La storia di Taranto? Sotto casa. Alla scoperta della città vecchia

Sabato 4 maggio itinerario turistico-identitario al via alle ore 10 in vico Carducci

Con il Crest gli studenti dell’Istituto Galilei diventano guide nell’Isola madre

Hanno prima imparato a conoscere la città vecchia. E adesso diventano loro stessi guide nel centro storico di Taranto. Sono gli studenti che hanno frequentato con la compagnia teatrale Crest il laboratorio «La storia sotto casa mia» e che sabato 4 maggio, a partire dalle ore 10, diventano ciceroni per illustrare le bellezze dell’Isola madre con un itinerario al via in Vico Carducci, dall’Istituto comprensivo Galilei dal quale provengono. Il percorso si concluderà nel chiostro del Museo Diocesano MuDi con una breve improvvisazione teatrale sul ritrovamento della tomba di San Cataldo (la partecipazione è libera e senza prenotazione).

Dopo la teatralizzazione della Via Crucis intitolata «Uomo come noi, ma tanto diverso di noi», con «La storia sotto casa mia» si aggiunge un nuovo tassello al progetto «Le case speciali dei ragazzi e delle ragazze» che da oltre quattro anni viene condotto nell’Istituto Galilei dal Crest con il coordinamento di Giovanni Guarino e la collaborazione delle operatici Elisabetta Cordaro, Nicoletta D’Ignazio, Carla Lovero, Jlenia Mancino e Sara Frascella. Un progetto sostenuto dal Comune di Taranto e dall’impresa sociale «Con i bambini» comprendente laboratori teatrali, manuali, musicali, animazioni di strada, escursioni e molte altre attività.

Sinora gli studenti hanno potuto sperimentare numerosi linguaggi, dal teatro delle ombre alla costruzione di piccoli manufatti scenografici, dal riuso creativo di materiali di recupero alla conoscenza e all’esplorazione di ambienti esterni alla scuola, realizzando viaggi e performance. E, in particolare, con il percorso del laboratorio «La storia sotto casa mia» sono stati sensibilizzati alla conoscenza del patrimonio storico-architettonico della città vecchia e delle bellezze di un habitat per loro quotidiano, ma troppo spesso offeso e offuscato. Un patrimonio che ora raccontano in prima persona con uno spirito identitario autentico e consapevole.

Peraltro, l’azione si integra in perfetta sinergia con le altre attività che vedono il Crest  partner dei progetti «L’Isola che accoglie» e «Ketos – Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei», che come associazioni capofila hanno rispettivamente Symbolum Ets e Jonian Dolphin Conservation e sono entrambi sostenuti da Fondazione con il Sud per la promozione di attività sociali e culturali attraverso il coinvolgimento degli abitanti del luogo.

 

addetto stampa
Francesco Mazzotta
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Barabba, torna a nuova vita un personaggio di ascendenza evangelica

La voce, magari rauca, di quella umanità che ha paura dell’altro, che si sente continuamente minacciata e che vive di doppiezza. Per il cartellone Periferie, rassegna di teatro, sabato 6 aprile, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Barabba” di Antonio Tarantino, regia Teresa Ludovico, con Michele Schiano di Cola, spazio scenico e luci Vincent Longuemare, foto di scena Balto Videomaker, produzione Teatri di Bari / Kismet. Durata 60’. Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 25 e over 65): biglietti interi acquistabili anche online su vivaticket [qui]. Info e prenotazioni 333.2694897 attivo anche whatsapp.

Eccolo Barabba incarcerato, che spia da dentro il momento cruciale, per lui e per l’umanità, la fatidica decisione della salvezza tra lui e Gesù. Barabba è il protagonista di una vorticosa opera di Antonio Tarantino, indagatore di personaggi storici e miti, che lancia in rotta di collisione i potenti e gli ultimi, uniti dalla corruzione del linguaggio e della storia stessa. Barabba rivive con Tarantino in un flusso incalzante quasi integralmente in versi, dove si mescolano commedia e tragedia. Con una costante: il bisogno e la ricerca della verità, quella invocata da Pilato prima della sentenza.

Per la prima volta in scena un’opera composta nel 2010 da Antonio Tarantino ma pubblicata postuma (Cue Press, 2021). Dalla prefazione di Andrea Porcheddu al testo, «… come nei suoi drammi d’esordio, torna a dare nuova vita ad un personaggio di ascendenza evangelica. Quasi integralmente in versi, in una lingua impietosa senza più privilegi di rango, dove si mescolano commedia e tragedia, il personaggio di Barabba incarna un teatro di emozioni in cui oscillano, come maschere appese a un filo, il nostro bisogno di salvezza, la nostalgia rabbiosa di un fondamento, di un’origine».

Barabba fa parte di un ciclo che da tempo la regista Teresa Ludovico ha voluto dedicare al lavoro del Maestro: Cara Medea, Piccola Antigone (2012) e Namur (2014). Una nuova, potente folgorazione che illumina ambiguamente uno dei personaggi più misteriosi ed evocativi della storia religiosa e del nostro immaginario. Qui interpretato da Michele Schiano di Cola. Come per le opere precedenti, la mise en espace e le luci sono affidate alla maestria di Vincent Longuemare, che da tempo collabora con la Ludovico negli allestimenti prodotti da Teatri di Bari.

note bio

Teresa Ludovico. Regista, autrice e attrice. Nata a Gioia del Colle (BA) nel 1956, laureata in scienze politiche. Compie un lungo percorso artistico sotto la guida di diversi maestri, in Italia e all’estero. Collabora con i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce in qualità di attrice. È assistente alla regia di Marco Martinelli e attrice in alcuni suoi spettacoli. Nel 1995 si avvicina al teatro musicale con Medea, opera senza canto del compositore Giovanni Tamborrino. Nel 1993 entra a far parte del Teatro Kismet OperA di Bari: dal 1998 è regista stabile (Bella e Bestia, premio Eti-Stregagatto 2002), dal 2010 direttrice artistica. Per Fondazione Petruzzelli e Conservatorio Piccinni di Bari cura la regia dell’operetta lirica Il principe porcaro di Nino Rota diretta dal maestro Nicola Scardicchio (2005). Compone i testi ed è interprete del concerto teatrale In search of Simurgh dei Radiodervish (2007). Realizza produzioni per il Repertory Theatre di Birmingham e collabora con il Setagaya Public Theatre di Tokyo. Dal 2013 è direttrice artistica del festival Maggio all’infanzia, la più importante vetrina di teatro ragazzi nel Sud Italia. Dal 2015 cura la programmazione del TRIC Teatri di Bari.
 
Michele Schiano di Cola. Attore. Napoletano, classe 1982, diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi (2003-06). Frequenta una masterclass per attori al Teatro Eliseo di Roma (2006), La Nouvelle Ecole des Maîtres diretta da Franco Quadri (2010-11) e il corso di perfezionamento per attori professionisti del Mercadante Teatro Stabile di Napoli diretto da Luca De Filippo (2014-15). Lavora con molti registi italiani e in diverse produzioni internazionali. Come attore, è alla terza collaborazione con i Teatri di Bari, sempre diretto da Teresa Ludovico: Anfitrione di Plauto (2019), Il bacio della vedova di Israel Horovitz (2021) e Barabba di Antonio Tarantino (2022). Per il Napoli Teatro Festival 2018 cura la regia del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, prodotto da Teatri di Bari e andato in scena al Teatro Bellini di Napoli.

Antonio Tarantino. Nato a Bolzano nel 1938, si trasferisce in giovane età a Torino. Fino agli anni Novanta lavora come artista figurativo e approda nel mondo teatrale solo dopo i cinquant’anni, quando nel 1993 vince il premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater e La passione secondo Giovanni. Tra le altre pubblicazioni per il teatro: Giuseppe Verdi a Napoli (Cue Press, 2017), Materiali per una tragedia tedesca (prima edizione Ubulibri, 2000, riedito da Cue Press, 2016), Dittico arabo. La casa di Ramallah e La pace (prima edizione Ubulibri, 2006, riedito da Cue Press, 2021), Gramsci a Turi (prima edizione Ubulibri, 2009, riedito da Cue Press, 2021) e il postumo Barabba (Cue Press, 2021). Muore a Torino il 21 aprile 2020, all’età di 82 anni.

parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico. 

Il progetto Periferie – tredicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
[fonte consultata: canale YouTube Teatri di Bari]

 

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Biancaneve, la vera storia | tournée

Non tutte le mamme sono buone. Alcune posso essere matrigne. In tournée ”Biancaneve, la vera storia”, testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Gianna Grimaldi, Luigi Tagliente, costumi Maria Pascale, assistente alla regia Serena Tondo, tecnici di scena Walter Mirabile e Roberto Cupertino, foto di scena Giuseppe Riccobene, produzione Crest, vincitore premio Eolo 2018 e premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati. Durata 55′. Prossime repliche: Campi Salentina – LE (7 aprile, ore 17.30, e 8 aprile, ore 10, Teatro Excelsior Carmelo Bene), Salerno (19 aprile, ore 9.30, e 20 aprile, ore 17, Teatro Ghirelli), Napoli (21 aprile, ore 11, e 22 aprile, ore 9.30, Teatro dei Piccoli). Ufficio distribuzione Crest: 099.4725780 (int.3, responsabile Cinzia Sartini).

L’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Una madre che diventa matrigna, perché bruciata dall’invidia per la bellezza di una figlia che la vita chiama naturalmente a fiorire. Nel bosco Biancaneve aspetta come le pietre preziose che, pazienti, restano nel fondo delle miniere, fino a quando un giorno saranno portate alla luce e potranno risplendere di luce propria ai raggi del sole.
Tutti i bambini conoscono già questa fiaba, lo spettacolo del Crest li vuole portare per mano “dietro le quinte” della storia, lì dove prendono forma e vita i personaggi, i loro sentimenti e le loro azioni, talvolta buoni e talvolta cattivi, quasi mai sempre buoni o sempre cattivi. Proprio come uno spettacolo: un po’ comico, un po’ emozionante; o come la vita che impariamo ad affrontare: un po’ dolce, un po’ irritante, un po’ divertente, un po’ inquietante, un po’.

Con questo lavoro continua il progetto che il Crest condivide con l’immaginario di Michelangelo Campanale per raccontare ai ragazzi storie che riescano ad emozionarli davvero, senza edulcoranti e senza bugie, ma solo con grande rispetto della loro capacità di comprendere ed elaborare pensieri e opinioni in autonomia, semplicemente sulla strada della crescita.

note bio

Crest. Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi. Nel 2023 vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro “per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale”.

Michelangelo Campanale. Artigiano, regista, light-designer, tecnico di scena e della fotografia, scenografo, formatore e insegnante. Dopo la maturità all’Istituto statale d’arte applicata, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti (sezione scenografia) di Bari. Dedica particolare attenzione al teatro per le nuove generazioni, consapevole che non esistono confini netti tra i generi e meno tra i “pubblici possibili”. Un’innata curiosità e la continua e minuziosa ricerca di “contaminazione dei generi” hanno portato a spettacoli nei quali confluiscono molteplici e diversi linguaggi. Innumerevoli le sue collaborazioni in Italia e all’estero. È regista e direttore artistico de La luna nel letto, compagnia da lui fondata a Ruvo di Puglia (Bari) nel 2002. Collabora da anni con il Crest, per il quale, ad oggi, ha firmato sei regie. “StorieGiganti” (2006), “La storia di Hansel e Gretel” (2009), “Sposa sirena” (2012), “Biancaneve, la vera storia” (2017, premio Eolo 2018), “L’Atleta” (2019, progetto Heroes) e “Bianca come la neve” (2022).

 


 
  video della prima versione dello spettacolo (2016) con cast originale del debutto

  [fonte consultata: canale YouTube Crest CoopTeatrale]
 

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Auditorium TaTÀ. Da abitare, usare, noleggiare

Tutto ciò che serve, e molto di più. Dal recupero di un’area universitaria dismessa al quartiere Tamburi di Taranto, nasce il 23 gennaio 2009 lAuditorium TaTÀ, punta di diamante del progetto pugliese Teatri Abitati. Capace di ospitare fino a 300 spettatori, dotato di un palcoscenico 14×8 m, camerini con servizi e la fornitura tecnica di base, e un foyer ampio e luminoso, dove poter godere di mostre ed esposizioni, è uno spazio polivalente e multifunzionale ideale per enti e associazioni, compagnie di teatro amatoriale, scuole di danza e di circo, istituti scolastici, librerie e gruppi musicali che propongono spettacoli e saggi, reading e incontri con autori, convegni e concerti, trovando accogliente la location e conveniente il nolo. Gli spazi possono essere disponibili tutti i giorni, compatibilmente con le attività già in programma. Inoltre, a supporto degli eventi, è possibile richiedere l’utilizzo di personale tecnico e di sala dell’Auditorium, di materiale tecnico, di servizi di ideazione e realizzazione grafica, di comunicazione e promozione a prezzi concorrenziali. Info: 099.4725780 (responsabile direzione di sala Sandra Novellino).

 
credit ph_Tore Scuro

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