La morte di Babbo Natale

sabato 16 febbraio 2013_ore 21

Tony Clifton Circus
La morte di Babbo Natale
eutanasia di un mito sovrappeso
di Tony Clifton Circus
con Nicola Danesi de Luca, Iacopo Fulgi, Enzo Palazzoni, Werner Waas
musiche originali Enzo Palazzoni
soluzioni sceniche Rocco Berlingeri
in coproduzione con ZTL pro, AREA06 (Roma), Armunia Festival Costa degli Etruschi (Castiglioncello), Lieux Publics (Marsiglia), Arti vive Festival (Soliera), Les Ateliers Frappaz (Villeurbanne), Le Fourneau (Brest), Le lieu noir (Sète), Animakt (Saulx les Charteux)

durata: 60 minuti

Cosa c’è di più sacrilego che mettere in discussione il mito del consumismo, di più dissacrante che “far fuori” il supereroe di tutti i bambini? In un performance di entusiasmante istigazione collettiva, il Tony Clifton Circus mette fine alla favola, facendo incursione fra il pubblico a caccia di commenti sulla scomparsa del povero “mito sovrappeso”, con tanto di troupe televisiva al seguito…

È un santo. È un vecchio. È simile a Dio. È saggio. È un supereroe. È una pubblicità. È il simbolo assoluto del consumismo. È una delle divinità dell’Olimpo dell’Immaginario Collettivo. Ma, allo stesso tempo, è un sogno d’infanzia preconfezionato, deprimente e volgarmente sfruttato. Per ogni bambino scoprire che Babbo Natale non esiste significa capire che si sta diventando grandi e che la cosa non è poi così bella. Ma Babbo Natale, lui come si sente? Probabilmente nessuno lo riconosce fuori stagione, probabilmente ha una vita come tante altre. Babbo Natale esiste quindi… ma ha deciso di suicidarsi.

Nato nel 2001, il Tony Clifton Circus vuole essere un’insegna luminosa, con lampadine colorate e ad intermittenza, utile a segnalare la presenza di qualcosa di inatteso. La formazione di questo “Circo dell’anomalia” è responsabilità di Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi. Trovare una poetica, una linea di ricerca costante al lavoro della compagnia romana non è facile, quello che cerca di mettere in scena è la stranezza, l’anomalia. Ama far ridere ma ancor più ama far strozzare la risata in gola allo spettatore. Scrive il critico teatrale Massimo Marino, «… gli spettacoli di questa compagnia di clown crudeli nascono e crescono nella relazione di sadismo complice con il pubblico che viene lusingato e poi trascinato in situazioni paradossali che rispecchiano in modo surreale la realtà che viviamo. Hanno suppliziato Barbie e inventato pazzesche azioni di strada a ritmi hard e sono già un cult per una cerchia di fan che si allarga sempre più».

 


La morte di Babbo Natale

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