi non sa più se festeggiare o no il 25 aprile.
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Periferie 2009_10
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