«Favole & Tamburi», il teatro per ragazzi che seduce tra fiaba, sogno e avventura

La rassegna del Crest al via il 3 novembre. Dieci gli spettacoli al Tatà

Si parte con «Jack, il ragazzino che sorvolò l’Oceano» della Luna nel Letto.

Di scena sino al 30 marzo alcune tra le migliori compagnie italiane e pugliesi

Il teatro che si fa fiaba, sogno e avventura con «Favole & Tamburi», l’ormai storica rassegna domenicale per ragazzi della compagnia Crest all’auditorium TaTÀ, al via il 3 novembre con «Jack, il ragazzino che sorvolò l’Oceano», spettacolo per il quale il regista Michelangelo Campanale della compagnia di Ruvo di Puglia La Luna nel Letto si è rifatto, con il suo teatro d’attore e di figura, all’impresa leggendaria di Charles Lindbergh, primo pilota ad attraversare l’Atlantico in solitaria.

Dieci gli spettacoli in cartellone, con alcune compagnie storiche, sia italiane che pugliesi, accanto a realtà più recenti ma già diventate un punto di riferimento. È il caso del collettivo salentino Principio Attivo Teatro, che il 17 novembre propone l’antico teatro delle ombre con «La favola di Peter» e uno specialista del genere, Silvio Gioia, che realizza in scena la drammaturgia e la regia di Giuseppe Semeraro rappresentando con un linguaggio visivo onirico la storia di un ragazzo e della sua ombra, «venuti alla luce» insieme.

Ci saranno anche i burattini di Paolo Comentale e del Granteatrino di Bari, che l’1 dicembre presentano «Buon compleanno Giulio Coniglio» con al centro il personaggio nato dalla matita di Nicoletta Costa e amatissimo dai bambini.

Con il teatro si può tutto, anche tenere insieme il mondo di Andersen e la Commedia dell’arte, cosa che farà il 15 dicembre la compagnia ravennate Drammatico Vegetale con lo spettacolo «Sogni. Arlecchino e la bambina dei fiammiferi» di Ezio Antonelli, poesia che illumina il freddo della vita e della mente.

E poi un classico del mondo delle favole e della produzione targata Crest, che il 5 gennaio, vigilia della Befana, propone «La storia di Hansel e Gretel» rielaborata da Katia Scarimbolo per la regia di Michelangelo Campanale.

La programmazione dell’anno nuovo proseguirà il 19 gennaio con il «Pinocchio testadura», che con l’interpretazione di Greta Belometti fonde recitazione e «sand art» attraverso i disegni di sabbia realizzati in tempo reale dentro uno spettacolo diretto da Piero Bonaccurso per la compagnia calabrese Teatrop.

È una storia di sortilegi, regnanti e nascituri la vicenda nella quale rimane invischiata la cicogna Tiresia protagonista di «Cracrà Punk», lavoro di teatro di figura e burattini ideato da Gigio Brunello che la celebrata compagnia Fontemaggiore di Perugia porta in scena il 2 febbraio.

A sua volta fa andare a braccetto teatro di figura e videoproiezioni «Briciole di felicità», spettacolo scritto da Anna Meini per un’altra storica compagnia di teatro ragazzi, Fondazione Sipario Toscana, di scena il 16 febbraio.

E sempre dalla terra di Dante, più precisamente da Empoli, arriva il 9 marzo «Trame su misura vol. 1» di Giallomare Minimal Teatro su testo di Renzo Boldrini, che riscrive in chiave contemporanea alcune fiabe famose, in questo frangente «Il lupo e i sette capretti» e «Casa di paglia, di legno e di mattoni» tratta da «I tre porcellini».

Si chiuderà il 30 marzo con un omaggio all’universo di Gianni Rodari con «Favole al telefono», spettacolo di Mario Fracassi per Fantacadabra di Sulmona pensato come un’attenta, serie e civile osservazione della realtà contemporanea.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 18.
Abbonamenti 60 euro (10 spettacoli), biglietti 7 euro (6 euro per nuclei familiari di almeno quattro persone).
Info e prenotazione 333.2694897.


 

addetto stampa
Francesco Mazzotta
328.6296956

  

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PERIFERIE Il teatro, lo sguardo sul presente e i protagonisti della nuova scena

Dal 16 novembre al 5 aprile la stagione «Periferie» del Crest al TaTÀ di Taranto

Dalle rivelazioni Fettarappa e Guerrieri, che inaugurano con «La sparanoia», alle Nina’s Drag Queens, da César Brie alla premiata ditta Scimone-Sframeli

Il teatro che fotografa l’oggi, la sua complessità e le sue contraddizioni. A Taranto lo propone la compagnia Crest con la stagione «Periferie» 2024-2025 in programma dal 16 novembre al 5 aprile all’auditorium TaTÀ con alcune tra le migliori proposte della drammaturgia contemporanea, tutte affidate ad artisti di grande valore. “Undici titoli per affrontare temi cruciali della nostra contemporaneità e quotidianità, oltre a diritti e valori non molto diversi da quelli racchiusi nel motto Liberté, Égalité, Fraternité di una rivoluzione avvenuta più di 200 anni fa e che, sbagliandoci, credevamo certi”, dice la presidente Clara Cottino presentando il progetto di questa edizione, che si aprirà il 16 novembre con il manifesto graffiante e incendiario della Generazione Z, vale a dire «La sparanoia» allestito per Teatro di Sardegna/Agidi dai pluripremiati Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, autori, attori e registi tra i più apprezzati della nuova scena italiana, come dimostrano i riconoscimenti ricevuti con il premio In-Box, quello della critica al Nolo Fringe Festival e delle giurie unite a Direction Under 30.

Le inquietudini delle nuove generazioni, la diversità e la disabilità, l’amore e la morte, la violenza di genere e l’ipocrisia, le dipendenze e la deriva dell’umanità, la mafia e il «caso Taranto», vengono esplorati in questo cartellone con gli occhi sulla realtà. “Continuiamo a proporre il teatro come luogo di incontro e confronto – dice Cottino – per provare a comprendere insieme un presente così diverso da come lo avevamo immaginato, sicuramente con meno violenza e guerre e meno solitudine, più solidale e libero, come l’Italia crocevia delle culture del Mediterraneo ci ha insegnato a desiderare”.

Un manifesto sulla disabilità si presenta il «Pinocchio» prodotto da Interno 5 con Teatro Nazionali di Napoli che Davide Iodice, figura di punta della ricerca teatrale in Italia, presenta il 30 novembre per celebrare la diversità con la sua carica anarchica e dirompente. Seguirà, il 14 dicembre, una nuova coproduzione tra Crest e Malalingua dal titolo «A me m’ha rovinato la guera» nella quale gli interpreti Michele Cipriani e Arianna Gambaccini, che è anche autrice e regista del lavoro, celebrano il mondo dell’avanspettacolo tra macchiette, sketch e canzoni d’autore.

Non diranno neanche una parola gli artisti della Compagnia Marie de Jongh, ma il 4 gennaio daranno comunque voce al più puro dei sentimenti con lo spettacolo «Amour» del basco Jokin Oregi, un teatro d’adulti per bambini, ma anche da bambini per adulti. “D’altronde, senza alcuna presunzione – sottolinea Cottino – pensiamo che il TaTÀ sia un luogo unico nella nostra città per il suo spirito plurale ed inclusivo, capace di favorire l’esercizio di cittadinanza attiva per un allenamento al sogno e alla bellezza, senza distinzioni di età”.

L’11 febbraio si toccherà un tema tabù con il lieve, toccante e ironico spettacolo di Mariano Dammacco «La morte ovvero il pranzo della domenica» prodotto dalla compagnia Diaghilev e affidato all’interpretazione del premio Ubu Serena Balivo, mentre l’1 febbraio la violenza di genere sarà al centro dello spettacolo «Vedi alla voce alma» per il quale le milanesi Nina Drag’s Queens si sono ispirate a «La voce umana» di Jean Cocteau.

Il TaTÀ, teatro sotto le ciminiere, ospiterà l’8 febbraio «Ilva Football Club» in cui il collettivo Usine Baug, con il suo teatro fisico e visivo, racconta il «caso Taranto» con una storia di calcio di periferia tratta dall’omonimo libro di Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò.

Marco Sgrosso, altra voce autorevole del teatro d’oggi, ha invece ridotto per Le Belle Bandiere «A colpi d’ascia» di Thomas Bernhard, una tagliente rappresentazione delle ipocrisie e delle miserie nella Vienna di quel tempo in scena l’1 marzo.

Il 15 marzo toccherà al dolore dell’anima in una storia di dipendenza dalle droghe nel pieno degli anni Ottanta, raccontata in «Stasera sono in vena» da Oscar De Summa, con le musiche suonate dal vivo da un trio capitanato da Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò.

Il 29 marzo i riflettori si accenderanno sulla lotta alla mafia con l’elegia per Falcone e Borsellino «Nel tempo che ci resta» di César Brie, l’attore, regista e drammaturgo argentino fondatore nella Milano degli anni Settanta del collettivo teatrale Tupac Amaru e in seguito protagonista dell’avventura civile e culturale della Comuna Baires.

Si chiuderà il 5 aprile con «Fratellina», una riflessione in stile beckettiano sulla capitolazione dell’umanità della premiata coppia Scimone-Sframeli, già vincitori del premio Ubu per ben cinque volte e destinatari del Premio le Maschere del Teatro Italiano per questo spettacolo ritenuto la migliore novità italiana dello scorso anno.

Info e prenotazioni 333.2694897. Biglietti acquistabili anche online su Vivaticket.

 

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Francesco Mazzotta
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Aperta la campagna abbonamenti per le rassegne teatrali Periferie e Favole&TAmburi

 

 

 

11 titoli per affrontare temi cruciali della nostra contemporaneità e quotidianità, diritti e valori che credevamo certi e sbagliavamo, ahimè non molto diversi da libertè egalitè fraternitè di una rivoluzione avvenuta più di 200 anni fa!

Abbiamo scelto spettacoli di qualità ponendo attenzione alla giovane e nuova drammaturgia oltre che al lavoro dell’attore.

Torna il nostro desiderio di sempre: proporre il teatro come luogo di incontro e di confronto per provare a comprendere insieme un presente così diverso da come lo avevamo immaginato, sicuramente con meno violenza e guerre, meno solitudine, più solidale, più democratico e … con il clima mite di un’Italia mediterranea sempre.


 

 

 

 

Al via anche la rassegna dedicata alle famiglie, a bambini e ragazzi, con 10 spettacoli realizzati da compagnie nazionali e regionali più accreditate del settore Teatro Ragazzi. Fiabe tradizionali e storie originali narrate e rappresentate con linguaggi espressivi diversi: il teatro di figura con burattini, muppet e ombre, il teatro d’attore, la narrazione teatrale…

Un invito a mamme e papà a condividere un tempo di gioco con i propri figli, scoprendo insieme personaggi e luoghi fantastici.

Le nostre rassegne vogliono essere un invito alla città a conoscere e frequentare il TaTÀ, perché pensiamo, senza alcuna presunzione, che il TaTÀ sia un luogo unico nella nostra città perché accoglie sempre con spirito plurale ed inclusivo, perché il nostro vivere il TaTÀ tutti i giorni, tutto il giorno, è un esercizio di cittadinanza attiva oltre che un allenamento a coltivare sogni e bellezza. Senza età.


Scopri gli spettacoli in programma e assicurati il tuo posto!

Per informazioni e prenotazioni, contattaci a:

Leggi il programma completo delle rassegne ai seguenti link:

Favole&TAmburi https://www.teatrocrest.it/stagione-2024_25/favoletamburi-2024_25/
Periferie https://www.teatrocrest.it/stagione-2024_25/periferie-2024_25/

Ti aspettiamo a teatro!

  

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L’«urgenza vitale» di cento ragazzi in scena con gli «Uccelli» della Bottega degli Apocrifi

Il 12 e 13 ottobre all’auditorium Tatà per le attività della compagnia Crest

Arriva a Taranto il fortunato progetto di comunità ispirato ad Aristofane

Tra le commedie del teatro greco più rappresentate in assoluto, «Uccelli» di Aristofane si propone ancora oggi, a quasi duemilacinquecento anni di distanza, come un’allegoria del potere repressivo e l’utopistica ricerca di un mondo puro da parte degli uomini. Un titolo perfetto per realizzare un progetto teatrale di comunità, come sta facendo in questi giorni a Taranto la Bottega degli Apocrifi, che sabato 12 ottobre (ore 20.30) e domenica 13 ottobre (ore 17.30), all’auditorium TaTà, porta in scena «Uccelli» al termine di un laboratorio gratuito organizzato dalla compagnia Crest nel quale, con gli attori e i musicisti professionisti della Bottega degli Apocrifi, sono stati coinvolti 100 giovani, tra bambini e adolescenti, per la realizzazione di una rappresentazione collettiva di grande impatto visivo ed emotivo.

Un’esperienza di «teatro diffuso» e partecipativo che dal 2019 ad oggi ha attraversato l’Italia e travalicato le Alpi e che ora arriva a Taranto per coinvolgere direttamente gli abitanti del territorio. Con l’allestimento di «Uccelli», commedia risalente al 414 a. C., Stefania Marrone e Cosimo Severo della Bottega degli Apocrifi presentano, infatti, un’idea di teatro come «esercizio collettivo di libertà», sviluppato a Taranto nell’ambito dell’iniziativa del Crest «Un teatro sotto le ciminiere», parte delle sei azioni pilota per il welfare culturale e la valorizzazione dei luoghi di cultura promosse dal dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese, il Consorzio per le Arti e la Cultura e Polo Arti, Cultura e Turismo della Regione Puglia.

«L’urgenza vitale di 100 bambini e adolescenti è più forte di qualsiasi logica di mercato», spiegano Marrone e Severo, indicando le ragioni del successo di questo progetto che racconta l’oggi attraverso il passato rendendo ogni spettacolo irripetibile, perché fatto con ragazzi diversi in ogni città. I giovani coinvolti danno ogni volta forma al coro degli uccelli e al coro dei nati liberi dopo un’esperienza immersiva di una settimana, che dai ragazzi risale alle loro famiglie e al contesto di riferimento, rendendo un prodotto artistico spettacolare un progetto inedito di avvicinamento e formazione del pubblico.

Lo spettacolo ha debuttato nel 2019 a Manfredonia, città dove ha sede la Bottega degli Apocrifi, che si è subito meritata la segnalazione dal magazine di settore Pac (Paneacqua e cultura) al Premio Rete Critica, sempre nel 2019, anno in cui «Uccelli» è stato riallestito a Saragozza, al Teatro de la Estacion, permettendo alla compagnia di esportare non solo un prodotto artistico, ma un processo creativo, attivando oltreconfine il concetto di «teatro diffuso», una pratica di laboratorio teatrale e musicale che la compagnia Bottega degli Apocrifi ha sperimentato per la prima volta nel 2013.

Dopo l’esperienza all’estero, «Uccelli» ha attraversato l’Italia, creando nuove giovani comunità teatrali che, quando è possibile, raggiungono le città dove lo spettacolo fa tappa, per unirsi ai cori degli adolescenti del luogo. Così un gruppo di ragazzi da Manfredonia è volato in Spagna, così da Corato un gruppo ha raggiunto Manfredonia, per poi darsi appuntamento a Napoli e a Matera, per una migrazione naturale e collettiva verso la bellezza che adesso si trasferisce a Taranto, dove la doppia rappresentazione viene accompagnata da una grande attesa.

L’ingresso è libero con prenotazione al numero 333.2694897.

 

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Francesco Mazzotta
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