Pagina hackerata del Crest: Meta (Facebook) non vuole chiuderla

Lo scorso 27 gennaio la pagina Facebook del Crest è stata hackerata. Da quel momento non abbiamo più potuto accedervi e abbiamo perso il controllo dei contenuti che vi vengono pubblicati.
In tanti continuano a segnalarci la pubblicazione di video impropri, per usare un eufemismo, gli ultimi con espliciti riferimenti sessuali ai limiti della pornografia.
Abbiamo contattato Meta (Facebook), chiedendo prima di rientrare in possesso delle credenziali, poi di chiudere la pagina, anche perché frequentata dalle famiglie e dai bambini che vengono a vedere gli spettacoli, abbiamo sporto ben due querele contro ignoti, abbiamo chiesto finanche il sequestro penale della pagina: finora tutto senza esito. Meta continua a non voler chiudere la nostra pagina perché aziendale, a differenza di quanto accade con i profili personali.
D’altra parte, essendo le pagine Facebook gestite da società aventi sede all’estero e considerata l’impossibilità di circoscrivere ad una territorialità certa i contenuti della rete, le forze dell’ordine italiane hanno grandi difficoltà ad intervenire.
Ringraziamo i nostri amici per le loro segnalazioni e assicuriamo il nostro impegno, anche per il futuro, per la chiusura della pagina hackerata.

compagnia teatrale CREST

 

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Sei stato tu | matinée scolastica

Il rispetto si costruisce, si conquista, si mantiene. Per il cartellone La scena dei ragazzi, rassegna in matinée per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado, mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio, alle ore 10.30 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Sei stato tu”, testo e regia Carlo Presotto, idea originale e collaborazione drammaturgica Agrupación Señor Serrano, con Giacomo Bogani, Yele Canali e Julio Escamilla, consulenza musicale e effetti sonori Andrea Cera, training fisico Valentina Dal Mas, voce narrante Sofia Presotto, foto di scena Eleonora Cavallo, produzione La Piccionaia. Durata 50′. Ufficio scuola Crest: 099.4725780, interni centralino 3 (Cinzia Sartini, responsabile) e 8 (Carla Molinari).

cosa produce stima? cosa genera rispetto? come ti comunico il mio rispetto? come ti fai rispettare? sono regole che arrivano dall’esterno? dalla famiglia, dal gruppo di pari, dalla scuola? è qualcosa che sento dentro di me? ciò che rispetto in famiglia è diverso da ciò che rispetto nel gruppo di amici?

Una storia contemporanea, o forse un thriller per ragazzi che, con un approccio ironico e sorprendente alla realtà e alla sua rappresentazione, propone un tema molto sentito fin dai primi anni della vita sociale: quello del rispetto e delle regole di relazione tra pari e con gli adulti.

Il punto di partenza è Il ritrovamento di un paio di occhiali da bambino rotti. Chi è stato? Sei stato tu? Oppure sei stato solo a guardare? Ma se potessi tornare indietro, se potessi cambiare il passato come diventerebbe il presente? Un racconto circolare che esplora i temi delle differenze, del rispetto, dell’empatia, della solidarietà e degli affetti e pone l’accento su quanto sia importante rafforzarsi l’un l’altro per creare comunità. Un progetto che propone molti modi per rileggere i fatti accaduti, per tornare poi al momento “zero”, da cui ripartire verso il futuro: la soluzione.

A otto anni, durante un gioco in cortile a scuola, mi hanno rotto gli occhiali.
Senza occhiali il mondo è diverso. Appannato, confuso.
Non è più il mondo che conosco, è diventato straniero.
Farei qualsiasi cosa per tornare indietro.
Rivoglio il mio mondo. [Carlo Presotto]

Il tempo non è necessariamente una linea, un’unica direzione.
Potrei pensarlo come una nuvola di possibilità,
tra cui mi muovo secondo ciò che accade e ciò che faccio accadere. [Pau Palacios]

L’allestimento, partito da un lavoro di raccolta di narrazioni di bambini sul tema, utilizza una particolare tecnica di interazione tra teatro e immagine digitale dal vivo. Con la consulenza drammaturgica del collettivo catalano Agrupación Señor Serrano, Carlo Presotto rielabora in questa messa in scena il suo percorso di ricerca tra teatro e video, nato dall’incontro con Giacomo Verde, e poi sviluppato in numerose creazioni.

nota bio

La Piccionaia. Fondata a Vicenza nel 1975, la cooperativa è composta da artisti, organizzatori e tecnici impegnati nella progettazione culturale attraverso il teatro e i linguaggi performativi. Il suo scopo statutario è la promozione della persona umana, con particolare attenzione alle giovani generazioni e all’inclusione delle fasce fragili, e la crescita culturale e sociale degli individui e delle comunità, attraverso gli strumenti del teatro. Si occupa della produzione e distribuzione di spettacoli di teatro contemporaneo per le giovani generazioni e il pubblico adulto, con un’attenzione particolare alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi linguaggi e tecnologie, legati a modalità innovative di produzione e di fruizione. Inoltre, sviluppa e realizza rassegne di teatro contemporaneo e di teatro per le nuove generazioni dedicate alle famiglie e alle scuole, sia nei teatri direttamente gestiti che attraverso collaborazioni con le amministrazioni comunali.

Il progetto La scena dei ragazzi è promosso dal Comune di Taranto e dal Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con il Crest.

 

 
video di una precedente versione dello spettacolo con differente cast

[fonte consultata: canale Vimeo La Piccionaia CPT]

 

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Il Sogno di Shakespeare | matinée scolastica

Innamorati, equivoci, spiriti e fate. Per il cartellone “Scena futura”, rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di II grado, lunedì 26 febbraio, alle ore 10.30 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Il Sogno di Shakespeare”, regia Savino Maria Italiano, con Giorgio Consoli, Carolina Eusebietti, Thilina Feminò, Lidia Ferrari, Ivano Picciallo, Pietro Quadrino, Piergiorgio Maria Savarese, maschere Aliano e Stefano Perocco da Meduna, foto di scena Alberto Catera, coproduzione Teatri di Bari / I Nuovi Scalzi. Durata 105′. Ufficio scuola Crest: 099.4725780, interni centralino 3 (Cinzia Sartini, responsabile) e 8 (Carla Molinari). 

Un libero riadattamento del Sogno di una notte di mezz’estate di William Shakespeare, tra le opere più rappresentate del Bardo. Un gruppo di artigiani s’incontrano in un bosco per preparare uno spettacolo per le nozze del Duca, un classico: La tragica commedia di Piramo e Tisbe.

Un impedimento amoroso, e un amore non corrisposto, costringe quattro innamorati a fuggire dalla città, e ritrovarsi in un bosco abitato da spiriti e fate. Il bosco, che allegoricamente rappresenta il viaggio della vita, il perdersi per ritrovarsi, si scopre palcoscenico perfetto dove i personaggi fantastici Puck, Oberon e Titania possono giocare con i poveri innamorati. Come gli dèi con gli uomini o i pupari con i loro pupi, gli abitanti del bosco muoveranno gli innamorati in un continuo e ripetuto scambio di ruoli prima di donar loro il giusto amore. Una giostra che gira al limite tra amore e fantasia, sogno e reale, attore e personaggio, che metterà a nudo la compagnia al termine della rappresentazione.

La commedia scespiriana, nella sua costruzione drammaturgica perfetta, ripropone un meccanismo di struttura classico della Commedia dell’Arte fondato sugli equivoci degli innamorati. La componente fantastica è l’elemento che caratterizza quest’opera, mescolando teatro di maschera, farsa, prosa e musica. Una commedia dai toni gipsy-blues che mette al centro l’attore nel suo rapporto con il pubblico e con se stesso, in un crescendo di ritmo che porterà la compagnia a svelarsi per quella che è: un gruppo di attori che crede nei sogni.

note bio

Savino Maria Italiano. Regista, capocomico, attore, performer. Nato a Potenza nel 1985, laureato in filosofia. In ambito artistico approfondisce i linguaggi e le tecniche teatrali a Roma con i percorsi formativi di Thomas Otto Zinzi e successivamente il metodo di Anatolij Vasil’ev con Daniele Nuccetelli, Maurizio Lucà, Monica Samassa, Giovanni Guardiano, Svetlana Kevral. Nel 2006 incomincia il suo studio sulle tecniche della maschera di commedia dell’arte, dapprima come autodidatta e dal 2007 con il maestro Claudio De Maglio e prof. Ferruccio Marotti. La ricerca artistica e l’approfondimento del linguaggio non verbale continua attraverso lo studio del clown con Gonzalo Alarcon, del mimo con Michele Monetta, della danza contemporanea con danzatori e coreografi come Marigia Maggipinto, Diana Damiani, Pilobolus, Michele Abbondanza, Collettivo Explorer, Giorgio Rossi. Segue workshop con i maestri Carlo Boso e Leonardo Petrillo (commedia), Memo Dini (acrobatica), Bruno Lomele (armi sceniche). Cofondatore e direttore artistico della compagnia I Nuovi Scalzi, collabora come artista associato con l’Associazione Sosta Palmizi e per alcune progettualità con Teatro dei Borgia e Crest.
 
I Nuovi Scalzi. Fondata ufficialmente nel 2011 con sede a Barletta, la compagnia è riconducibile ad un’associazione culturale che nasce nel 2007 da un gruppo di giovani artisti provenienti da percorsi formativi differenti. Lavora intersecando l’espressività delle maschere, i linguaggi del nuovo circo-teatro e della giocoleria, la visual grafic art. In particolare, il gruppo si forma intorno ai due performer Savino Maria Italiano e Olga Mascolo, ai quali si aggiungono successivamente Ivano Picciallo e Piergiorgio Maria Savarese. Negli anni, la ricerca artistica della compagnia si perfeziona con maestri esperti di Commedia dell’Arte, fra tutti Claudio De Maglio, poi Carlo Boso, ed altri (Pierre Byland, Emma Dante, Michelangelo Campanale, Giorgio Rossi) con cui continua a specializzarsi. Numerose le partecipazioni ad eventi, workshop e festival teatrali, in Italia e all’estero, dove riceve menzioni e premi speciali dedicati alla peculiarità delle performance e alle prestazioni dei singoli attori.

Il progetto “Scena futura” – undicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

 


 
[fonte consultata: canale YouTube I Nuovi Scalzi]

 

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Giovannin senza parole | tournée

«Si ride bene solo se rido solo io». In tournée “Giovannin senza parole”, drammaturgia Catia Caramia, regia e scene Andrea Bettaglio, con Nicolò Antioco Ximenes, Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Nicolò Toschi, musiche Nicolò Toschi, costumi Maria Martinese, disegno luci Michelangelo Campanale, disegno del suono Roberto Cupertino, aiuto regia Catia Caramia, responsabile di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra, foto di scena Tea Primiterra, produzione Crest. Durata 55′. Prossime repliche: Selargius – CG (25 febbraio, ore 17.30, e 26 febbraio, ore 10, Teatro Si ‘e Boi). Ufficio distribuzione Crest: 099.4725780 (int. 3, responsabile Cinzia Sartini).

Esiste un paese, dove la prima grande regola è obbedire agli ordini del suo Capo, padrone anche della grande officina delle parole, che corregge a proprio piacimento. Questo è un grande giorno, il Capo ha deciso di fare un discorso ai suoi sudditi. Quali nuove regole li attendono? Ma l’imprevisto, si sa, è in agguato anche quando gli ordini sembrano regolare a perfezione ogni cosa. Infatti, un giorno arriva nel paese un giovane che le regole non sa.
La storia che mettiamo in scena è un apologo buffo pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Affrontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola, osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa.
Il lavoro d’attore si mescola al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata del clown.

Segnalato come uno dei migliori spettacoli di teatro ragazzi del 2022 dalla testata giornalistica Krapp’s Last Post (l’articolo qui).

note bio

Crest. Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi. Nel 2023 vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro “per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale”.

Catia Caramia. Attrice e autrice. Laureata in teorie e pratiche dell’antropologia alla “Sapienza” Università di Roma, avvia la formazione teatrale nel 2000 con Robert Mc Neer, per proseguire dal 2010 con Cèsar Brie, col quale collabora in diversi progetti di creazione e formazione. Tra gli altri, studia con Tapa Sudana, Elena Bucci, Danio Manfredini, Leonardo Capuano, Alessandro Serra, Lucia Calamaro, Vivian Gladwell, Joan Estrader, Rita Pelusio; Gonzalo Alarcòn, Roberto Anglisani, Fabrizio Saccomanno. Approfondisce la ricerca vocale con Iva Formigoni, Matteo Belli, Germana Giannini, Lisa Paglin, Marianna Brilla e il lavoro sulla danza con Atsushi Takenouchi e Julie Stanzak. Nel 2019 fonda, con Andrea Bettaglio, il Progetto Mu. Lavora con Crest, Pontedera Teatro, Teatri di Roma, Campo Teatrale, La luna nel letto. Per il collettivo tarantino, recita in quattro spettacoli: “La storia di Hansel e Gretel” (2009), “L’agnello” (2012), “Biancaneve, la vera storia” (2017, premio Eolo 2018) e “Giovannin senza parole” (2021), di cui è anche autrice.

Andrea Bettaglio. Attore, regista, scenografo. Laureato in comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche all’Istituto Superiore di Comunicazione di Milano, comincia la formazione teatrale nel 2000 con Massimiliano Briarava Cossati, seguitando con Cèsar Brie. Dal 2004 ad oggi approfondisce il lavoro sull’attore con Emma Dante, Luca Ronconi, Tapa Sudana, Teatro delle Albe, Teatro Due Mondi, Teatro de los Andes, Centro Teatrale Umbro, Rita Pelusio. Nel 2002 studia l’utilizzo dei trampoli con Walter Di Munzio e nel 2016 il lavoro sul canto con Filomena De Leo. Impara a suonare diversi strumenti musicali (bombardino, trombone, tromba, chitarra, ukulele, armonica). Fa parte del collettivo circense Circo Paniko. Lavora con Teatro Elfo Puccini, Teatri di Roma, Campo Teatrale, La luna nel letto, Crest. Nel 2019 è co-fondatore, con Catia Caramia, del Progetto Mu. Come attore, con il collettivo tarantino è alla prima collaborazione: “Giovannin senza parole” (2021), spettacolo di cui firma anche regia.

 


 
  [fonte consultata: canale YouTube Crest CoopTeatrale]

 

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