Lo stupro di Lucrezia
venerdì 29 novembre 2013_ore 21
Lo stupro di Lucrezia
di William Shakespeare
versione italiana e adattamento di Valter Malosti dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti
uno spettacolo di Valter Malosti
interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato
suono e programmazione luci G.u.p. Alcaro
costumi Federica Genovesi
cura del movimento Alessio Maria Romano
foto di scena Giulia Caira
macchinista Matteo Lainati
assistente alla regia Elena Serra
col sostegno del Sistema Teatro Torino
spettacolo con scene di nudo, consigliato ad un pubblico adulto
durata: 60 minuti
La storia di come Tarquinio stupri Lucrezia, invasato di lei dopo le lodi del marito Collatino all’interno di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica era stata succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer. In Shakespeare la voce della donna si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna, attraverso un’ingegnosa serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie, invettive contro il Tempo, la Notte, l’Occasione, e in una ekphrasis che è capolavoro assoluto: la descrizione di un quadro di argomento troiano memore forse di Giulio Romano e di Mantova, in cui il sacco della città diviene la sua propria violazione.
Non è un caso che Lucrezia e il suo suicidio provocarono vibranti polemiche e contrapposizione sul giudizio morale da dare a questa figura esemplare all’interno del mondo cristiano, vera “causa celebre” della casistica. Shakespeare qui dispiega la sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, con una specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci una qualche sospensione liberatoria. Una lingua tesa, turgida che sarà resa in italiano attraverso l’adattamento teatrale di Valter Malosti tratto dalla recente traduzione in endecasillabi di Gilberto Sacerdoti.
In scena i protagonisti sono due giovani attori diplomati alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino diretta dallo stesso Malosti, Alice Spisa e Jacopo Squizzato, cui è richiesto un lavoro fisico e verbale violento ed estenuante, dentro una partitura sonora inquieta e multiforme. I corpi presentati nella loro crudezza ed evidenza appaiono come imprigionati in una sorta di ring/tribunale, un universo concentrazionario circondato da microfoni, spiati da un ambiguo narratore-voyeur che si sovrappone lentamente alla figura del marito di Lucrezia, Collatino, cui darà voce e ombre Valter Malosti.
Valter Malosti
Regista, attore e artista visivo, è anima e direttore artistico della compagnia Teatro di Dioniso. I suoi spettacoli teatrali realizzati in gran parte con la propria compagnia (ma anche per il Gruppo della Rocca, il Ctb, il Cabaret Voltaire, il Teatro Stabile di Torino, il Teatro Eliseo, Pontedera e altri) hanno raccolto numerosi premi della critica italiana e straniera. Gli ultimi nel 2009: il premio UBU per la regia di Quattro atti profani di Antonio Tarantino e il premio della Critica ANCT per la regia di Quattro atti profani di Antonio Tarantino e Shakespeare /Venere e Adone, prodotti dal Teatro Stabile di Torino. Sempre del 2009 è premio ANCT quale migliore attrice a Laura Marinoni per Passio Laetitiae et Felicitatis, adattatamento di Malosti dal romanzo di Giovanni Testori. Nel 1992 Malosti ha ricevuto una menzione speciale al Fringe Arts Festival di Melbourne come miglior performer interpretando Ella di Achternbusch in lingua inglese. In campo musicale ha diretto opere di Nyman (The man who mistook his wife for a hat), Tutino (Federico II), Glass (The sound of a voice), Corghi (Pia?¿) e Cage (Europera 5), spesso in prima esecuzione assoluta. Nel novembre del 2006 ha messo in scena per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Come attore ha lavorato in numerosi spettacoli di Luca Ronconi, mentre, nel cinema, tra gli altri, con Mimmo Calopresti e Franco Battiato. Dal settembre 2010 dirige la Scuola per attori della Fondazione Teatro Stabile di Torino. Gli ultimi lavori teatrali: Nietzsche/Ecce Homo, Disco Pigs, Poe/Concerto di tenebre, Signorina Giulia, Amleto, Senso, Quartett/Le relazioni pericolose, Maddalene/da Giotto a Bacon.
Teatro di Dioniso
Nasce attorno alla figura artistica dell’attore e regista Valter Malosti, e si consolida in seguito grazie all’incontro con numerosi artisti, tra cui spiccano l’attrice Michela Cescon, importante presenza progettuale fino al 2006, e la danzatrice e coreografa Michela Lucenti, fondamentale partner artistica nelle ultime produzioni della compagnia (Disco Pigs, Nietzsche/ Ecce Homo, Macbeth, Shakespeare/Venere e Adone). Nel 2002 al Teatro di Dioniso viene affidato dalla Regione Piemonte il primo progetto di Residenza Teatrale piemontese, presso il Teatro Giacosa di Ivrea (Residenza Multidisciplinare di Ivrea e del Canavese). Forte di quella prima positiva esperienza, la compagnia ha dato il via nella stagione 2006/2007 ad un nuovo progetto di residenza presso il Teatro Alfieri di Asti..
Lo stupro di Lucrezia – photo © Giulia Caira