Croce e fisarmonia
mer 9 aprile 2014_ore 10.30
Armamaxa teatro – Diaghilev (Ceglie Messapica, Mola di Bari)
Croce e fisarmonica
se passi da casa mia fermati
racconto teatrale di Carlo Bruni ed Enrico Messina dedicato a don Tonino Bello
regia Carlo Bruni
con Enrico Messina e Mirko Lodedo
musiche dal vivo Mirko Lodedo
in collaborazione con Pax Christi, Linea d’Onda, Banca Etica
spettacolo vincitore I Teatri del Sacro 2013
durata: 60 minuti
In genere si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio alla vigilia di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Tonino Bello è stato Vescovo e presidente nazionale di Pax Christi, è morto a cinquantotto anni nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, ad Alessano, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina che lo ritrae, in piedi, su di una variopinta barchetta, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme appunto croce e fisarmonica.
Lo spettacolo esercita una fede “laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura del religioso, seguendo la tradizione classica in cui il mito rappresenta la sintesi: un punto di riferimento capace di favorire la coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta percorsa con la cadenza di una ballata, perché questa Storia ci resti dentro come una canzone.
Armamaxa teatro
Armamaxa è parola di origine greca che vuol dire “carro”. L’Associazione trasporta i progetti teatrali dei suoi componenti che si riconoscono in un teatro necessario e umano fatto di passione, tempo e ricerca. Dal 1998 la Compagnia ha fondato la propria poetica sulla ricerca del legame tra oralità, movimento, ricerca sociologica, costruendo un percorso culturale e artistico fortemente legato al presente, in cui etica ed estetica non sono separate e la cui motivazione originaria è da ricercare proprio nel dialogo tra arte e società. Così sono nati progetti e spettacoli come Braccianti, Mammaliturchi, Orlando, Orecchiette, Principesse, Robin Hood e Racconto d’Oltremare (per il pubblico dei ragazzi), Millenovecentottantuno, La Diritta Via (scritto con l’ex magistrato Giuliano Turone), e in ultimo Croce e Fisarmonica. Questo percorso ha portato Armamaxa teatro nel 2008 a trovare casa a Ceglie Messapica e ad ampliare i propri orizzonti, avendo l’occasione di misurarsi con la gestione di un bene pubblico d’importanza fondamentale per la società civile: il Teatro comunale. Produce Croce e fisarmonica con Diaghilev, compagnia inquilina a Molfetta nell’ambito dello stesso progetto Teatri Abitati, a conferma della vitalità di una regione d’eccellenza nel panorama nazionale.