Ultimo round
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in collaborazione con Associazione Mente Acrobatica
Ultimo round. Storia del pugile sinti Johann ‘Rukelie’ Trollmann
di Gaetano Colella e Andrea Simonetti
regia Gaetano Colella
con Andrea Simonetti
costumi Mariagiovanna Stallo
disegno luci Vito Marra
tecnico luci Walter Mirabile/Vito Marra
durata 50’
Johann Trollmann, pugile tedesco di origini zingare nato nel 1907, fu un atleta dalle potenzialità incredibili, paragonato spesso al famosissimo Muhammad Alì, anche per le movenze leggiadre e sinuose, molto più simili a quelle di un danzatore che allo stile di un pugile. Caratteristiche vincenti ma non apprezzate dall’ambiente nazista che nel 1933 gli tolse il titolo dei pesi medi e iniziò a contrastarne la carriera. Da quel momento Trollmann lottò contro la Federazione pugilistica tedesca e cercò sempre di irridere il sistema.
Nel 1938 fu costretto alla sterilizzazione in quanto sinti, nel 1942 venne deportato in un campo di lavoro e sfruttato come sparring partner negli incontri di pugilato organizzati dalle guardie naziste, divenendo vittima sacrificale, umiliato e deriso pur di mangiare, di resistere. Nel 1944 Trollmann, ormai stremato e ridotto pelle e ossa, rialzò il capo e con un ultimo sforzo sconfisse il suo aguzzino, il Kapò Emil Cornelius. La vittoria gli costò la vita: Trollmann venne trovato morto in circostanze misteriose. Si parlò di morte accidentale. Ma nessuno ci credette e ci crede.
Nel 2003 la federazione pugilistica tedesca ha deciso di riconsegnare la cintura, sottratta a Trollmann settant’anni prima, alla figlia Rita Vowe-Trollmann, nominando così ufficialmente Johann Trollmann detentore del titolo di campione tedesco dei pesi medio-massimi.
note di regia
Raccontare l’universo dei campi di concentramento è diventato, nel 2023, assai complesso, perché abbiamo a che fare con un immaginario abusato e facilmente retorico. Abbiamo cercato di lasciare all’immaginazione dello spettatore questo aspetto, evocandolo attraverso un semplice gioco di luci e ombre e con pochi elementi scenici, dando quindi maggiore risalto alla storia di una stella nascente del pugilato, un talento reciso nel periodo più felice della sua carriera. Trollmann è lo specchio di una società attraversata da un cambiamento di cui si rende conto troppo tardi, lui come milioni di altre persone è inconsapevole della deriva avviata dalla Germania nazista. Il suo forte senso di appartenenza alla nazione fa a pugni con le leggi razziali che lo incriminano e che lo uccidono. Una vicenda emblematica, ma quasi ignota non solo in Italia ma anche in Germania. Come se la storia del “pugile danzante” fosse stata inghiottita dal buio del Terzo Reich.
Gaetano Colella
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