Paladini di Francia

lun 27 e mar 28 gennaio 2014_ore 10.30

Cantieri teatrali Koreja (Lecce)

Paladini di Francia

Spada avete voi, spada avete io!

di Francesco Niccolini
regia Enzo Toma
con Francesco Cortese, Carlo Durante, Antonella Iallorenzi, Silvia Ricciardelli
assistente alla regia Valentina Impiglia
ideazione scene Iole Cilento
realizzazione scene Porziana Catalano e Iole Cilento
musiche originali Pasquale Loperfido
voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno
disegno luci Angelo Piccinni

spettacolo vincitore premio Eolo Awards 2009 come miglior spettacolo di Teatro Ragazzi e premio della critica Associazione Nazionale Critici del Teatro 2009

durata: 60 minuti

Giochi di bambini. Giochi di guerra.
Marionette. Pupi. Roba vecchia e bellissima. Da spaccare in due a colpi di spada. 
Sotto: corpi, metallo, amore e guerra. Sopra: fili, voci tonanti e un destino tragico.
Carlo Magno e i suoi paladini. Da ragazzo li odiavo quei personaggi, prototipi di conquistatori. Invece amavo con tenerezza e batticuore le loro raffigurazioni morte, quelle marionette fatte a pezzi, legate a un cielo di carta strappato. 
Vent’anni dopo, quando vedo uomini e/o marionette morire sui campi di battaglia, ho capito che tutti meritano compassione e i loro corpi vanno rispettati.

La storia comica e tragica dei paladini di Carlo Magno – dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle –  racconta la bellezza e la crudeltà della vita. E se da più di cinquecento anni grandi poeti e oscuri teatranti continuano a provare un piacere immenso a raccontarla, un motivo ci deve essere.

Mi pare di essere nel teatrino delle marionette dove Pasolini fa raccontare a Totò, Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello, Iago e Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati, occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole.  [Francesco Niccolini]