Scena futura 2022_23
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la stagione 2022_23 all’Auditorium TaTÀ
rassegna in matinèe per le scuole secondarie di secondo grado
4 novembre 2022, ore 10
Bottega degli Apocrifi
IL MERCANTE DI VENEZIA. Il teatro dopo la peste
liberamente tratto da William Shakespeare | elaborazione drammaturgica Stefania Marrone | regia Cosimo Severo | musiche Fabio Trimigno | con Salvatore Marci e con Antonietta Pilolli/Michela Celozzi (violoncello), Andrea Stuppiello (percussioni), Fabio Trimigno (violino) e la partecipazione di Giovanni Salvemini (voce e ukulele) | scene e disegno luci Luca Pompilio e Cosimo Severo | spazio sonoro Amedeo Grasso | foto di scena Studio P2 | durata 80’
Dopo la peste che aveva colpito Londra a fine ‘500 in città non si respirava una bella aria, i ricchi erano guardati con invidia, i poveri con disprezzo, quelli che professavano un’altra religione con sospetto… A Shakespeare venne commissionato di scrivere un’opera antisemita in un momento in cui gli ebrei col loro sistema di prestiti tenevano in vita – e quindi sotto scacco – tutta Londra.
Un racconto per attore e musici. Un monologo a più voci, una storia d’amore e debiti. Due amici, una donna, un voto solenne, un prestito in denaro, una libbra di carne umana richiesta come penale, una punta di odio verso lo straniero che ha una cultura, delle abitudini e una religione diversa. Ci sono tutti gli ingredienti perché finisca in tragedia, ci sia legittimo spargimento di sangue e morti non accidentali, ma a Shakespeare quella volta era fiorita in petto una gran voglia di commedia. Si rischia di ridere in questa storia. L’ha scritta Shakespeare del resto! E, come spesso accade nelle sue opere, al riso si arriva come una liberazione, come una risalita insperata dopo aver toccato il fondo dell’animo umano.
a seguire
QUANDO LA MUSICA INCONTRA IL TEATRO
con Fabio Trimigno e musicisti di Bottega degli Apocrifi
Come nasce la musica per il teatro? Forse il teatro, sin dalle sue origini, ha sempre fatto uso della musica. Ma allora cosa serve la musica nel teatro?
Ne Il mercante di Venezia di Shakespeare ci sono tutti gli ingredienti perché una commedia finisca in tragedia, e gli stessi ingredienti danno ritmo e suono ad una musica originale che pian piano racconta ciò che di impalpabile ha ogni personaggio. La musica è come un bisturi che esplora a fondo quei sentimenti come l’odio che non ha bisogno di una buona ragione e che, nel migliore dei casi, genera mostri.
L’incontro con i musicisti dopo lo spettacolo della Bottega degli Apocrifi sarà l’opportunità per gli studenti di un confronto e di un ascolto guidato di alcune delle musiche di scene che sono nate non solo attraverso l’intreccio della drammaturgia e il lavoro con il regista, ma anche da una ricerca e analisi musicale di alcuni temi della tradizione ebraica e della tradizione canora veneziana.
25 novembre 2022, ore 10 | ANNULLATO
Compagnia Licia Lanera | Teatri di Bari
VENERE/ADONE
da William Shakespeare | di e con Danilo Giuva | drammaturgia di Danilo Giuva e Annalisa Calice | regia e spazio Danilo Giuva | luci Cristian Allegrini | suono Francesco Curci | assistente alla regia Luca Mastrolitti | progetto grafico Silvia Rossini | consulenza artistica Valerio Peroni ed Alice Occhiali – Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teatret | con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora La Corte Ospitale” 2021 | foto di scena Clarissa Lapolla | durata 60’
Il testo di riferimento è il poemetto di Shakespeare Venus and Adonis pubblicato nel 1593 mentre a Londra infuria la peste ed i teatri sono chiusi. Il tema dell’amore è centrale e, attraverso il racconto del mito, le dinamiche relazionali tra i due protagonisti della composizione lirica shakespeariana – Venere, dea dell’amore e della bellezza, e Adone, giovane uomo vittima delle ossessioni amorose di lei – diventano spunto di ragionamento che Giuva, unico attore in scena, vestendo i panni di un docente, sviluppa con ironia e apparente sfrontatezza con il pubblico per connotare le due figure archetipiche e renderle terrene e riconoscibili.
Le cornici liriche di Shakespeare si fondono, dunque, al testo originale per raccontare un’esperienza privata che diviene universale biografico, attraverso il quale ragionare sulle difficoltà dell’esperienza amorosa, sulla questione identitaria e sull’articolata relazione tra amore/desiderio/forma/natura.
a seguire proiezione del cortometraggio
di Caterina Crescini (Italia, 2020, 20’)
Beatrice è un bozzetto che noi stessi abbiamo disegnato mille volte, quella matassa che teniamo da qualche parte nello stomaco.
Sveva è una canzone nella testa, quella che canti quando vai a dormire e quando ti svegli, ogni volta che vorresti pensare in silenzio.
Questi due pianeti si attraggono specchiandosi l’uno nell’altro, gravitano nell’orbita dei loro istinti emotivi, intrecciando una relazione in bilico tra la realtà e la sua distorsione, tra la voglia di amare e l’incapacità di farlo.
Si incontrano e si distruggono, si annullano e si definiscono. La loro storia ci appartiene già e nemmeno le conosciamo.
2 dicembre 2022, ore 10.30
Areté Ensemble | CiprianiGambaccini
IL DIO DEL MASSACRO
di Yasmina Reza | diretto e interpretato da Michele Cipriani, Arianna Gambaccini, Saba Salvemini, Annika Strøhm | consulenza scene e luci Michelangelo Campanale | costumi Maria Pascale | con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese e Tex_il Teatro dell’ExFadda | con la collaborazione del Comune di Pergola e della compagnia teatrale Malalingua | foto di scena Umberto Lopez | durata 100’
Ferdinand Reille, un bambino di undici anni, colpisce al volto con un bastone il coetaneo Bruno Houllié e durante il litigio gli rompe due denti. Le due coppie di genitori si incontrano il giorno dopo per risolvere l’accaduto in modo adulto e pacifico, ma nonostante i buoni propositi di rispetto ed amore reciproco, le buone maniere vengono presto dimenticate da entrambe le famiglie e la discussione degenera in un’altalena di imprevisti, battute al vetriolo, “sgambetti”, raffinate crudeltà, e, addirittura, risse… I quattro genitori nella strenua difesa di ciò che hanno di più caro raderanno al suolo i capisaldi della convenzione sociale.
La celebre e geniale scrittrice e drammaturga francese Yasmina Reza si addentra nelle relazioni famigliari e sociali, le scompone, ne fa emergere tutte le contraddizioni ed i paradossi creando un meccanismo a orologeria che fa di una situazione comune un ’ilare esplosione di assurda attualità; ma soprattutto ci guida nel mondo della coppia, della coppia con figli, della coppia con figli alle prese con altri genitori, con la società.
30 e 31 gennaio 2023, ore 10.30
Crest
ULISSE. NESSUNO È PERFETTO
testo Paolo Gubello e Salvatore Marci | regia Salvatore Marci | con Nicola Conversano, Simonetta Damato, Salvatore Marci, Giuseppe Marzio | scene Bruno Soriato | costumi Maria Pascale | luci Tea Primiterra | video animazioni Nicola Sammarco | assistenza alla regia Paolo Gubello | foto di scena Tea Primiterra | durata 55’
Da Omero in poi, l’immaginario letterario ci ha regalato diverse e profonde sfaccettature del mito, un mito che ancora oggi ci parla e interroga. Parte proprio da queste domande lo spettacolo, non certo per esaudirle, ma per renderle carne viva in un viaggio fatto di dramma e humor, come è il viaggio della vita. Si racconta Ulisse attraverso una polifonia di linguaggi, che si amalgamano con la naturalezza sapiente propria del canto dell’aedo: il linguaggio composito del teatro accoglie e fa propri segni del cinema, del rock, del fumetto e quello senza tempo dei sentimenti. Linguaggi e segni che comunicano potentemente al cuore e alla testa: con una profondità che smuove il sorriso, la commozione, la risata. Perché Ulisse non è perfetto e, se il mito è la fonte, la linfa di questa storia, l’umanità – con le sue impurità e debolezze – ne è la sostanza.
In questo spettacolo le famose imprese sono un lontano seppur vivido ricordo e l’eroe d’un tempo è ridotto a mendicare ghiaccio per dissetarsi. Tuttavia l’affabulazione del nostro eroe ha il potere di un’arcana fascinazione su quanti, ancora, incrociano i suoi passi e le sue visioni.
10 febbraio 2023, ore 10.30 | ANNULLATO
TerramMare Teatro
SE POTESSI VOLARE
testo Loote Faarup | regia Marc van der Velden | con Valerio Tambone, Silvia Civilla | musica dal vivo Rocco Nigro | maschera e marionetta Rolf Soeborg Hansen | costumi Lilian Indraccolo | scene Daniela Cecere | luci Antonio Apollonio | traduzione del testo Giulia Pataro | foto di scena Rocco Casaluci | durata 75’
Scoprire da dove si viene, trovare la propria identità e conoscere la propria eredità. La storia che viene narrata è quella autentica di un uomo nato nel Salento e poi emigrato. Racconta di una vita segnata dal destino in un passato fatto di Sud e Nord, di famiglie, di emigrazione, di fede, di guerra, di malattia e amore. L’uomo ha la parola per raccontare, per trasmettere memoria. Siamo anelli di una catena di generazioni che non devono dimenticare. Come sopravvivere in un mondo che non ha rispetto verso l’altro e diventare un passaggio tra le generazioni e trasmettere amore. Camminava con una gamba sola, ma voleva sfidare il mondo, lui avrebbe voluto volare e forse alla fine ci è anche riuscito.
17 febbraio 2023, ore 10.30 | ANNULLATO
Progetto Mu | La luna nel letto
PROMISE LAND
di e con Andrea Bettaglio e Catia Caramia | disegno luci Michelangelo Campanale | scene Andrea Bettaglio | assistente alla regia Martina Ciavatta | consulenza drammaturgia del movimento | con il sostegno del Circo Paniko | con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese – Crest/Auditorium TaTÀ di Taranto | vincitore del bando nazionale Ura – Umbria Residenze Arte – Centro Teatrale Umbro | con il sostegno di Mibact, Regione Umbria, Comune di Gubbio | foto di scena Stefano Scheda | durata 55’
Siamo nel 2050. L’Italia è uscita dall’Europa, che ogni anno accoglie due extracomunitari sorteggiati attraverso un gioco. Giampi e Tonia saranno i fortunati vincitori italiani, selezionati per il soggiorno in un confino alle porte dell’Europa, per un periodo di osservazione a tempo indeterminato. Qui, dovranno affrontare una serie di prove per dimostrare la loro idoneità ad entrare. Ma presto qualcosa smetterà di funzionare. E in questa terra di nessuno, l’attesa, in uno stato di abbandono, giocherà strani scherzi, fino a sprofondare nell’assurdo. Un grottesco gioco di immedesimazione porta lo spettatore a fare un viaggio, in un altrove che poniamo spesso così lontano, da non riguardarci. Ma quanto è distante l’altro da noi? Cosa lo pone così lontano? Cosa può porlo un po’ più vicino? Giampi e Tonia sono due italiani, con vestiti glitterati e di tendenza, liberamente interpretati dal loro piccolo vissuto di provincia, ma sotto l’abito della festa, si svelerà la loro vera natura. A nudo resteranno ad aspettare. Riusciranno i due a raggiungere la Terra Promessa?
Promise Land è uno spettacolo di clown che sfocia nella commedia amara che condurrà il pubblico a ridere e riflettere, rispecchiandosi nell’umano che non ha confini.
8 marzo 2023, ore 10.30
Compagnia Teatrale Mattioli
BARBABLÙ E ROSSANA
di e con Monica Mattioli | regia Monica Mattioli e Alice Bossi | consulenza Viviana Seveso | costumi Barbara Livecchi | scenografie Elena Colombo | disegno luci Beppe Sordi | foto di scena Andrea Pellegata | durata 50′
Un’attrice-narratrice, mantenendo il sapore originale della fiaba popolare Barbablù di Charles Perraul, dà corpo e voce ai due protagonisti: Barbablù e Rossana appunto, utilizzando alcuni oggetti simbolo. Le rose rosse segnano l’inizio di un amore. La chiave apre la stanza proibita. Le lanterne dorate segnano la strada da non percorrere. E la barba di corde blu ammalia, abbraccia, protegge ma, via via, stringe fino a fare male.
Immagini poetiche ed evocative, momenti esilaranti, atmosfere ricche di tensione emotiva, musiche avvolgenti per raccontare una fiaba antica che forse così antica non è. Una storia d’amore? Forse. O forse una storia come tante. Come tante storie di ogni giorno.
24 e 27 marzo 2023, ore 10
Meridiani Perduti Teatro
STOC DDÒ – IO STO QUA
di e con Sara Bevilacqua | drammaturgia Osvaldo Capraro | disegno Luci Paolo Mongelli | foto di scena Domenico Summa | vincitore festival Le Voci dell’Anima 2022 | durata 55’
Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cummà Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.
18 aprile 2023, ore 10.30 | ANNULLATO
Factory Compagnia Transadriatica | Teatro Koi
PALOMA, BALLATA CONTROTEMPO
da un’idea di Michela Marrazzi | con Michela Marrazzi e Rocco Nigro | drammaturgia e regia Tonio De Nitto | cura dell’animazione Nadia Milani | musica Mattia Manco/Rocco Nigro | puppet Michela Marrazzi | elementi di scena Simone Tafuro | costumi Lilian Indraccolo | luci Davide Arsenio | menzione Eolo Awards 2022 per il Teatro di Figura | foto di scena Gabriele Albergo | durata 45’
È un dialogo tra due anime “Paloma”. Uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda. È così che, in scena, Paloma è un’anima canterina, dai grandi occhi profondi, con i suoi bagagli pieni del tempo trascorso e che mai più ritornerà, perché il tempo si sa, divora le cose semplici, come l’infanzia, la giovinezza, l’amore, la vita. Con lei c’è un’altra figura che aspetta, osserva, scandisce e determina silenziosa il compiersi di questo viaggio e per farlo utilizza uno strumento musicale ed un metronomo. È una presenza misteriosa quella del tempo o chissà chi e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.
In scena Michela Marrazzi, con la sua la bambola, una marionetta ibrida in gommapiuma a cui ha donato forma, gesti e anima e un musicista con la sua fisarmonica ad attraversare le emozioni di questo viaggio.
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Scena futura 2022_23
informazioni e prenotazioni:
ufficio scuola CREST | via Grazia Deledda snc, 74123 Taranto
+39 099 4725780 (interno 3) | fax 099 4725811
Cinzia Sartini (responsabile) | mail cinziasartini@teatrocrest.it | int. 3
Carla Molinari | mail carlamolinari@teatrocrest.it | int. 8
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Il progetto “Scena futura” – decima stagione – è realizzato dal Crest, in collaborazione con l’associazione Il Serraglio – VicoliCorti.
Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.
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