Every Brilliant Thing. Le cose per cui vale la pena vivere
Appunto su appunto, la lista della vita. Per il cartellone Periferie, rassegna di teatro, venerdì 12 gennaio, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Every Brilliant Thing (le cose per cui vale la pena vivere)” di Duncan Macmillan con Johnny Donahoe, traduzione Michele Panella, regia Fabrizio Arcuri, co-regia e interpretazione Filippo Nigro, foto Alessandro Calvi, produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Sardegna Teatro, vincitore premio Franco Enriquez 2022 (per la regia a Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro e come miglior attore a Filippo Nigro, entrambi nella categoria Teatro Contemporaneo). Durata 70’. Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 25 e over 65): biglietti interi acquistabili anche online su vivaticket [qui]. Info 366.3473430 attivo anche whatsapp.
Co-diretto da Fabrizio Arcuri, Filippo Nigro, uno dei più interessanti attori del cinema italiano, porta in scena un racconto di autofiction scandita da “liste di cose per cui vale la pena vivere”, nel tentativo di fornire alla madre un inventario di possibilità per cui valga la pena vivere. Una lista che si allunga con il tempo, dall’infanzia alla vita adulta, fino a enumerare un milione di valide ragioni. La lista che ne esce – e che il protagonista condivide con chi lo ascolta, con tono confidenziale, coinvolgente, intimo – è imprevedibile, emozionante e personalissima, fatta di episodi e aneddoti catturati al volo dal protagonista a margine di libri, scontrini e sottobicchieri del pub.
Every Brilliant Thing dà vita a un racconto/confessione umano e informale di momenti speciali, illuminazioni, piccole manie, incontri, emozioni e attimi indimenticabili, durante il quale mette sempre più a fuoco il rapporto con il padre, con il suo primo amore, il fallimento del suo matrimonio, la ricerca di aiuto nei momenti di difficoltà. Alla fine, la lista, più che alla madre, sarà stata utile a se stesso almeno a comprendere che «… se vivi tanto a lungo e arrivi alla fine dei tuoi giorni senza esserti mai sentito totalmente schiacciato, almeno una volta, dalla depressione, beh, allora vuol dire che non sei stato molto attento!».
Con la complicità di alcuni spettatori – chiamati a dare un piccolo contributo per far sì che i ricordi del passato prendano vita – e attraverso una scrittura dal ritmo sempre serrato e divertente, Every Brilliant Thing riesce a toccare con sensibilità e con una non superficiale leggerezza un tema delicato e complesso come la depressione.
Con Every Brilliant Thing Arcuri persegue la sua personale ricerca di costruzione di immaginari collettivi che affrontano sempre riflessioni sulla vita, sulla società in cui viviamo e sul senso del teatro.
note bio
Fabrizio Arcuri. Romano, classe 1968, fondatore, direttore artistico e regista di tutte le produzioni di Accademia degli artefatti. oggi co-direttore artistico del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. È curatore e direttore artistico del progetto “La Festa di Roma” un’idea per il Capodanno di ventiquattro ore di Roma Capitale (2017-20), fondatore e direttore artistico del festival Short Theatre (2006-20), co-direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova (2011-13). Cura il festival internazionale Prospettiva per lo Stabile di Torino (2009-12), progetto vincitore del premio Ubu speciale 2011. Dal 2009 è regista del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio. Lavora come assistente di Luca Ronconi (2005-08). Dal 2014 al 2018 è regista residente del Teatro di Roma. Tra gli altri, vince il premio Ubu 2005 per la migliore proposta drammaturgica straniera con Tre pezzi facili di Martin Crimp, il premio della critica ANCT 2010 con Spara/Trova il tesoro/Ripeti, il premio Hystrio 2011 alla regia, il premio Radicondoli 2020 (premio Nico Garrone) per i “maestri del teatro” dall’Associazione nazionale critici del teatro, il premio Ubu speciale 2022 per “la messa a punto di una progettualità espansa che da Area 06 passa da Short Theatre e prospettiva alla co-direzione artistica al CSS di Udine”. Nel 2019 lo spettacolo Il castello di Vogelod si aggiudica il premio Le Maschere del Teatro Italiano per le musiche originali dei Marlene Kuntz.
Filippo Nigro. Attore. Nato a Roma nel 1970, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia sotto la guida di Lina Wertmüller. È tra gli attori prediletti di Ferzan Özpetek, con cui lavora nei film Le fate ignoranti (2000), La finestra di fronte (2003, candidatura ai Nastri d’argento come migliore attore non protagonista e Globo d’oro come miglior attore), La Dea Fortuna (2019) e L’uomo che invento il futuro (2021). Apprezzato anche all’estero, vince numerosi premi tra cui il premio EFP Shooting Stars al Festival del Cinema di Berlino 2004, il premio per l’interpretazione maschile con Diverso da chi? al Festival du Cinéma Italien d’Annecy 2009 e quello per miglior attore con Dalla vita in poi al Taormina Film Fest 2010. Nel 2017 entra a far parte del cast di Suburra – La serie, basato sull’omonimo film e prodotta da Netflix. Attivo anche in teatro, ottiene il premio Le Maschere del Teatro Italiano 2012 come migliore attore emergente per lo spettacolo Occidente solitario di Martin McDonagh, produzione Gli Ipocriti.
parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico.
Il progetto Periferie – tredicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.
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Crest News | redazione web