L’osso duro
stArt up teatro 2014 > L’osso duro
sabato 27 settembre 2014, ore 19:00
spazio off Auditorium TaTÀ, quartiere Tamburi
reggimento carri | teatro
L’OSSO DURO (60′)
O lo spettacolo della fame
liberamente tratto da L’artista del digiuno di Franz Kafka e altri organi sparsi
di e con Roberto Corradino
drammaturgia e allestimento Roberto Corradino
responsabile tecnico e illuminotecnica Roberto De Bellis
fonica Luca Ippolito
coproduzione Nuovo teatro Abeliano
Non di solo pane vive l’uomo. E i soldi non fanno la felicità. Luoghi comuni e tremende verità insieme. Comincia che ci si sveglia insetti e finisce che non si è capito nulla. Finisce come in un sogno, tutto Kafka è così. Sembra sempre che i contorni delle cose, i luoghi, le “persone” siano, sì, quelle che vedi ogni giorno. Ma non è mai così. Perché le figure di Kafka non hanno mai un volto, e anche se hanno un nome, questo è casuale. E comincia appunto così anche questo enigma, umano troppo umano, un osso duro da mordere, questo enigma, che come ogni enigma vuole essere risolto. E come sempre la soluzione è nel prologo stesso come per Edipo e come per i vestiti nuovi dell’imperatore. Da uno dei quattro racconti pubblicati in vita da Kafka (Franchino) la parabola profetica e sarcastica della sempreverde bestia rara che chiamiamo artista, delle sue contraddizioni e del suo raccontarci in controluce le falle e le frane, il digiuno profondo di ogni vita umana. E la sua fame, la fame dei nostri occhi belva mai sazi, del nostro appetito continuamente differito, la nostra fame di vita, fame di senso, fame d’amore, fame di realtà. Dall’interno di una gabbia, come dal buco delle serratura, come in una lettura dei tarocchi, come in noir messianico, una fiaba dove le figure ci guidano per mano attraverso le linee obbligate del racconto, accade che Franco, Mario e Nino o anche la Mente, il Cuore e il Sesso o il Passato, il Presente e il Futuro ci guidino, si giochino e si scambino i ruoli, in un gioco che non è solo quello del teatro ma quello della vita stessa, accade che ci aprano il loro sottoscala privato, il retrobottega di un macelleria dell’anima, un’entragna tutta interiore come nel sogno di un koan zen, che si chiude nella confusione di una tigre che non sa più se essere tigre o farfalla.
Roberto Corradino
Attore, regista, autore. Formatosi all’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico), lavora in teatro con Marco Martinelli e Ermanna Montanari, Mimmo Cuticchio, Maria Maglietta, Pippo Delbono, Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, Eimuntas Nekrosius. Produce con la sua sigla reggimento carri | teatro, fondata nel 2000, riscritture e scritture originali e scritture originali e cantieri laboratoriali (come il Censimento dell’Attore del Polo Sud) che gli sono valse segnalazioni e coproduzioni con festival e strutture del territorio nazionale quali Festival Es.terni, Fit Lugano Festival, Teatro Kismet OperA, Festival Castel dei Mondi, Teatri di vetro Festival. Le produzioni: Piaccainocchio (2002), Perché ora affondo nel mio petto (2004), La commedia al sangue (2005), Conferenza/Nudo e in semplice anarchia (2006), Cuore_come un tamburo nella notte (2008), Le muse orfane (2009), Non è che un piccolo problema (2011), Le Braci (2012), L’osso duro (2014).
L’osso duro – photo © Vito Mastrolonardo
stArt up teatro è un progetto della rete di residenze teatrali pugliesi una.net, realizzato nell’ambito di “Teatri Abitati: una rete del contemporaneo”, progetto sostenuto dalla Regione Puglia, in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese (partner del Progetto Strategico “I.C.E. Innovation, Culture and Creativity for a new Economy” finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Territoriale Europea Grecia-Italia 2007-2013), Agenzia Regionale del Turismo Puglia Promozione, Provincia e Comune di Taranto.