I colori delle emozioni. E del palloncino in testa

Blu-tristezza, giallo-felicità, viola-paura, bianco-sorpresa, rosso-rabbia… Per il cartellone favole&TAmburi, rassegna di teatro ragazzi, domenica 17 marzo, alle ore 18 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “A pesca di emozioni” di Umberto Banti, Simone Lombardelli e Dadde Visconti, liberamente tratto da “I colori delle emozioni” di Anna Llenas, regia Dadde Visconti, con Umberto Banti e Simone Lombardelli, foto di scena Michele Ciardulli, produzione Eccentrici Dadarò. Durata 50’. Biglietto 7 euro (6 euro per uno stesso nucleo familiare con almeno quattro componenti). Info e prenotazioni 333.2694897 attivo anche whatsapp.

C’era una volta un uomo che adorava pescare, appena sorgeva il sole saliva in sella alla sua bicicletta e pedalava verso il mare… C’era una volta un altro uomo che adorava pescare, appena sorgeva il sole saliva in sella alla sua bicicletta e pedalava verso il mare…
Una storia piccola. Due uomini e la loro giornata di pesca in un paese dove si vive con un palloncino in testa, perché è lì, nel palloncino, che risiedono le emozioni. Piccole manie, piccoli gesti, piccoli litigi e piccole incomprensioni per riuscire a pescare un piccolo pesce che farà scoprire loro l’emozione più grande: l’amicizia, raccontata con l’essenzialità di una striscia disegnata a colori. (+3)

«Quella che raccontiamo è la storia di due uomini che si incontrano un giorno, mentre stanno andando a pescare: pescheranno pesci ed emozioni fino a riconoscere la loro amicizia. I due attori sono due mimi e clown che permettono di costruire uno spettacolo senza l’uso della parola per meglio dare spazio al vero protagonista dello spettacolo: il mondo delle emozioni», dalle note di regia.

nota bio

Gli Eccentrici Dadarò. Nascono nel 1997, dando vita a una realtà culturale caratterizzata da un’ampia eterogeneità di generi e discipline: l’associazione realizza, negli anni, progetti artistici destinati a tipologie di pubblico differenti e proposti con linguaggi distinti (teatro ragazzi, di prosa e urbano in particolare). Nei suoi spettacoli, la compagnia varesina porta avanti la ricerca di equilibrio tra il linguaggio del corpo e quello drammaturgico. I premi nazionali e internazionali vinti da numerose produzioni, insieme ai più di 200 spettacoli realizzati annualmente in Italia ed Europa, hanno reso la compagnia una delle realtà più solide del panorama teatrale italiano. 

Il progetto favole&TAmburi – quindicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
  [fonte consultata: canale YouTube Davide Visconti]

 

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Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino

Stranieri, lavavetri e la barbara Medea, tutti intrappolati in luoghi comuni, così triti da far morire dal ridere, così feroci da far vergognare. Per il cartellone Periferie, rassegna di teatro, sabato 9 marzo, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino”, testi Antonio Tarantino, regia Licia Lanera, con Licia Lanera e con Il Corpo del Reato, luci Vincent Longuemare, disegno sonoro Tommaso Qzerty Danisi, costumi Angela Tomasicchio, foto di scena Emanuela Giusto, produzione Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Compagnia Licia Lanera. Durata 70′. Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 25 e over 65): biglietti interi acquistabili anche online su vivaticket [qui]. Info 366.3473430.

Nella stazione di Modena, su di una scala che collega il binario al sottopasso, giace privo di sensi uno straniero: la folla lo calpesta con le sue enormi valigie. In un locale a Bari vecchia uno straniero serve ai tavoli, indossa una maglietta su cui è scritto GUCCI, al collo porta un crocifisso enorme di oro. Entrambe le cose, maglietta e collier, sono falsi. Su una spiaggia della Puglia una donna fa il bagno col velo sotto gli occhi allibiti dei bagnanti. Scoppia un temporale improvviso nel centro di Roma e dopo qualche secondo una grande quantità di stranieri è pronta a venderti un ombrello.
Mazzi di rose, ciabatte, pelli colorate, odori acri, occhi imploranti, barbe scure, urla. I mauritiani fanno i servizi, i cingalesi vendono le rose, gli africani maschi vendono le collanine, le nigeriane fanno le puttane, le donne dell’est sono badanti, le musulmane non lavorano perché i mariti non vogliono, i turchi fanno le pizze e il kebab, i marocchini lavano i vetri e fanno le rapine, i rom rubano e con i soldi si fanno i denti d’oro. Sono gli stranieri delle nostre città, ognuno incastrato nel ruolo che gli abbiamo assegnato. La loro specie qui, è condannata in perpetuo ad essere straniera. Chi ha rubato la marmellata? L’uomo nero.

Lo spettacolo nasce dall’incontro dell’artista pugliese Licia Lanera con la parola e la poetica di Antonio Tarantino, pittore e drammaturgo tra i più raffinati e originali degli ultimi trent’anni, scomparso nell’aprile del 2020. Confrontandosi con la scrittura di Tarantino e riconoscendosi nei suoi toni feroci e sarcastici, Lanera, sola in scena, affronta il disincantato immaginario dell’autore, popolato da personaggi sconfitti e feriti, ma disperatamente vivi, che parlano una lingua cruda, priva di retorica, tabù e violenza. Love Me intreccia due opere dell’autore, Medea e il testo inedito La scena, per comporre una vorticosa creazione. Stranieri, reietti e personaggi ai margini di una società barbara e violenta fanno riverberare l’eterna e irrisolta lotta tra i miseri e i potenti.

note bio

Licia Lanera. Attrice, drammaturga, regista e capocomica dal 2006, anno in cui co-fonda la compagnia teatrale Fibre Parallele, dal 2018 Compagnia Licia Lanera. Barese, classe 1982, è tra le artiste più applaudite e premiate della sua generazione. Il suo talento d’attrice, apprezzato anche da Luca Ronconi che la volle in scena nella sua Celestina del 2014, le è valso vari riconoscimenti, tra i quali il premio Landieri come miglior attrice italiana giovane nel 2011, il premio Eleonora Duse, il premio Virginia Reiter e il premio Ubu nel 2014 come migliore attrice italiana under 35 e nel 2022 come migliore regia e miglior nuovo testo straniero di scrittura drammaturgica. Nel 2020 conclude la Trilogia Guarda come nevica dedicata agli autori russi Bulgakov, Čechov e Majakovskij (i tre capitoli, Cuore di cane, Il gabbiano e I sentimenti del maiale). Nel 2021 riprende lo studio su Antonio Tarantino e, tramite l’accesso agli archivi dello scrittore, sceglie due brevi testi, che, uniti sotto un unico titolo, diventano nel 2022 lo spettacolo Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino.
 
Antonio Tarantino. Nato a Bolzano nel 1938, si trasferisce in giovane età a Torino. Fino agli anni Novanta lavora come artista figurativo e approda nel mondo teatrale solo dopo i cinquant’anni, quando nel 1993 vince il premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater e La passione secondo Giovanni. Tra le altre pubblicazioni per il teatro: Giuseppe Verdi a Napoli (Cue Press, 2017), Materiali per una tragedia tedesca (prima edizione Ubulibri, 2000, riedito da Cue Press, 2016), Dittico arabo. La casa di Ramallah e La pace (prima edizione Ubulibri, 2006, riedito da Cue Press, 2021), Gramsci a Turi (prima edizione Ubulibri, 2009, riedito da Cue Press, 2021) e il postumo Barabba (Cue Press, 2021). Muore a Torino il 21 aprile 2020, all’età di 82 anni.

parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico. 

Il progetto Periferie – tredicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
[fonte consultata: canale YouTube Compagnia Licia Lanera]

 

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Bianca come la neve | tournée

Certe storie arrivano da lontano, da un tempo lontano, da un posto lontano. In tournèe “Bianca come la neve“, testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale, con Luigi Tagliente, voci registrate Catia Caramia e Maria Pascale, costumi Maria Pascale, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnici di scena Walter Mirabile e Vito Marra, foto di scena Roberto D’Introno, produzione Crest. Durata 50′. Prossima replica: Lerici – SP (6 marzo, ore 10, Teatro Astoria). Ufficio distribuzione Crest: 099.4725780 (int.3, responsabile Cinzia Sartini).

Tanto tempo fa, in un castello lontano, c’era una Regina, che desiderava tanto avere una bambina. La immaginava con la pelle bianca come la neve che vedeva cadere soffice, con i capelli neri come l’ebano della sua finestra e con le labbra rosse come le gocce di sangue che sgorgarono dal suo dito nel pungersi con un ago. Tanto tempo fa, in un castello lontano che esiste davvero, il castello di Lohr, nasceva una bambina che fu chiamata Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal e che tutti chiamiamo, da secoli, Biancaneve.
Da un posto lontano arriva qualcuno a raccontarci questa storia, arriva con un treno di ricordi, arriva con le sue lanterne, bisogna fare luce nei ricordi, come nei cunicoli bui delle miniere. Porta alla luce gli oggetti realmente toccati da questa bambina e dalla sua mamma, si, la sua mamma, la Regina Claudia Elisabeth Von Reichenstein che, un giorno, la desiderò morta.
Arriva qualcuno che la ricorda, qualcuno che l’ha ascoltata, qualcuno che l’ha vissuta questa storia. Qualcuno che ha conosciuto di persona Biancaneve e che ci racconta una storia fatta di uno specchio parlante, una stringa, di un pettine, di una mela, di un ago, di scarpe arroventate, di lunghi capelli, di forbici, di una bara di cristallo, di un castello e di una bambina che diventava grande.

note bio

Crest. Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi. Nel 2023 vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro “per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale”.

Michelangelo Campanale. Artigiano, regista, light-designer, tecnico di scena e della fotografia, scenografo, formatore e insegnante. Dopo la maturità all’Istituto statale d’arte applicata, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti (sezione scenografia) di Bari. Dedica particolare attenzione al teatro per le nuove generazioni, consapevole che non esistono confini netti tra i generi e meno tra i “pubblici possibili”. Un’innata curiosità e la continua e minuziosa ricerca di “contaminazione dei generi” hanno portato a spettacoli nei quali confluiscono molteplici e diversi linguaggi. Innumerevoli le sue collaborazioni in Italia e all’estero. È regista e direttore artistico de La luna nel letto, compagnia da lui fondata a Ruvo di Puglia (Bari) nel 2002. Collabora da anni con il Crest, per il quale, ad oggi, ha firmato sei regie. “StorieGiganti” (2006), “La storia di Hansel e Gretel” (2009), “Sposa sirena” (2012), “Biancaneve, la vera storia” (2017, premio Eolo 2018), “L’Atleta” (2019, progetto Heroes) e “Bianca come la neve” (2022).

Luigi Tagliente. Attore e autore. Laureato al Dams di Bologna, partecipa a stage e laboratori annuali condotti da Oscar De Summa. Frequenta il corso propedeutico di formazione dell’attore alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, la scuola di formazione per giovani burattinai alla Casa di Pulcinella di Bari, i workshop di formazione dell’attore con Danio Manfredini, Elena Bucci e Claudio Morganti all’Auditorium TATÀ di Taranto (progetto Teatri Abitati), i workshop con Paolo Nani al Teatro Filodrammatici di Milano e con Giuliana Musso alla Corte Ospitale di Rubiera. Lavora come attore con Crest, La luna nel letto, Charlie Calamaro Avan Project, Bottega degli Apocrifi. In particolare, con il Crest è alla quinta collaborazione: “La strada delle tartarughe” (2009), “Aladino” (2012), “La storia di Hansel e Gretel” (2013), “Biancaneve. La vera storia” (2017, premio Eolo 2018) e “Bianca come la neve” (2022), oltre ad aver allestito uno spettacolo di burattini “Pulcinella Gran Cavaliere Spazzino” (2011).

 


 
[fonte consultata: canale YouTube Crest CoopTeatrale]
 

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Facciamo festa con Bartolomeo & Cioppina

Divertire divertendosi. Per il cartellone favole&TAmburi, rassegna di teatro ragazzi, domenica 3 marzo, alle ore 18 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Facciamo festa con Bartolomeo & Cioppina”, drammaturgia, regia e interpretazione Carmine Basile e Deianira Dragone, foto di scena Michele Carnimeo. Durata 70’. Spettacolo fuori abbonamento. Biglietto 7 euro (6 euro per uno stesso nucleo familiare con almeno quattro componenti). Info 366.3473430 attivo anche whatsapp.

Carmine Basile ovvero Bartolomeo e Deianira Dragone ovvero Cioppina iniziano a lavorare a questo progetto nel 1999, e da allora lo portano in giro nelle piazze, nelle scuole e nei teatri in Italia e all’estero. Gli spettatori incontreranno il grande giocoliere equilibrista Bartolomeo, un clown bianco esigente e raffinato che desidera mostrare al pubblico le sue abilità ma che sarà ostacolato in continuazione dai pasticci della sua giovane assistente Cioppina, un clown rosso frizzante e poetico.
Oltre ad essere una dimostrazione di abilità nelle arti circensi (i due si cimentano con palle, birilli, monociclo, sfera di equilibrio, …), lo spettacolo è una ricerca nel delicato mondo del clown, con le sue conquiste, i suoi errori e la sua instancabile voglia di giocare. In un susseguirsi di gag clownesche e situazioni bizzarre gli spettatori di ogni età saranno travolti da un concentrato di umorismo e simpatia. (+4)

Concepita per divertire divertendosi, l’arte circense di Carmine e Deianira non nasce da prove estenuanti e tragiche ricerche artistiche, ma dal giocare in tante situazioni diverse e avvalendosi dall’aiuto-regia dei bambini/spettatori. Oltre ad essere giocolieri e clown, i due artisti sono anche attori, insegnanti di teatro e di giocoleria, curiosi esploratori di questo mondo fantastico che è il gioco dell’arte.

note bio

Carmine Basile. Attore clown e insegnante yoga. Studia giocoleria e teatro dal 1995. Segue vari corsi di discipline circensi e teatrali (Living Theatre, Lindsay Kemp, Jango Edwards, Yves Lebreton) e frequenta diverse scuole (Circus Space di Londra, Circo a Vapore di Roma). Parallelamente all’esperienza artistica nasce nel 1997 la passione per le tecniche dello yoga (metodo Iyengar) che lo porterà a diplomarsi come insegnante certificato dello stesso metodo. Lavora come attore con le compagnie Il Duende, La Santa Rodilla, Diaghilev. Attualmente insegna yoga e si esibisce in spettacoli di giocoleria e clown e teatro di figura in Italia e all’estero.

Deianira Dragone. Attrice. Comincia la sua esperienza teatrale nel 1993, lavorando con diverse compagnie e frequentando vari corsi di formazione in Italia e all’estero (Living Theatre, Lindsay Kemp, Yves Lebreton, Eric De Bont). Nel 1999 si diploma alla Scuola Internazionale di Teatro “Circo a Vapore” di Roma e comincia a studiare giocoleria e acrobatica. Lavora come attrice con le compagnie Duende, Kismet, La Santa Rodilla, Diaghilev. Scrive, dirige e interpreta diversi spettacoli che presenta alla spedizione di Teatro Senza Frontiere in Laos e Cambogia (2006) e nei campi profughi palestinesi in Libano (2007). Attualmente si esibisce in numerosi festival di teatro italiani.

Il progetto favole&TAmburi – quindicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
  [fonte consultata: canale YouTube Piotr Michal Marczak]

 

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