[tra]dire e fare 2009

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la stagione 2009 all’Auditorium Ta
rassegna di teatro e musica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

7 febbraio 2009_ore 21
Crest
SONNILOQUI
testo, regia e interpretazione Gaetano Colella | in collaborazione con Associazione “Lucciola”

Esiste un insolito condominio abitato da gente insonne. Ad ogni piano un motivo che non fa chiudere gli occhi, ad ogni tormento un possibile rimedio. Ognuno inganna il tempo come può: dialogando col vuoto, barcollando vicino ai muri, ingerendo sonniferi che non danno alcuna cura, parlando per ore al telefono con sconosciuti. Ma chi sono in realtà queste persone, questi personaggi buffi, bizzarri, che nella loro inquietudine rivelano un fondo di drammaticità? A cosa appartengono? Che siano le molteplici facce di un unico dado, lanciato sul piano del tempo da una mano invisibile?

 

14 febbraio 2009_ore 21
Crest
SERATA A 78 GIRI
Storielle e canzonette fra il 1928 e il 1948
di Francesco Greco | con Gli Strimpellando Muoio (Adriano Calzolaro: voce narrante; Domenico Carbotti: chitarra; Sergio Toraldo: basso elettrico; Gianfranco Galetta: batteria; Francesca Galetta: flauto; Francesco Greco: tastiere)

Siamo nel 1930, su dischi di gomma lacca che viaggiano alla velocità di 78 giri al minuto, qualcuno è riuscito a imprigionare la musica. Ora la musica si può vendere, si può comprare e si può ascoltare infinite volte, senza che ci sia più qualcuno che la suoni. Siamo nel 1930, ai musicisti è richiesto di comprimere l’anima nei solchi neri della musica commerciale, fuori dai solchi si dovrà sopravvivere d’altro, magari conservando l’anima, ma perdendo inevitabilmente identità e lavoro. Ad alcuni musicisti venne da pensare che lo sbadiglio di Dio finalmente si vendicava di tutto il baccano che avevano fatto fino allora.

 

24 febbraio 2009_ore 21
Le Belle Bandiere
LA PAZZIA DI ISABELLA
Vita e morte dei Comici Gelosi
testo, regia e interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso

Due personaggi mitici nella storia del Teatro. Le notizie biografiche su Isabella e Francesco Andreini sono scarne ed è difficile capire e ricostruire cosa e come recitassero, nonostante l’ampia mole di scritti tramandata con un meticoloso lavoro di raccolta da Francesco dopo l’improvvisa e prematura morte della moglie Isabella a Lione quattrocento anni fa. L’entusiasmo descrittivo dei testimoni della celebre rappresentazione fiorentina della “Pazzia” (1589) consentono di immaginare la forza scenica ipnotica di questa attrice “cittadina del mondo” che – antesignana di Eleonora Duse – seppe essere rivoluzionaria pur nel pieno rispetto della Tradizione.

 

8 marzo 2009_ore 21
Nuovo Teatro
LA NOTTE DELLE LUCCIOLE
di Roberto Andò e Marco Baliani | drammaturgia e regia Roberto Andò | con Marco Baliani e Coco Leonardi

In una notte speciale illuminata dalle lucciole e dalle parole di due grandi scrittori del nostro tempo è ambientato l’atto unico di Roberto Andò, che ancora una volta attraverso il teatro, come già in passato ha fatto col cinema, interroga la Sicilia e uno dei suoi più emblematici testimoni, Leonardo Sciascia, qui interpretato da uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione. Marco Baliani racconta in scena due scrittori dell’azione e della verità, Sciascia e Pasolini, due protagonisti della parola e del pensiero che, attraverso un immaginario dialogo amicale a distanza, diventano messaggeri di una lucida investigazione.

 

24 marzo 2009_ore 21
Jolefilm
MISERABILI
Io e Margaret Thatcher
di Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi, Marco Paolini, Michela Signori | regia Marco Paolini | con Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi (voce e chitarra de I Mercanti di Liquore)

Autobiografia collettiva di certi italiani attraverso i ricordi di Nicola che si interroga su “macro” e “micro” economia e, citando i miserabili riconoscibili di Hugo e Marx, e cantando la libertà di Gaber, instaura un dialogo immaginario con Margaret Thatcher, simbolo vivente della metamorfosi della nostra società non più ristretta da confini nazionali. “Miserabili” è un work in progress per vocazione, perché è anche un modo di ragionare ad alta voce e senza pregiudizi sull’influenza, sempre crescente, delle regole (e dell’assenza di regole) di mercato, sul nostro modo di immaginare il futuro senza progettarlo, di vivere il presente, di rimuovere la memoria.

 

24 aprile 2009_ore 21
Armamaxa teatro
ORECCHIETTE
What a wonderful place!
di e con Giuseppe Ciciriello, Enrico Messina, Micaela Sapienza | regia Enrico Messina e Micaela Sapienza | musica originale in scena Antongiulio Galeandro (fisarmonica e saz)

Un breve e disincantato viaggio attraverso questa “nostra” terra da sempre attraversata, invasa e conquistata. Terra di commerci e scambi con l’oriente, porta dell’est. Terra che si trasforma col passare della gente. Terra che incanta i forestieri. Terra che ti costringe ad andartene. Terra che poi ci torni e la ritrovi uguale, immutata. Terra pronta a vendersi. Rossa, feconda. Amara quanto amata.

 

25 aprile 2009_ore 21
Crest
VICO OSPIZIO
Storie di vita e di fabbrica
testo regia e interpretazione Giovanni Guarino | musiche in scena Pino Magaldi (chitarra) e Angelo Losasso (percussioni) | in collaborazione con Istituto “Ernesto De Martino”

Un’indagine sulla storia presente che permette di cogliere “nel loro farsi” i cambiamenti in atto nella società. Il lavoro restituisce la storia degli anni 60/90 a Taranto attraverso la vita di una famiglia radicata nella Città vecchia. Dallo spaccato familiare prendono visibilità le trasformazioni della Città: il sicuro Arsenale militare, la crisi dei Cantieri navali, il miracolo Italsider, lo stravolgimento ambientale ed urbanistico, le lotte operaie, la crisi…

 

26 aprile 2009_ore 21
Fabbrica
FABBRICA
testo regia e interpretazione Ascanio Celestini

La storia di tre generazioni di operai e del loro sguardo sull’Italia del Novecento. Tre generazioni di lotte operaie, di lavoro all’altoforno, il cuore della fabbrica, di amori, di segreti. Tutto nasce da una lettera, scritta ai nostri giorni, ma datata 17 marzo 1949. L’unica volta, in cinquant’anni di vita in fabbrica, che l’operaio-voce narrante non ha scritto alla madre. E dopo decenni (“perchè certe lettere o si scrivono subito, o ci vuole tutta una vita per scriverle”), racconta il giorno del suo ingresso in fabbrica e l’incontro con Fausto, il capoforno della fabbrica.

 

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